Capitolo 2

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Pov's Harry

Oggi ho fatto uno strano incontro: stavo facendo rissa con Zayn quando una ragazza ci separa e viene colpita dal pakistano. A quel punto non son resistito. Nessuno deve permettersi di picchiare una donna, chiunque sia.

Quando siamo andati in infermeria mi ha detto che si chiama Sun, è l'unica ragazza che ho visto separare due ragazzi che si picchiavano, è davvero coraggiosa.

Ho notato che aveva uno strano taglio sulla guancia simile a molti che avevo visto in vita mia..

L'ho rivista poi mentre usciva da scuola e entrambi abbiamo fatto finta di non vederci.

Durante il resto della giornata non riuscivo a smettere di pensarla.

Non capisco.. È come se mi avesse stregato, non ho mai visto una ragazza come lei.

No, aspettate! Cosa sto dicendo?! Io non mi sono innamorato di lei! Non la conosco neanche! Ma sto parlando da solo? Sto davvero delirando!

Stasera me la dimenticherò, promesso.

Pov's Sun

Arrivo a casa e come sempre mio padre non c'è, sarà in qualche bar a spassarsela con le sue amichette del cazzo.

Decido di prepararmi il pranzo così scaldo l'acqua, ci butto dentro la pasta e aspetto che diventi cotta. La verso in un piatto e aggiungo il sugo al pomodoro.

Mi siedo al tavolo e inizio a mangiarmi la mia bella pasta, da sola, come sempre.

È davvero brutto essere soli, non avere nessuno con cui parlare, nessuno con cui confidarsi e raccontare i segreti più nascosti, oppure anche solo un papà con cui parlare della giornata trascorsa.

Non ho mai trovato un'amica che mi apprezzasse davvero, ogni volta che scoprivano la mia sistuazione familiare, se ne andavano..

Non ho mai neanche trovato un ragazzo, loro vorranno solo sesso, ma io devo ammettere che voglio rimanere single nella vita.

Sarò una delle poche ragazze esistenti sulla Terra che non vogliono nessun uomo al loro fianco e questo è dovuto al fatto che io abbia timore di trovare qualcuno come mio padre e ne ho davvero paura.

Non voglio un altro mostro nella mia vita, ho già mio padre e i mostri del mio passato che mi tormentano e ormai non so più come liberarmene. Mi bastano e avanzano questi.

Grande, sono riuscita a farmi passare l'appetito!

Prendo il piatto con ancora un po' di pasta, lo incarto e metto in frigorifero, lo mangerò stasera.

Intanto si sono fatte le 15:15 e io decido di rintanarmi in camera, con una calda tazza di te, per studiare un po'. Gli esami sono vicini e voglio uscire con dei buoni voti.
Il pomeriggio sta passando tranquillamente quando sento la porta di ingresso aprirsi violentemente. É sicuramente mio padre che sta trascinando a letto con se una ragazza qualsiasi. Li sento andare in camera e poi non sto ad entrare nei dettagli ma potrete immaginarvi cosa sta succedendo. Spero solo che quella ragazza abbia fortuna perché dovete sapere che a volte, mio padre, dopo aver portato a letto una ragazza, quando ha la luna storta e non è soddisfatto, finisce per darle qualche schiaffo, e non é per niente bello sentirlo sopratutto perché mi ricorda quando lo faceva su mia madre.
Si, esatto...
Basta brutti pensieri, fra poco devo prepararmi per andare a lavoro.
Lo odio e mi obbliga mio padre a farlo e perciò odio anche lui.
In pratica lavoro come cameriera in un pub pieno di prostitute che ballano su tavoli e uomini ubriachi che ti perseguitano per tutta la sera.
Indosso la mia odiosa minigonna con sotto delle fastidiose calze a rete, sopra solo un top stretto e dei tacchi neri.
Lo so, sono del tutto nuda e odio vestirmi così, ma se non lo faccio potete intuire cosa mi farebbe mio padre, infatti lui è proprio il proprietario del bar, anche se è lì raramente.
Davanti lo specchio noto che ho ancora quello stupido graffio sulla guancia così, come al solito, lo ricopro con chili di fondotinta.
Dopo aver finito di prepararmi esco di casa e a piedi raggiungo il pub.
Devo decidermi una buona volta a farmi la patente per guidare se no devo sempre andare in giro a piedi e la cosa, dopo un po', diventa faticosa sopratutto se devo indossare questi tacchi scomodissimi.
Grazie a Dio arrivo ancora intera al bar.
Cazzo sono in ritardo di 5 minuti! Spero non ci sia mio padre..
No cazzo è lì dentro, deve essere venuto in macchina mentre io ero a piedi, ma non poteva darmi un passaggio?!
Devo riuscire ad entrare senza farmi vedere, così mi ricordo della porta sul retro, la raggiungo ed entro nel locale senza essere notata.
Inizio a girare per i tavoli chiedendo le ordinazioni.
Ad un certo punto sento un fischio, così mi giro e vedo Harry, con gl'occhi spalancati ed... In braccio... Una ragazza.
Sento uno strano dolore dentro al petto, probabilmente avrò sbagliato qualcosa nel preparare la pasta a pranzo.
Arrivo al loro tavolo dove sono seduti con lui anche quelli che sembrano i suoi amici.
《Ehy Sun, non dirmi che lavori qui! HAHAHA questo posto non è adatto a ragazze ingenue come te》ride fragorosamente seguito dalla ragazza che sembra voglia spogliarsi di più ogni secondo che passa.
《Già Harry, lavoro qui ma se per te ingenua vuol dire puttana, allora io non mi ritengo una di queste e penso che questo posto ne sia pieno o sbaglio?》dico rivolgendomi alla ragazza in braccio al riccio.
《Harry! Dille qualcosa!》dice la signorina ma il ragazzo sembra non farci caso e, mordendosi il labbro, dice:《Beh, da come sei vestita, non mi sembri tanto ingenua》
Io alzo gl'occhi al cielo.
《Mi obbligano ad indossare questi vestiti e se voglio essere pagata, devo farlo. Ora facciamola finita che ho altri tavoli da servire, cosa volete ordinare?》dico tutto d'un fiato.
《Una birra a testa》dice tornando serio e ordinando anche per i suoi amici.
Questo ragazzo è così lunatico da farmi girare la testa.
Me ne ritorno al bancone seguita dagl'occhi di Harry quando, ad un certo punto, sento due mani familiari prendermi per i polsi e trascinarmi fuori dal locale attraverso la porta posteriore.
No vi prego, non ditemi che l'ha scoperto, ditemi che non mi farà ancora del male.
Devo essere forte perchè è già capitato a qualcuno in questo mondo e, se questo qualcuno ce l'ha fatta, posso farcela anche io.

the sun and the moon; h.s. ☼ ☽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora