🏴‍☠️ME, MYSELF & JIN 🏴‍☠️

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«Un altro» poso il bicchiere ormai vuoto sul bancone.

«Ai suoi ordini mademoiselle» arriccio le labbra, non mi piace essere chiamata in quel modo ma sorvolo. Allan questo mese è riuscito a mettere le mani su dei bancali di rum provenienti dal vecchio continente e non voglio di certo rischiare di essere sbattuta fuori dalla lista dei suoi clienti preferiti proprio in questo momento.
«Ecco a te Jade» fa scivolare il liquido ambrato davanti ai miei occhi e mi sorride «Allora cosa ti porta da queste parti?».
Con un gesto lento afferro il bicchiere tra le dita, facendone girare il contenuto in modo ipnotico. Mi piacciono i suoi riflessi, sembra oro liquido.

«Cosa può volere un pirata?» rispondo, prima di bere.
Lui sorride, mostrandomi i denti ingialliti dal fumo.

«Se fossi come tutti gli altri direi senza esitazione soldi, oro e pietre preziose» si interrompe un istante, grattandosi la barba «Ma tu non sei come tutti gli altri. La figlia del famoso Calico Jack possiede già queste cose, quindi dimmi, preziosa giada dei mari, perché questa volta sei attraccata in questo porto sperduto?» si umetta le labbra, nascondendo la preziosa bottiglia sotto al pianale di legno.
«Costa sta cercando la bellissima principessa dei mari del Sud che può trovare solamente a Puerto Dorado?» continua.

«Ovviamente sta cercando per me!»

Sbuffo, riconoscendo immediatamente quella voce fastidiosa. Possibile che il destino mi porti nuovamente ad incrociare la rotta con lui?
Mi giro lentamente, non mostrando il benché minimo accenno di sorpresa quando poso lo sguardo sui suoi due vivaci occhi dalla forma allungata.

«Ammettilo che per tutto questo tempo non hai fatto altro se non pensare a me, al pirata più affascinante di tutti i mari» il giovane uomo si avvicina con passo sicuro.
Il suo viso, seccatamente perfetto, è messo in risalto dalla bandana nera legata attorno alla fronte, oltre la quale, i ciuffi scuri, ricadono in sinuose onde verso il basso. Due lunghe treccine, adornate di pietre preziose, gli sfiorano lo zigomo destro e mi ritrovo a ringraziare mentalmente i riflessi multicolore che distraggono la mia attenzione dalle sue labbra carnose, e dal petto liscio che intravedo attraverso la camicia bianca lievemente sbottonata.

«Non montarti la testa, non sei tu quello che sto cercando» seccata mi volto, tornando a porre la mia attenzione su Allan che fissa il nuovo arrivato ostile. Non gli sono mai piaciuti gli abitanti provenienti dall'Ovest.

«E io che pensavo fossi finalmente tornata a pormi le tue scuse»
A quell'affermazione non posso far altro che ridere.

«Per quale motivo dovrei farlo?» arrogante bevo un sorso di rum. L'alcool scivola dolce nella mia gola, è delizioso.

«È maleducazione svignarsela dai letti altrui senza nemmeno salutare, soprattutto dopo una notte di passione come quella che c'è stata tra di noi»
Nel sentire quelle parole il barista tossisce, fingendosi imbarazzato ma io lo vedo, il luccichio che gli illumina gli occhi e ne sono sicura: per i prossimi giorni a Puerto Dorado non si parlerà d'altro se non della figlia di Calico Jack e del Capitano dei cigni neri.
«Comunque lasciami dire che sei ancora più bella di come ricordassi. Ovviamente non sei ancora alla mia altezza, ma rimani pur sempre una degna avversaria» con il braccio si posa al bancone.
I suoi occhi neri percorrono tutta la mia figura, finendo come sempre per posarsi sul tatuaggio che mi solca la clavicola destra, una piccola rosa nera che nasconde una vecchia cicatrice.

Lo osservo umettarsi le labbra e il ricordo della sua bocca calda che bacia la mia pelle torna prepotentemente a farsi sentire. Un brivido mi attraversa la colonna vertebrale ma lo ignoro, lui invece non fa altrettanto. Si curva su di me e prova ad incantarmi con il suo sguardo magnetico. Serro le cosce, respiro lentamente e alzo il mento, non cadrò ancora una volta vittima del suo fascino.

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