1-IL GATTO DAGLI OCCHI ROSSI

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Una ragazza di nome Sofia dai lunghi capelli rossi e con degli occhi azzurri, passeggiava con la sua amica Caterina in un bellissimo giardino fiorito ma all'improvviso dinanzi a loro venne un bellissimo gatto nero con gli occhi rossi. Secondo una delle molte storie sul mondo magico, occhi rossi simboleggiavano solo una cosa. Àlibi stava cercando di contattare il mondo degli umani. Ma non era l'unica storia sugli occhi rossi, infatti un'altra diceva anche che tutti gli abitanti del mondo magico avevano gli occhi di quel colore. Se Caterina non credeva a queste storie, e le definiva infantili, Sofia non era del suo stesso parere. Anzi, lei ne era affascinata. Si era informata sulle varie storie e aveva letto vari articoli che raccontavano diversi episodi che riguardavano proprio una possibile ricerca di un modo, da parte del mondo magico, di contattare quello umano. Il primo episodio avvenne nel 2003, e da quell'anno, ogni agosto avveniva un episodio diverso. Ma nel 2023 non era ancora successo, e questo strano incontro con il gatto dagli occhi rossi aveva fatto venire la scintilla a Sofia. Quest'anno l'episodio era capitato a lei e alla sua amica.. anche se era troppo strano per definirsi un vero proprio "messaggio" da parte del mondo magico. Non che gli episodi degli anni precedenti erano stati funesti, solo che era tutto troppo tranquillo. Negli altri anni si erano presentati degli animali con gli occhi rossi e tutti avevano un bigliettino con dei messaggi in codice ma mai nessuno, durante quei venti anni, aveva avuto il coraggio di approfondire la questione. Forse era solo una strana coincidenza che nel mese d'Agosto avesse incontrato un gatto con gli occhi rossi. Queste parole si ripetevano nella sua testa, anche se sperava che si stesse sbagliando. Sofia, immersa nei suoi pensieri, non si accorse però che il gatto era sparito e che non aveva lasciato nessun bigliettino, come lei sperava. La passeggiata era terminata e le due amiche, dopo che Caterina consigliò all'amica di non dare molta importanza all'improvvisa apparizione dello strano gatto, si separarono, prendendo ognuno la strada per la propria casa. Per Sofia però era impossibile seguire il consiglio dell'amica, era troppo interessata a scoprire se era stata solo una strana coincidenza o se il mondo magico voleva comunicare con lei o con il mondo umano in generale. La lunga strada era deserta e l'unico rumore che poteva sentire era quello delle sue scarpe che calpestavano i vari sassolini sparsi sulla strada. I pensieri di Sofia cessarono però quando rivide il gatto nero con gli occhi rossi. Ora era sicura. Non era una strana coincidenza. Il gatto stava cercando proprio lei. Allora, in quel momento, Sofia decise che avrebbe seguito il gatto perché doveva scoprire cosa il mondo magico voleva comunicarle. Lei non aveva paura, il suo coraggio e la sua curiosità erano sempre state due caratteristiche che la differenziavano dai suoi coetanei. Il gatto iniziò a correre, non prima averla scrutata per più volte, e lei fece lo stesso. Entrarono in un sentiero che Sofia non aveva mai visto prima, ma questo non fermò la ragazza e la sua curiosità. Il gatto si fermò davanti ad una fontana e lasciò un bigliettino. Sofia era così emozionata. Era indirizzato a lei,il bigliettino. Era così interessata ad aprire il bigliettino e a scoprirne il contenuto, che non si accorse però che il gatto era scomparso, di nuovo. "Finalmente ti ho trovata" queste erano le parole incise sul bigliettino con una penna a gel nera. Dopo aver letto il bigliettino, Sofia alzò gli occhi con l'intenzione di cercare il gatto e di vedere se c'era qualcosa, o qualche dettaglio, di cui lei non era riuscita a cogliere per la troppa emozione. Ma all'improvviso due mani le cinsero la vita e sentì il terreno mancare. L'unica cosa che riuscì a vedere prima di addormentarsi erano delle mani che le stavano cingendo il fianco con una presa stretta e sicura. Delle mani maschili, con lo smalto nero sulle unghie e un anello a forma di corona nell'anulare. Poi all'improvviso vide tutto nero e si addormentò. Credeva che tutto quello che era successo in quelle ventiquattro ore era solo frutto della sua immaginazione e che quindi era solo un sogno, ma quando aprì gli occhi e vide che la stanza in cui si trovava non era la sua, capì che in realtà non era così. Si trovava distesa su un letto matrimoniale in una stanza decorata con dei piccoli dettagli dorati. Come ad esempio la maniglia della porta, la cornice che racchiudeva lo specchio, che si trovava nella parte opposta della stanza rispetto a dove era posizionato il letto. Non sapeva dove si trovava, ma era rimasta affascinata da quella stanza. Le pareti erano di un colore simile alla crema e la stanza era illuminata grazie alla luce che entrava dalla finestra che si trovava nella parete a destra rispetto al letto. Era incantevole, sembrava davvero di essere in un sogno. Sofia stava ispezionando la camera quando sentì il rumore della porta aprirsi e la sua attenzione si spostò lì. Qualcuno stava aprendo la porta e questo significava solo una cosa. In pochi secondi avrebbe capito dove si trovava e chi era quel ragazzo che l'aveva portata lì. All'interno della stanza entrò per prima un uomo con i capelli biondi e gli occhi castani, il quale una volta varcato la porta, suonò il campanello che aveva tra le sue mani. "è in arrivo la regina " quelle parole non fecero che aumentare di più la confusione nella testa di Sofia. Dopo che l'uomo con il campanello si spostò, lasciando così la porta libera , entrarono nella stanza due ragazzi, probabilmente dell'età di Sofia , con una camicia bianca, la cravatta e il pantalone elegante nero. I due erano così diversi e simili allo stesso tempo. Avevano i tratti del viso simili ma i colori dei capelli e gli occhi erano gli opposti. Un ragazzo biondo con i capelli ricci e gli occhi verdi si trovava alla destra dello stipite della porta mentre l'altro ragazzo, con i capelli neri ricci e gli occhi azzurri e con le maniche della camicia alzate fino al gomito, si trovava alla sinistra. I due lasciarono tra di loro uno spazio libero, come se stesse per arrivare una quarta persona. Doveva essere la regina, pensò Sofia. E aveva ragione. Una donna con un lungo vestito bianco con dei piccoli fiori dorati disegnati sulle maniche e sparsi sul tessuto sottile, ma allo stesso tempo coprente, della gonna. Lei aveva gli occhi azzurri e i capelli ricci castani , e tra questi c'era una bellissima corona dorata. "Ti sei svegliata. Spero che il viaggio non sia stato faticoso, anche se credo che non lo sia stato perché Micheal mi ha detto che hai dormito tutto il tempo" disse la regina con una voce amichevole, a tratti affettuosa. "Micheal?" Sofia non aveva visto il viso del ragazzo che l'aveva portata lì, ma aveva capito dai quei piccoli dettagli che aveva potuto scorgere che era un ragazzo. "Lui è Micheal" disse la regina indicando il ragazzo che si trovava alla sinistra dello stipite. La prima cosa che Sofia fece era studiare le mani del ragazzo, e quando le vide, capì che la regina non le stava mentendo. Era davvero lui il ragazzo.

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