❀ 𝚆𝚒𝚝𝚑 𝚑𝚒𝚖 - 𝚏𝚘𝚛𝚎𝚟𝚎𝚛 - 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚑𝚒𝚖 ❀

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Non avevo chiuso occhio

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Non avevo chiuso occhio.

Ogni volta che ci provavo, riuscivo solo a rivivere quel momento.

Cos'era successo? Perché? Perché l'aveva fatto? Perché glielo avevo permesso?

Non appena Yoongi era scappato via dalla sala, i miei neuroni, che si erano spenti fin da quando quello stupido ballo era iniziato, avevano ricominciato a funzionare. A velocità supersonica.

Mi ero sentito così tanto scosso che avevo sentito l'aria mancarmi, una sensazione di claustrofobia che mai avevo provato in sua presenza o in quella di chiunque considerassi amico.

Senza nemmeno domandarmi dove fosse Jimin, per poterlo avvertire della mia fuga improvvisa, ero scappato anche io.
Ero corso fuori dalla sala, sperando di non cogliere l'ombra del menta, in lontananza.

Avevo paura di finire per seguirlo, per poi scoprire il motivo del suo strano comportamento.
Del mio, strano comportamento.

Dovevo ragionarci su, prima di affrontarlo di nuovo.

La cosa che mi confondeva di più non era quasi neanche il bacio, perché il mio cervello, cercando di tranquillizzarmi, aveva suggerito che mi era piaciuto tanto, quel contatto, perchè lui era da sempre la mia cotta storica.

Il problema era che non aveva funzionato.
Non ero riuscito a convincermi.
Anzi.

Ero perso.
Non ci capivo più nulla.

Avevo questa sensazione sottopelle che mi faceva pizzicare tutto, sussurrandomi all'orecchio cose che non volevo sentire.

Qualche giorno dopo, il mio migliore amico notò il mio anormale mutismo, ma gli riferii semplicemente che era ancora in corso il mio litigio con Jungkook.
Solo questo sapeva e solo questo gli avrei mai detto.

Perché lo vedevo passare ogni giorno con lui.

E mi dannavo l'anima chiedendomi se il corvino fosse sempre più interessato a lui, mano a mano che le ore insieme passavano, mano a mano che rimaneva lontano da me e si rendeva conto quanto la presenza di Jimin fosse più adatta della mia, per una persona come lui.

Era sempre stato questo il punto, cedergli il biondo, come un padre all'altare.

Non sapevo da quando la situazione si fosse ribaltata: sembrava stessi lasciando andare Jungkook, invece. E non come un genitore.

Eppure, non avrei potuto evitare il menta come stavo facendo con il suo migliore amico. Non quando avevo già troppi dubbi per la testa; non volevo se ne aggiungesse un altro.

Così, tre giorni dopo la festa, mi diressi verso il dipartimento di musica, al solito orario, trovando l'altro ragazzo nella solita sala prove, vicino al pianoforte.

«Finito di evitarmi?»

Tutto mi aspettavo da lui tranne che quelle parole, non quando era colpa sua.

Partners in Crime // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora