2-L'INIZIO DI UN NUOVO INIZIO

34 8 2
                                    

“ Siamo ad Àlibi. Nonostante molti umani non ci credano all’esistenza del mondo magico, in realtà esiste ed io sono la regina do questo regno. Ho mandato molti segnali nel mondo umano da quasi vent’anni, sempre nel mese d’Agosto e non è un caso. Li ho mandati perché volevo contattarti, stavo cercando di trovare un modo per riallacciare i rapporti con te. Anzi, più che riallacciarli, per iniziare tutto daccapo. Quasi vent’anni fa sei nata, per la precisione il ventitré Agosto saranno vent’anni e quest’anno ho preso il coraggio di contattare direttamente te perché volevo festeggiare insieme il tuo ventesimo compleanno e volevo scusarmi per tutti gli errori che ho fatto. Vorrei che vivessimo di nuovo insieme, come quei nove meravigliosi, anche se un po’ movimentati, mesi.” La spiegazione invece di dare delle risposte ai dubbi di Sofia, ne creò altri. In realtà non era l’unica ad essere confusa, anche i due ragazzi si mandavano degli sguardi cercando di capire a vicenda se almeno uno dei due stava capendo cosa stava succedendo. Ma quello scambio di sguardi fece capire, però, che nessuno dei due ragazzi avevano capito di cosa stesse parlando la regina. Sofia, però, di quel discorso una cosa l’aveva capita.. si trovava nel mondo magico. Àlibi esisteva e lei aveva fatto bene a credere sempre nella sua esistenza. La sua migliore amica Caterina le aveva sempre detto di lasciar perdere perché erano solo delle favole, ma Sofia aveva sempre saputo che in realtà il mondo magico era sempre esistito. La regina non aggiunse più nulla perché stava aspettando con ansia un riscontro da parte di Sofia. Quando anche quest’ultima lo capì, decise di parlare. “Non capisco. Perché stavi cercando proprio me? E poi in che senso abbiamo vissuto nove mesi insieme?”. Queste erano solo le prime domande che aveva in serbo per la regina, però aveva capito che non aveva senso fare tutte le domande in una sola volta e quindi decise di farle solo quelle due. “Sofia, mi dispiace davvero così tanto. Davvero. Quello che ho fatto, l’ho fatto solo perché ero stata costretta da mio padre. Sofia, tu sei mia figlia. Sai che tua madre è morta nel momento del parto, ma in realtà non è così. Sono io tua madre. Tuo nonno, cioè mio padre, non accettava la tua nascita perché sei nata dalla mia unione con un ragazzo umano. Diceva che una relazione del genere poteva contaminare il nostro regno, il quale era continuamente minacciato dagli umani. Ma a me non interessava nulla di ciò che pensava, non credevo che mio padre poteva arrivare a tanto..credevo che il tuo arrivo avesse potuto fargli cambiare idea, ma non è successo. Ha ucciso Marco, tuo padre.. il mio primo e unico amore. Voleva uccidere pure te, ma l’ho minacciato. Se ti avesse fatto del male solo con un solo dito, io mi sarei uccisa. Mio padre sapeva che non stavo scherzando e per questo non ti ha fatto del male. Però ho dovuto portarti in orfanotrofio perché con me non eri al sicuro e ho controllato per le prime settimane della tua adozione se la famiglia che ti aveva adottato era una famiglia per bene o se era stata mandata da mio padre. Per fortuna però che mio padre non aveva pensato a fare una cosa del genere, o almeno non l’ha fatto nel caso in cui invece ci avesse pensato. Ho sofferto moltissimo per la morte di Marco, per il tuo allontanamento, per tutte le volte che ho visto la tua mamma adottiva fare quello che io volevo fare con te. Quest’anno è morto mio padre e l’ultima cosa che gli ho detto è che ti avrei portata qui, che saresti diventata la mia erede e che ti avrei fatto avverare la profezia. In realtà ora sto pensando però solo ad una cosa, sono riuscita a realizzare il mio desiderio..quello di rincontrarti”. Queste parole non generarono stupore solo a Sofia, ancora scossa e confusa dalla confessione, ma anche ai due ragazzi, i quali erano a conoscenza delle varie storie che circolavano riguardo la figlia della regina e nessuno dei due aveva avuto il coraggio di chiederle se quelle voci erano vere o meno. Ma in quel momento avevano avuto la conferma che la famosa erede, portatrice di pace tra i due mondi, esisteva. Non era solo una leggenda. “E’ impossibie. Non è vero. Sto sognando,vero? Se è vero che sono tua figlia, voglio delle prove. So che queste parole potrebbero ferirti, ma non puoi aspettarti che ti creda dopo che per quasi dieci anni mi hanno detto che mia madre è morta dandomi la vita.” Anche Sofia stava piangendo ma non capì da quando lo stesse facendo e non riusciva nemmeno a fermare le lacrime che continuavano a bagnare il suo volto. “Ho i filmati dei primi giorni in ospedale con te, anche se penso che questi non possano bastare. Infatti ti vorrei far vedere il testamento della tua nascita e il contratto della tua adozione. Nel contratto potrai vedere le firme dei tuoi genitori adottivi, i loro documenti e la mia firma, che simboleggiava il consenso all’adozione.” disse la regina, asciugandosi le lacrime con il tovagliolo che si trovava sulla tavola. Sofia, a causa delle lacrime, non riusciva a parlare e fece solo un cenno con la testa per far capire alla regina che ora voleva vedere se quello che le aveva raccontato era solo una storia inventata oppure se era la verità, e se quello che aveva raccontato era la verità significava solo due cose. Inanzitto le avevano sempre mentito dicendo che sua madre era morta durante il parto, crescendo in lei il senso di colpa e poi che davanti a lei si trovava la sua vera madre, la persona che per lei era impossibile rincontrare ma sperava di farlo una volta che la morte avesse abbracciato anche lei. La regina non ci rimase male per non aver ricevuto una sola parola come risposta perché capì che Sofia doveva essere molto scossa da tutte quelle informazioni in poco tempo, e si incamminò nello studio, non prima però di fare un cenno ai tre ragazzi di seguirla. Per la regina era importante avere la presenza vicina dei due ragazzi, le davano forza e non poté che ringraziarli con gli occhi sia per la pazienza sia per non aver fatto domande durante la rivelazione. Da Micheal non si aspettava molte domande, lui non era un ragazzo molto socievole ma da Manuel, il ragazzo biondo con gli occhi verdi, si. Però fu molto grata che quest’ultimo non fece delle domande, la situazione era già molto difficile da affrontare e rispondere anche ad altre domande non poteva che allontanare la regina al raggiungimento del suo obiettivo, ovvero a riconciliarsi con Sofia e a raccontarle la profezia. Se durante il tragitto per arrivare alla sala da pranzo, Sofia si era mostrata molto interessata all’arredamento, ora invece non guardava nemmeno le varie stanze che superavano per raggiungere lo studio. La sua mente era solo occupata a pensare che molto probabilmente la donna che si trovava davanti a lei era sua madre. La madre biologica. Micheal e Manuel affiancavano la ragazza uno a destra e uno a sinistra. Manuel per la paura che potesse scappare, Micheal per la paura che potesse svenire. Quando la regina si fermò davanti ad una porta, Sofia capì che era arrivato il momento della verità. Entrare in quella porta significava scoprire la realtà dei fatti , e se prima era curiosa, in quel momento era molto spaventata. “Micheal e Manuel grazie per averci accompagnato. Mi dispiace ma vi devo chiedere il favore di non entrare. Manuel puoi continuare quel progetto di cui stavamo parlando prima e Micheal, resta qui fuori.. dopo ho bisogno anche del tuo aiuto.” Nessuno dei due ragazzi osò contraddire gli ordini della regina, infatti Manuel se né andò mentre Micheal si appoggiò allo stipite della porta adiacente quello della studio, guardando Sofia negli occhi. Lo sguardo del ragazzo fece dimenticare a Sofia per un momento il motivo per cui era molto preoccupata, ma quando sentì una mano toccarle la spalla, si ricordò di quello che stava per accadere e distolse lo sguardo da Micheal. Seguì la regina all’interno dello studio e chiuse le porta, non prima però di dare un altro sguardo veloce al ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri, che la stava ancora fissando. “ Ecco i fogli” disse la regina, non riuscendo però a nascondere l’emozione. La ragazza dai capelli rossi scrutò più volte quei fogli e sembravano veri. Le firme dei suoi genitori adottivi erano quelle, i documenti erano quelli.. ma per lei queste prove non bastavano. “Dobbiamo fare il test del DNA” disse Sofia, capendo che l’unico modo per capire se la regina fosse davvero sua madre era quello. La regina si mostrò comprensiva e capì i dubbi della ragazza, dopotutto aveva ricevuto una notizia così sconvolgente ed era molto concepibile la sua incredibilità. “Stasera faremo il test del DNA, se questo ti può chiarire i dubbi. Ora so che sei molto stanca dopo tutte queste notizie, quindi è meglio se vai a riposarti e stasera, prima della cena, Micheal ti accompagnerà nella sala per la cena” disse la regina accarezzando una ciocca di capelli di Sofia. E Sofia capì perché tutti quegli sguardi affettuosi e quel gesto.. non erano solo affettuosi, erano materni. La regina non aspettò la risposta della ragazza perché non era sicura che l’avrebbe ricevuta e decise di lasciare lo studio e dire la nuova organizzazione a Micheal. Sofia uscì dallo studio e, senza salutare la regina, seguì Micheal. I due arrivarono fuori la porta della stanza e si fermarono. Sofia non voleva aprire la porta perché aveva una domanda da fare e Micheal non voleva andarsene perché anche lui voleva chiederle una cosa. Micheal non aveva il coraggio di chiedere la domanda che aveva in mente di farle, invece Sofia non era la paura a fermarla ma non voleva sembrare invadente. Ma la ragazza pensò alle parole delle ragazzo che le aveva detto prima di pranzo, in quel momento poteva essere, come era successo anche precedentemente, che il ragazzo dagli occhi azzurri preferiva parlare invece del silenzio... almeno sperava che fosse così. Se non aveva intenzione di parlare, se ne sarebbe già andato, no? “Se siamo nel mondo magico, perché tu e gli altri non avete gli occhi rossi?”. Per la terza volta, nella stessa giornata, Micheal rimase sorpreso dalle parole della ragazza. Perché la ragazza con gli occhi azzurri faceva domande che riguardavano lui e gli altri, invece di chiedere qualcosa sulla madre? Oppure su cosa significasse essere l’erede? “Ho sentito le storie che girano nel suo mondo, riguardo me e la popolazione del mondo magico. Ma devo dirle che sono false. Gli occhi rossi li hanno di solito gli animali che hanno il compito di avvisare gli umani. Quindi gli occhi rossi simboleggiano un avviso, ma noi, del mondo di Àlibi, non abbiamo tutti gli occhi rossi”. “ Capito. Grazie per la risposta e grazie per avermi accompagnato, ci vediamo stasera.” disse Sofia, regalandogli un sorriso. Micheal non seppe perché ma quelle parole gli scaldarono il cuore, solo che non lo fece vedere.. lui odiava mostrare ciò che provava. “ A stasera.” Sofia entrò nella stanza e chiuse la porta, senza guardare negli occhi Micheal come aveva fatto prima di chiudere la porta dello studio precedentemente. Non voleva che lui vedesse che stava per crollare. Appena sentì i passi di Micheal allontanarsi, capì che se ne era andato e si piegò a terra su se stessa,piangendo. Quando alzò gli occhi però vide che era appena entrato dalla finestra un gatto dagli occhi rossi. Il gatto sembrò aver capito i sentimenti della ragazza e quindi si avvicinò a lei lentamente e si mise sulle sue gambe facendo le fusa. Sofia allora asciugò con la mano le ultime lacrime che le stavano bagnando il viso e iniziò ad accarezzarlo. Senza accorgersene, si addormentò. Lì per terra, con il gatto sul suo grembo. Qualcuno bussò la porta della camera, la ragazza non ricordava il momento esatto in cui si era addormentata, ma di sicuro era passato molto tempo e lo capì dal dolore di schiena che avvertiva. Quando si alzò da terra, capì due cose. Il gatto se ne era andato ed era arrivata la sera, questo significava sola una cosa. Il test del DNA. “Sofia, sta bene?” sentire Micheal dire quelle parole, le fecero scaldare il cuore. Non sapeva bene il perché, anche se aveva ipotizzato il motivo e aveva molto paura che avesse ragione. “Siii,vengo” disse Sofia, schiarendosi la voce. Si sistemò i capelli, guardandosi allo specchio e si diresse fuori la porta. I due si diressero verso la sala per la cena, quando videro Manuel, che dopo averli salutati, schioccò le dita e scomparve. “Ma, lui?” disse Sofia, incredula. “Mio fratello è un’esibizionista. Era molto strano che non le avesse ancora fatto vedere il suo potere.” disse Micheal, non guardandola negli occhi. Però prima la stava guardando, eccome. Come se era interessato a vedere la sua reazione alla dimostrazione di Manuel. “Poteri?” “Certo, le ricordo che siamo abitanti di un mondo magico. Era strano il contrario, ovvero che non c’erano i poteri, se ci pensa. Mio fratello ha il potere di spostarsi da un luogo all’altro solo schioccando le dita.” “Avevo visto una certa somiglianza fra voi due. Siete fratelli gemelli, vero? Poi invece riguardo la questione dei poteri.. tutte le persone di questo mondo hanno dei poteri? Tu che potere hai?” Era la prima volta in quella mattina che Sofia decise di mostrare uno dei suoi tratti caratteriali fondamentali, la sua curiosità. “Si, siamo fratelli gemelli. Quasi tutti hanno dei poteri. E si, anche io ho un potere”. Sofia non gli chiese il suo potere anche perché pensava che lui non aveva intenzione di parlarle. Ed aveva ragione, Micheal non voleva parlarle del suo potere. “È pronta?” chiese Micheal, cercando di leggere la sua espressione. All’inizio Sofia non capì a cosa si stesse riferendo, ma quando vide la sala per la cena, capì. “Si”

“Eccoti, ti spiego come viene fatto qui il test del DNA. Devi mettere un cotton fioc sulla lingua, in modo che prenda la tua saliva, e poi dovrai pulirlo su questo tovagliolo. Se il numero che uscirà sul tovagliolo è lo stesso, allora significa che sono tua madre. Lo so, è un metodo diverso dal mondo degli umani e probabilmente non crederai a questa tecnica, quindi per farti vedere che in realtà il metodo non dice delle bugie, farò fare il test ad uno dei due ragazzi. Ne ho parlato già oggi pomeriggio con entrambi”. Per fortuna che la regina aveva pensato anche a far fare il test a uno dei due ragazzi, perché come lei aveva previsto, Sofia pensava che questo metodo era falso. Nella sala adibita per la cena c’erano tre sedie al centro. In una si sedette la regina, nella sedia al centro Micheal e quella posta vicino a quella di Micheal, Sofia. La prima che prese il cotton fioc fu la regina, subito dopo Micheal. Sofia prese il cotton fioc e iniziò a fare ciò che le aveva detto la regina, però, per essere sicura che stesse facendo bene, guardò Micheal. Si accorse però che il suo sguardo era già puntato su di lei. Il suo sguardo passava dalla sua bocca ai suoi occhi e quando si accorse che anche lei lo stava guardando, il suo sguardo si fermò sui suoi occhi. Questo scambio di sguardo fu interrotto però dal fischio del fratello del ragazzo, Manuel. “Che caldo ragazzi. Comunque credo che basti così con il cotton fioc, la regina già l’ha posato. Potete metterlo sul tovagliolo” disse Manuel, guardando i due ragazzi e facendo l’occhiolino a Sofia. Una sola parola poteva descrivere ciò che stava provando Sofia in quel momento. Imbarazzo. I due ragazzi posarono il cotton fioc e fecero quello che prima aveva detto la regina. Dopo averlo fatto, bisognava solo aspettare. Il primo numero che uscì fu ovviamente quello della regina. In realtà non uscì solo il numero, la regina non aveva detto del tutto la verità del modo in cui si sarebbe presentato il risultato. Era troppo felice di farle vedere subito la realtà dei fatti tramite il test e non riuscì a spiegarle in modo approfondito come si presentava il risultato. E quindi spiegò meglio il significato del risultato, vedendo la faccia confusa di Sofia. Oltre al numero, che indicava il tipo della famiglia, c’erano i nomi e i cognomi dei genitori e il nome e il cognome della persona che aveva fatto il test. Infatti nel test della regina, c’era il numero 232526, che era il simbolo di appartenenza alla famiglia reale, il suo nome e cognome Eleonor Warlove e il nome e cognome dei suoi genitori, Maria Earthlive e James Warlove. Il secondo test che si palesò fu quello di Micheal: 232511, Micheal Deathlife, Marlena Famelove e Matteo Deathlife . La sua famiglia aveva un’ossessione per i nomi che iniziavano con la M, pensò Sofia. E infine il test della ragazza. 232526, Sofia Russo, Eleonor Warlove e Marco Russo. Era vero. La madre di Sofia non era morta durante il parto, come tutti le avevano fatto pensare, era viva ed era la regina. “Mamma” disse la ragazza piangendo e correndo tra le braccia di Eleonor, sua madre. “Figlia mia, finalmente posso sentire il calore del tuo abbraccio.” disse Eleonor, piangendo. “ Sofia, vorresti restare con me qui e far si che la profezia si avveri?” chiese la regina, ancora commossa. “La profezia?” chiese la figlia, asciugandosi le lacrime. “La famosa ragazza che doveva portare la pace tra i due mondi sei tu. Non è vero che tutti gli umani hanno paura del nostro mondo, alcuni uomini vengono qui minacciandoci e uccidendo alcuni nostri amici perché dicono che siamo pericolosi e siamo dei mostri, quando in realtà noi non abbiamo provocato mai dolore e distruzione al vostro mondo, cosa che invece hanno fatto alcuni umani al mondo magico. Noi abbiamo sempre cercato di raggiungere una pace e, leggendo gli oracoli, abbiamo scoperto che era possibile arrivare ad una pace. L’arrivo di un’umana avrebbe portato l’avverarsi del desiderio di ogni abitante di questo regno. Sei tu che porterai la pace tra i due mondi, sempre se vuoi. Vuoi porre fine a anni di distruzione e minacce da parte degli umani nei confronti degli abitanti del mondo magico, e portare la pace?”. La sua risposta avrebbe cambiato la storia del mondo magico e la vita dei suoi abitanti. Era come se il destino di tutte quelle persone dipendesse da lei. “Si. Farò di tutto per portare la pace e per migliorare le condizioni degli abitanti. L’importante è che ci sarai tu con me, mamma” disse Sofia, porgendo la mano alla madre. La regina ricambiò la stretta e disse “Questa volta non lascerò che qualcosa ci faccia allontanare. Combatteremo insieme questa battaglia e anche le piccole battaglie inevitabili della vita, sempre se tu sei d’accordo.” “Mamma, non voglio perderti di nuovo. Voglio combattere con te”.

Quelle parole avrebbero cambiato la vita di Sofia e quelle di tutti gli abitanti del mondo magico. Era l’inizio di un nuovo inizio.

Angolo autrice
Dal prossimo, inizieranno i capitoli in prima persona ❤️

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

L'erede ritrovata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora