il primo tramonto e l'ultimo respiro

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Perché ammiriamo così tanto le stelle se poi la cosa che ci piace più fare è vederle cadere?
"Ei casey ci sei?"
Ero immersa nei miei pensieri quando sento la voce di rose rimbombarmi in testa
"Si? Scusa avevo la testa fra le nuvole"
"Vedi di concentrarti che tra un po' inizia la partita"
Alzo gli occhi al cielo
"Ricordami un po' chi gioca?"
Chiedo per sapere quando sia interessante la partita
"Beh, stiven, Dylan, ah e il nuovo ragazzo e altri della squadra"
Risponde cherry prontamente
"A proposito che ne pensi?"
"E? Di cosa?"
Dico visibilmente disinteressata a quello che dice cherry, per colpa del meraviglioso tramonto sopra il campo che annebbiava la mia mente.
Amo i tramonti da quando ero piccola, ho la stanza piena di immagini simili. Mi danno un senso di calore che passa attraverso tutte le arterie, mi si stringe il cervello fino a farmi sentire minuscola in quelle morbide nuvole che abbracciano il sole.
"Del nuovo ragazzo"
Cosa dovrei pensare? Non l'ho neanche visto? Sono mancata gli ultimi giorni, cosa potrei pensare?
"Non l'ho neanche visto, cherry calmati"
"Ma dai avrai sentito i pettegolezzi, no?"
"Non posso farmi un idea sull'idea che si fanno le persone di lui"
mi appoggio sullo schienale con non tanta grazia, incrociando le gambe.
"Beh ti dico la mia"
Annuisco e faccio segno di continuare
"È un bono"
Era aspettato
"Immaginavo"
"Lo so che hai gusti difficili ma giuro che è veramente bello"
"Beh se è per questo, penso anche io che é un bono con i contro cazzi" rose? Pensavo non si facesse imbambolare da le stronzate di cherry
"Vedremo se-"
"Sta iniziando"
disse interrompendomi , soffermai sull'entrata dei giocatori cercando di trovare l'intruso tra quei visi che ormai avevo memorizzato.
Ma non feci un tempo a mettere a fuoco i visi che le cheerleader iniziarono a ballare
"Ci dovremmo essere noi al posto loro"
"Mi molto fastidio che abbiano scelto le cheerleader dell'altra scuola"
"esatto non siamo decisamente più brave noi"
"poi guarda come è scoordinata Naomi"
"finitela, anche se non se l'ho meritano non vuol dire che le dovete giudicare così tanto"
dissi interrompendo le loro cattiverie. loro mi guardarono con area delusa, probabilmente volevano che prendessi parte alle loro critiche .
mentre questo succedeva le puttanelle dell'altra scuola avevano finito di ballare e iniziò la partita.
essendo in prima fila potei guardare attentamente i giocatori notando che un individuo particolarmente abile non sembrava affatto familiare.
carnagione chiara, ricci molto poco definiti e di media lunghezza, solo questo potevo osservare attraverso i movimenti e la corazza che indossava.
non gli tolsi gli occhi di dosso per alcuni minuti fino che non se se accorse, si girò mentre teneva la palla in campo e correva. ci furono pochi istanti in cui io e il ragazzo ci guardammo. aveva gli occhi verdi profondo, scintillante, che mi catturarono e non mi lasciarono per qualche secondo. fino a quando non gli saltò a dosso quell' imbecille di stiven per prendere la palla. immediatamente si alzò e mi guardò dritto negli occhi e fece un sorriso mentre si ripuliva dalla terra della caduta appena fatta. per via del casco potei notare solo quelle labbra carnose che si accingevano per fare un sorriso, e poi continuò a giocare.
per tutta la partita non ci furono più contatti visivi, almeno da parte mia, mi fermai a guardare la partita attentamente per prendere in giro i miei amici per gli eventuali sbagli commessi.
ma quando la partita finì, stranamente vinsero, non che sia una cosa rara ma non me l'ho aspettavo.
"rose, cherry, dove volete andare?"
chiesi
"Dylan fa una festa a casa sua sta sera, ovviamente la nostra presenza è obligatoria"
disse rose con il telefono in mano.
eravamo ancora sedute negli spalti semi vuoti per parlare un poco.
"a che ora?"
"circa alle 22:30 credo"
"sai chi ci sarà almeno?"
"ti importa solo questo cesey? divertiti un po', comunque tutte persone decenti"
"vabbè,fatto sta che ci dobbiamo
muovere, a casa tua va bene cesey?"
"si"
ci alziamo da lì e ci avviammo per uscire da scuola e aspettare la mamma di cherry.
A metà strada verso l'uscita della scuola si trovano gli spogliatoi a maschili, passando davanti a essi sentiamo una voce familiare chiamarci.
"ragazze!"
era stefan, un altro mio amico idiota che non si sa mantenere calmo. È anima della festa, il solito ragazzo inaffidabile che non pensa alle conseguenze. ma,alla fine, chi è che alle conseguenze alla pitther school? ma forse questo lo vedremo più tardi.
"stefan"
"oggi vai alla festa?"
"stavo propio per chiedervi questo  signorine"
" non iniziare a fare lo spiritoso stefan"
dissi con area molto irritata, non tanto per lui, ma per il castano che mi stava fissando dallo spogliatoio, mi danno fastidio le persone che mi fissano in modo così evidente. faceva paura.
ma chi era?
"la mia presenza non è gradita dalla principessa?" disse facendo un mezzo inchino, roteai gli occhi.
"quindi vieni si o no?"
"se la contessa mi da il permesso, più che volentieri"
"apposto"
dissi tirandogli una pacca sulla spalla destra
"vai a farti una bella doccia, puzzi"
disse rose, provocando una risata sul volto di tutti e 4 e un leggero rossore nelle gote di Stefan.
"vabbè ragazze, visto che oggi siete molto simpatiche" disse con un tono ironico
"vi passo dylan"
prese il nostro amico da dietro afferrandolo dalla maglia, spingendolo verso di noi.
"ma sei coglione?"
"dai parla un po' con le tipe che devo andarmi a fare una bella doccia"
disse Stefan mentre si allontanava.
" che coglione, mi ha fatto pure male sto rincoglionito"
si tocco la spalla mentre noi tre ridemmo
"ti sento coglione"
stefan nello spogliatoio
" bravo, non sei sordo"
Mentre rose e cherry ridevano e scherzavano con Dylan, mi soffermai sull'individuo esattamente dietro Dylan seduto nella panchina dello spogliatoio.
avevo i capelli bagnati, i suoi ricci stavano gocciolando acqua, avevano asciugamano avvolto al ventre leggermente umido che lasciava intravedere una sottospecie di gobba tra il busto e le gambe. Con un altro asciugamano invece si tamponata i ricci. le gocce d'acqua scivolavano nei suoi addominali lentamente e mi perdevo a guardarle. io rimasi come incantata, non mi piaceva l'effetto che quel ragazzo aveva su di me, non volevo starlo a guardare e neanche averci a che fare speravo solo in una cosa nella mia mente, che non sarebbe venuto alla festa.
"casey ?apposto?"
" Sì sì, tutto apposto"
" Vabbè ora dobbiamo andare se non vuoi che arriviamo tardi alla festa"
"Allora vi lascio ragazze"
"A dopo"
" A dopo Dylan"
Mentre mentre ci allontanammo dovetti sentire le storie insulse di quanto Stefan fosse bello,da parte ovviamente di Rose,
"hai visto come è arrissito quando gli hai detto di farsi una doccia?"
cherry
"si infatti, secondo me voleva invitarti"
dissi accennando un sorriso
"non mi illudete"
ormai eravamo sole, di notte, davanti a scuola, che stavamo aspettando la mamma di cherry che ci venisse a prendere per portaci a casa mia.
ad un tratto sentimmo un rumore, ovattato, che si poteva notare solo se si prestava un po' di attenzione in più, sembrava come se qualcuno avesse buttato l'immondizia, ma a quest'ora non c'era nessuno.
abitando in un piccolo paesino gli orari della città sono molto ristretti, quindi sentire rumori nel bel mezzo della notte non era molto normale e rassicurante.
ci guardammo, mi sporsi verso i bidoni della spazzatura, vedendo che il coperchio di uno dei tre bidoni era appena stato aperto e richiuso velocemente, infatti era molto instabile. Con la coda dell'occhio mentre stavo per aprire bocca vidi una figura nascosta nell'ombra che stava correndo nel retro della scuola, dato che i bidoni si trovavano proprio accanto.
Un brivido mi attraversò tutto il corpo, e la paura prese il sopravvento per un minimo secondo.
"C'era qualcuno"
"Sarà qualche alunno che avranno mandato a buttare la spazzatura. Avranno sicuramente festeggiato un poco dopo la vittoria"
Disse cherry con un'area incerta, non ci credeva neanche lei ma era la spiegazione più plausibile. Non che fosse successo qualcosa di grave, o comunque di così tanto misterioso o pauroso, ma sono io che mi faccio troppe paranoie, pensai.
Mentre questo succedeva la mamma di Cherry era arrivata
"dai ragazze salite"
"grazie Maxine"
ci accorse con un sorriso. Tutti e tre salimmo in macchina. Io seduta dietro, col braccio appoggiato mi teneva la testa guardai attraverso il finestrino. E mentre la macchina stava per partire, proprio mentre si stava accendendo, notai che ai margini della scuola, in fondo, c'era qualcuno che ci stava fissando,magari aspettava che ce ne andassimo, ma era lì, nascosto, dietro il muro, che ci fissava.
Arrivati a casa mia, annegai  miei pensieri nel trucco e nell'abbigliamento, tutto doveva essere perfetto, come al solito. La casa di Dylan era veramente spettacolare era la solita villa con la piscina bianca con le vetrate nere, molto moderna. Di solito le feste di Dylan erano quelle più apprezzate in paese, come al solito non sapeva fare le cose in Piccolo e questa era la particolarità che più mi piaceva di lui.
in ogni festa c'erano: gare clandestine, alcol, droga, canne, erba, fumo, e tutto quello che c'era di illegale in città. Appunto perché non avevamo limiti ci godevamo la vita, forse un giorno Dylan verrà arrestato, per quel che reato dei tanti che ha commesso, ma almeno potrà raccontare i suoi nipoti, se riuscirà ad averne, che nella vita ognuno può fare le proprie scelte e la sua è stata quella di divertirsi fino all'ultimo e penso che sarà la cosa per cui continuerà a vivere.
Dylan era solo il solito ragazzo che voleva tenere tutto sotto controllo, ovviamente non pensavo allo studio, ma nelle cose più grandi cercava sempre di mantenere il controllo, e ci è sempre riuscito. Era alto muscoloso ,capelli neri ,carnagione mulatta ,e occhi marroni scuro.
era sempre accompagnato dal suo amico stefan, forse anche esso non sapeva cos'era il limite ma se avesse avuto una benché minima idea su che cosa fosse direbbe  di averlo superato già da un pezzo, cosa molto vera. stefan aveva un talento, quello si farai amici tutti, in tutta la città lo conoscevano, e non aveva nemici, o quasi.
Stefan invece aveva i capelli castano chiaro, gli occhi azzurri o cielo ed era molto bianco di carnagione, fisico molto più moderato rispetto a Dylan ma comunque ben allenato ,di media statura, con un sorriso a 35 denti.
Rose e Cherry sono le mie amiche dall'infanzia, siamo sempre state fatte l'uno per l'altra, senza mai lasciarti un secondo.
Rose era la più calma tra noi diciamo, era gentile, a tratti timida, ma con un carattere non troppo forte, infatti ha avuto sempre dietro o avanti a se me e cherry.
rose aveva i capelli rossi scuro, ovviamente tinti,era molto più bassa e minuta rispetto a me, ma aveva un viso angelico, con degli occhi azzurri grandi, che facevano breccia nel cuore di chiunque.
cherry invece ha un carattere duro, scherzoso, e forte. era più alta di me, con dei capelli biondi misti a un castano chiaro, mossi e degli occhi marroni chiaro luminosissimi.
questo era il mio gruppo, non potevo desiderare di più, ma non sapevo, che quella notte, la nostra vita, e quella di qualcun'altro sarebbe cambiata.
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quando fummo pronte, Stephan era fuori dalla mia porta nella sua decappottabile rossa, con il tettuccio sempre abbassato.
"muovetevi principessine,che l carrozza sta per partire"
"oggi ha mangiato pane e simpatia"
disse cherry
"allegra come al solito cherry"
queste parole furono pronunciate mentre salivamo in macchina. io e cherry dietro mentre rose davanti.
partì.
"dai metti un po' di musica"
disse rose toccando la radio
"metti tutte le canzoni che vuoi ledy"
"che gentile"
disse con un tono ironico
"dai piccioccini, mettete sta cazzo di musica" disse cherry battendo sul sedile
"partiamo sta musica"
disse seccato.
In radio partì Without Me di Eminem , è in seguito a questa altre simili dello stesso autore. Cantammo tutti a squarciagola col vento che faceva volare i capelli, facendoci sentire per quei minuti vivi.
Ma la nostra musica fu sovrastata da quella della festa quando arrivammo lì vicino.

fatemi sapere se volete un'altra parte❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 06 ⏰

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