Chapter IV~Interlude: Time runned out

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Il tramonto mostrava il suo intercalare sulla povera metropoli, in pieno ad una crisi epocale.
Il gigantesco robot era una minaccia più che seria per la città.
Già sarebbe bastato questo per terminare gli eroi, i quali non erano ancora riusciti a scalfirlo.
Le incommensurabile tonnellate di metallo arrivavano all'altezza di un grattacielo, assumendo tanto semplici, tanto complesse geometrie, arrivando ai due occhi rossi brillanti del gigantesco colosso.
Pur se questo aveva causato ingenti danni alla città il peggio stava ancora per arrivare.
Su un palazzo, vicino al robot infatti ora vigeva una sagoma elegante. Curata dai suoi vestiti in tinta e la pelle candida. Il ciuffo biondo metteva ancora più in risalto le iridi vermiglie che scrutavano gli eroi dall'alto.
La figura si tolse un guanto, in modo lento e curato, per poi poggiare la sua mano sul palazzo. Appena tutte le sue cinque dita sfiorarono il cemento, l'intera costruzione divenne d'oro puro. Dopodiché si preparò e un balzo, atterrando senza problemi sull'asfalto, con grande maestria.
Dall'altra parte, una seconda sagoma sembrò apparire dal nulla, come materializzarsi in quel preciso istante.
Lui era un ragazzino, avrà avuto si e no quindici anni, ma era più sfregiato di un uomo adulto.
Una moltitudine di cicatrici, arabeschi, tatuaggi e segni di sutura erano disegnati sul suo corpo, alcuni di cui nemmeno lui sapeva la provenienza. I capelli neri e i vestiti stracciati si univano insieme dando il via a presagi tutt'altro che felici sui nostri eroi. Un bisturi insanguinato in una mano rifletteva lo sguardo degli studenti, che come cavie da laboratorio erano inermi di fronte alla loro presenza.
A proposito di cavie, il saluto agli eroi non era ancora finito.
In volo sopra la testa del robot discese infatti un uomo vestito in un camice da laboratorio. Discese a terra dal suo volo, rimanendo a mezz'aria a poco più di mezzo metro da terra. Alla vista degli studenti i suoi occhiali si illuminarono e il suo sorriso si allargò.
Le ombre si allungarono dai palazzi, segno che le tenebre di stavano avvicinando. Nel mentre dall'oscurità di queste comparve una sorta di pozza nera da cui ne uscirono due figure. Gli studenti non li avevano mai visti. Tuttavia non potevano aspettarsi di peggio.
Quei due, come oscurità e luce erano i due numeri più alti della associazione criminale.
Shatten, rifletteva l'oscurità che mise le radici nella società e Raiden, rifletteva il maglio di luce che sterminava la buona ragione.
Tutti e sei i membri del Consiglio erano presente in fronte agli eroi, pronti a farla finita una volta per tutte.
Finiti loro, l'umanità sarebbe finalmente stata dotto il comando dell'essere perfetto.
L'uomo dalle capacità infinite.
Le risate erano giunte al termine e così le possibilità degli eroi.

《Ohi...non pensate sia scortese non invitarci alla festa?》
Una voce rimbombò nel circondario.
Tutti iniziarono a guardarsi attorno, senza però vedere nessuno.
Fu in quel momento che Nikolai guardò in cielo.
Due figure si erano stanziate sopra la testa del robot.
La rabbia scosse i corpi dei membri del Concilio.
L'enorme robot si girò verso di loro, mentre questi sembravano come avere un riflettore puntato contro.
Il primo, aveva i capelli un po arruffati, avvolti in un codino.
Lo sguardo annoiato era fisso sui presenti, mentre una sottile barba rifiniva la bocca, aperta in uno sbadiglio assonnato.
Il secondo uomo, più alto e grosso di statura portava i lunghi capelli dietro la schiena, avvolti in un nastro sottile. I loro vestiti erano lunghe toghe nere, delle quali gli orli bianchi erano intonati con le calze provviste di sandali.
Le due figure sembravano galleggiare nell'aria, senza supporti, tanto da far sembrare il volo di Nikolai obsoleto.

Subito, il primo a cedere alla furia fu il ragazzino, Kayo.
All'attivazione del suo potere il mondo divenne grigio, bloccando tutti i presenti.
Li avrebbe fatti fuori in un istante ora che erano inermi.
Cominciò a scalare il gigante d'acciaio, attraverso enormi balzi, fino ad arrivare all'altezza dei due.
Afferrò poi un coltello affilato con l'intenzione di squarciare loro la gola.
Tuttavia le sue intenzioni erano talmente tanto dirette che si dimentico di soppesare i propri peccati. Anche nei suoi ultimi istanti di vita.
In quel momento, una enorme pressione bloccò il ragazzo a mezz'aria. L'ossigeno nei suoi polmoni smise di fluire. La bocca dell'uomo, bloccata nello sbadiglio si chiuse e la mano destra andò ad afferrare l'elsa della propria spada.
《Mi spiace, ma non ho il tempo di insegnare ad un bamboccio come si faccia a respirare.》
Il tempo tornò a scorrere, mentre le due metà del corpo di Kayo caddero al suolo.

Il gigantesco ammasso di metallo allora fece uscire dal suo braccio una enorme lama. Il suo filo sembrava risplendere di luce propria. In realtà quelle erano minuscole vibrazioni che permettevano di aumentare ancora di più la capacità perforante.
Con un rapidissimo gesto il mecha abbaattè la lama contro i due.
Questa si bloccò. L'uomo più grosso aveva afferrato la vibrolama con il nudo palmo della mano.
Era davvero possibile una cosa del genere?
Questo chiuse gli occhi e afferrò la propria spada.
Il rumore metallico riecheggiò nell'aria, mentre il gigante metallico cadeva sotto il suo stesso peso.
Gild, il biondo, stava semplicemente cercando di capire cosa fosse successo quando avvertì un brivido.
Il suo cuore era appena stato perforato dalla mano del Rosso che lo aveva trapassato da parte a parte, per poi lasciare cadere il corpo.
Dalla cabina nel robot iniziò a brillare una luce rossastra, ma Aria comparse e impiantò la spada in quel punto esatto.
《Ohi, ricordati di finire il bersaglio la prossima volta.》
Senza battere ciglio si erano occupati di tre dei membri più problematici.

Una enorme scossa di terremoto fece scuotere il suolo.
Non solo la zona circostante, ma l'intera città stava venendo sollevata in aria.
Nikolai stava fluttuando, con gli occhi completamente bianchi.
《Voi...Insolenti cavie. Vi permettete anche solo di mettere piede di fronte a noi. Sulla strada del grande On-》
Fece appena in tempo a pararsi con la sua barriera, poiché Aria aveva appena sferrato un pugno.
Nonostante ciò, la barriera si era completamente frantumata, spingendo il numero 3 parecchio indietro.
《Bla bla bla... basta dare aria alla bocca. Siamo venuti per la sua testa. E stavolta non falliremo...》
In quel momento però, a fermare Aria fu un suono di passi, che si fece strada nella via mezza distrutta.
《Per lui basto io. Voi giovinastri andate a divertirvi con qualcuno con i vostri stessi interessi.》
A parlare era stato un tappetto. Uno degli insegnanti della scuola, professore del corso di supporto, Ryozo.
Un enorme fulmine a ciel sereno colpì in pieno i due fratelli.
Col pugno rivolto verso il cielo, vigeva Raiden, il numero 1. La sua forza non aveva pari nel Concilio.
Appena la polvere si diradò entrambi i fratelli avevano le spade sguainate.
《Ci penso io a lui, tu occupati del darkettone lì.》
Atsushi fece un passo avanti, ma Aria gli sbarrò la strada.
《Ti darà problemi Atsushi. Se gli eroi non riescono a tenere a bada Shatten allora ci penseremo noi. Tuttavia i nostri corpi non si sono ancora adattati ai nostri poteri.》
Il rosso sospirò.
《Hai ragione. Se uno di noi soccombe non saremo più in grado di fermare Onur.》
Raiden e membri del consiglio si guardarono come se fosse una sorta di scherzo.
《Se è così che desiderano morire che facciano. Raiden, portali via. La tua luce mi darebbe fastidio 》
Il numero 1 scomparve è con la stessa velocità fecero i due fratelli.

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VS Nikolai:

VS Shatten:

VS Raiden:

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 14 ⏰

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