Poso i rami di sakaki sul tavolino di legno e sospiro.
Il lungo ciuffo nero che è sfuggito dal diadema durante il rito, ora mi penzola davanti agli occhi. Provo a spostarlo con un potente soffio,ma non serve a nulla. Lui rimane lì, al centro della mia fronte. Per fortuna a breve mi toglierò il maetengan.
Congiungo le mani, faccio una rapida preghiera di ringraziamento e poi esco anche da quella stanza. Per oggi ho terminato il mio compito.
Calzo le geta e in silenzio mi dirigo verso la mia camera che sfortunatamente, o fortunatamente, si trova dalla parte opposta del tempio. Dovrò camminare un po', ma non mi dispiace. La notte, negli ultimi mesi, è diventata il mio momento preferito.
Supero velocemente il tori e costeggio il complesso in cui dormono le mie allieve. Questa sera sono silenziose. Forse la strigliata della settimana precedente è servita a qualcosa.Una folata di vento si insinua al di sotto del kosode e mi strigo il chihaya addosso, aumentando il passo. Sono quasi arrivata.
Yuki mi sta aspettando davanti alla porta della mia piccola dimora e non appena mi vede miagola impettito.
«Sto arrivando...sto arrivando» sussurro togliendomi nuovamente le geta e lasciandole davanti alla soglia.
Con rapidità apro il fusuma, il pannello d'entrata, e la sensazione del tatami attraverso le calze mi fa subito rilassare.
«Anche per oggi è fatta, Aiko» sospiro rumorosamente e un secondo più tardi inizio a spogliarmi.Mi libero del maetengan, sciogliendo i lunghi capelli corvini sulla schiena e finalmente mi tolgo anche il chihaya , il kosode e l'hakana. Non appena il tessuto caldo dei vestiti scivola lungo il mio busto il corpo mi si riempie di brividi ma li ignoro. Afferrò l'haori blu, il colore che mi distingue dalle altre miko e, dopo averlo indossato, lo allaccio con la fascia attorno alla vita, prima di uscire ancora una volta. Non ho ancora intenzione di dormire.
L'aria fresca torna a lambire la mia pelle e un brivido si propaga lungo le mie braccia. Come il mio gatto cammino agile lungo la via principale ma questa volta, arrivata a qualche metro dal tori, giro a sinistra ritrovandomi dopo qualche metro davanti l'entrata delle piccole terme del santuario. È un peccato che questa notte il cielo sia coperto, mi sarebbe piaciuto osservare le stelle immersa nell'acqua calda.Entro nella porta sopra la quale spicca l'immagine stilizzata di una donna e sorrido, sapendo che a quell'ora sarò l'unica avventrice di quel piccolo angolo di paradiso.
Prendo un cestino di plastica bianco, lo poso sopra il tavolo e rapidamente torno a spogliarmi, completamente questa volta. Successivamente, dopo aver sistemato ogni mio avere in un piccolo riquadro di legno, avvolgo una salvietta candida attorno al corpo, ed esco.
A causa della temperatura quasi invernale, la superficie della vasca è ricoperta da una impalpabile nebbiolina di vapore che, assieme alle tenue luci nascoste tra gli arbusti e le rocce, rende quel luogo ancora più incantato.
Rimango alcuni secondi ferma immobile sulla soglia, gustandomi la bellezza di quell'onsen, finché l'ennesimo soffio d'aria non mi invoglia a dirigermi verso le docce laterali. Tuttavia, non faccio nemmeno in tempo a fare un passo in avanti che un'energia gelida mi solletica la pelle.È lui.
È qui.
In una frazione di secondo mi ritrovo con la schiena premuta contro la pietra umida e l'asciugamano che tenevo avvolto attorno al busto cade ai miei piedi senza emettere alcun rumore. Esattamente come lui.
«Perché non posso più entrare nelle tue stanze?» la sua voce roca mi provoca un immediato brivido, che scende lungo la colonna vertebrale e si conficca tra le mie gambe. Fremo contro il suo corpo ma non rispondo, anzi, con le mani mi infilo sotto il giubbetto rosso e nero e rapidamente gli sfilo la maglia dai pantaloni. Lui però non gradisce, o per lo meno non in quel momento.
Con una velocità degna della sua specie mi afferra entrambi i polsi e in un battito di ciglia mi ritrovo con le braccia bloccate ai lati del viso.
«Non ignorare la mia domanda Aiko, perché non posso più entrare nelle tue stanze?» mi sussurra quelle parole direttamente sulle labbra e io finalmente lo guardo dritto negli occhi.
I piercing brillano, colpiti dalla luce sopra la mia testa e i suoi occhi mi scrutano, pieni di furore. E di desiderio.
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ME, MYSELF & BTS
FanfictionSiete pronti a tuffarvi in questa raccolta piccante di one shot ispirate ai Photofoli dei nostri adorati BTS? Se la risposta è sì, munitevi di molta Hobi water e proseguite... -ATTENZIONE- Gli aggiornamenti di questa raccolta coincideranno con i com...