11.

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Flashback

-mamma non importa,davvero- May cercò di farle cambiare idea

ma mia mamma era troppo testarda per cambiare idea,soprattutto se il guaio è stato fatto dalla sorella minore

io ero seduta a guardarli da responsabile dopo la terza volta che mamma mi zittiva

May dondolava su e giù sulle scarpe proprio come un bambino

-non difenderla! guarda che ha combinato,May!- replicò mia madre passando una pezza sul tavolo della cucina

May mi diede un'occhiata e poi guardò la mamma avvicinandosi

-ci penso io,va' a lavoro- disse prendendo la pezza bagnata

mamma fece un sospiro,prese la borsa e andò via sbattendo la porta

May incominciò a pulire il tavolo di marmo bianco

-"guarda che ha combinato"- la imitò May forzando il panno mentre puliva

scoppiai a ridere e lo abbracciaii

-pronto per il college? domani incominci il tuo anno piccolo collegiale!- lo presi in giro

lui fece un sospiro mentre sorrideva

-se ci arrivo a domani,angioletto- rispose

sbuffai

-che cosa può accadere in una notte,sei così drammatico!- replicai

-okay!- lanciò la pezza sul tavolo e mi guardò

-promettimi che se mi succede qualcosa ci vai tu all'università di Boston- disse

May aveva problemi di cuore,non pompava così bene e il suo sangue non circolava su tutto il corpo perfettamente

cercai di sdrammatizzare il più possibile in quel momento

alzai gli occhi al cielo

-a quattordici anni?- chiesi

lui rise

-no,scemotta,quando arriverai ai diciotto!- rispose sorridendomi

si avvicinò e mi abbracciò

-ti voglio taaaanto bene,angioletto- disse

Fine Flashback

camminavo per tutta la casa di isabel con una bottiglia di rum in mano...
una festa,sì,avete indovinato

andai dalle mie amiche e holly mi abbracciò

-come sei bella,June!- disse syd

sorrisi mettendole da bere

-allora...sei tornata con connor?- chiese holly

io annuii fiera e sorridendo

passò una settimana da quella sera al locale e due giorni prima della festa chiarimmo e tornammo dinuovo insieme

sapevo che di bello non c'era niente,ma io amavo connor e non volevo che andasse via così

salutai le mie amiche e mi avvicinai a connor che quando mi vide si irrigidii

-heyy- lo salutai dandogli un bacio sulla guancia

-ciao- ricambiò il saluto guardando dietro di me

era un po' freddo,non mi parlava come prima,era più chiuso in questi giorni

-tutto bene? sei strano- chiesi

-si tutto a posto,tranquilla- rispose

mi avvicinai per dargli un bacio ma si scansò

-scusa,devo andare a fare pipì- disse per poi superarmi

okayy,decisamente qualcosa non va

presi il cellulare e guardai la notifica che mi aveva lasciato trevor
però non mi soffermai sul messaggio,ma sul mio sfondo,come sempre

disolito mi perdevo a guardare il mio sfondo di me e May che sorridevamo mentre ci abbracciavamo

non avevo una famiglia perfetta,mio padre beveva come un dannato e violentava mia madre ogni volta che voleva e mia madre era una drogata,
onestamente non so chi tra i due è peggio ma so solo che May era come uno schiocco di dita che con la sua presenza tutto si sistemava,e quando rimasi da sola e le notti sentivo mia madre subire violenze,ero in camera mia,senza muovere un muscolo per paura che potesse succedere anche a me

ma mio padre non mi aveva mai toccato con un dito,mi amava troppo per farlo
solo che per non rovinare il matrimonio facevano finta di amarsi,ma era già rovinato da tempo sto fottuto matrimonio

l'unica cosa che avevano e desideravano costantemente insieme...erano i soldi
i soldi erano il male ma anche il bene

mamma e papà hanno sempre fatto credere ai miei parenti che tutto andasse per il verso giusto e che si amavano davvero,in realtà l'amore non esiste

ho perso il conto di quanti uomini entravano e uscivano da casa mentre mio padre era al lavoro,e ho perso il conto di quante volte mio padre flirtava con la sua assistente in ufficio

avevo solo 9 anni,non dovevo già maturare,dovevo solo vivere la mia vita da bambina ignara del male che mi circondava

ma perché te ne sei andato May?

feci un passo indietro facendo un sospiro ma il tallone del piede schiacciò un'altro piede,facendomi scivolare all'indietro

per fortuna non cadetti di culo a terra perché qualcuno mi prese da sotto le braccia

-beh mi sarebbe piaciuto vederti di culo a terra,bimba- disse la voce rauca alle mie spalle per poi lasciarmi andare

mi voltai verso il principe azzurro della situazione e gli diedi una botta al braccio

-che volgare!- lo presi in giro

lui non si mosse di un millimetro e mi guardò serio

"eh si fra,ma fattela una risata" pensai

lo analizzai come al solito e mi soffermai sul suo avambraccio

-oh mio dio!- urlai
-Jessica ti ammazzerà,Jaden!- dissi incredula

-è solo un tatuaggio,non farà molte storie,lo accetterà- rispose facendo spallucce

mi avvicinai e lessi

Juni

-che significa?- chiesi

-è latino,ma non so ancora cosa significhi- rispose

era chiaro che fosse ubriaco,si vedeva da un miglio

-cerco su google- presi il telefono ma lui me lo tolse dalle mani

-forse meglio di no,rimaniamo nel mistero- disse mettendo il mio cellulare nella tasca del pantalone

-ma lo terrai a vita e non saprai cosa significa,è da stupidi-

-fatti i cazzi tuoi,June,non ce l'hai tu sulla pelle, ma io- mi superò anche lui con una spallata

-hey il mio telefono,coglione!- urlai

Spazio Autrice
Juni,chissà che significa 🫠

più bella della luna ♡ Jaden WaltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora