-Capitolo 1-

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La vita non è una fiaba

C'era una volta, in una terra molto molto lontana, il Regno del Sole

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C'era una volta, in una terra molto molto lontana, il Regno del Sole. Benedetto dai raggi che illuminavano gli abitanti e le case che andavano dalla piazza fino alla campagna. Il Sole era la fonte di vita del popolo. Senza Sole, niente vita.

Ma come ogni regno che si rispetti, al centro di quel Paradiso terrestre, vi era un enorme palazzo dalla mille stanze, in cui risiedeva una principessa seria, moderata e composta.

Considerata da tutti come un simbolo, per la sua autorevolezza e calma. Senza mai un capello fuori posto. Tutti avrebbero voluto essere come lei.

E adesso, la grande porta di legno pregiato con ricami d'oro era proprio davanti alla serva di corte, con il compito di svegliare la principessa.

Ma forse è meglio che lei stessa racconti la sua storia.

Un toc. Due toc. Tre toc.

<<Altri cinque minuti>> sussurrai affondando la testa nel cuscino, mentre stringevo le lenzuola pregando di restare lì per sempre.

Aspetta ma, oggi era quel giorno? Quel quel giorno?!

<<Principessa? È ora di svegliarsi>> la serva disse nella speranza di svegliare quella principessa così calma che-

<<È oggi il giorno?! È già arrivato?!>> esclamai saltando giù dal letto, ancora nella vestaglia rosa.

Aprii la porta e mi trovai Mikasa davanti, che sembrava più sconvolta che altro nel vedere il mio entusiasmo alle sei del mattino.

<<Mikasa sai che giorno è oggi?>> chiesi al settimo cielo prendendo Mikasa per entrambe le mani facendole fare girotondo con me.

<<Lo so. Il giorno in cui->> provò a parlare ma la interruppi subito.

<<Il giorno in cui incontrerò il mio principe! E vivremo per sempre felici e contenti!>> esclamai correndo verso la finestra, aprendola.

Osservai il sole che illuminava il regno, e sospirai felicemente. Il sole, la fonte di vita del mio Regno, di cui presto sarò regina quando mi sposerò.

Poi mi venne un'idea geniale in mente, e sorrisi a trentadue denti. Mikasa sembrò capire e si massaggiò le tempie con due dita. Proprio mentre stava per aprire bocca sperando di farmi stare zitta, io la interruppi.

<<Buongiorno Sole, passiamo ai fatti addio parole!>> iniziai a cantare e Mikasa sembrava disgustata e infastidita dalla melodia.

Presi velocemente il mio vestito più bello dall'armadio che sembrava infinito, e iniziai a vestirmi.

<<So che il mio posto è qui.>> continuai a cantare mentre mi vestivo e truccavo osservando il Sole splendente più che mai fuori dalla finestra.

È finito tutto a dicembre ❤︎︎Levi x Reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora