✨— ESME —✨
Quella mattina mi alzai di scatto, sentendo un forte rumore.
Aprii gli occhi, ritrovando Riva intento a controllare che la serranda della finestra non si fosse rotta. Si voltò e venne verso di me. «Buen día» disse per poi notare il mio stato di completo sconcerto.
Mi sentii come se fossi nuda in quel momento. Avevo i capelli scompigliati, una folta ciocca che mi ricadeva sul viso e di sicuro il viso pallido dallo spavento. Senza chiedere, mi carezzò appena il braccio.
«Scusami. Non volevo spaventarti, ha volte uso troppa forza» si giustificò per poi prendere una maglia bianca e infilarsela.
Io sorvolai e ne approfittai per andare alla toilette e rendermi presentabile. Mi chiusi dentro e schiaffeggiai per riprendermi e per un attimo pensai di punirmi più seriamente, ma avrei gridato e di conseguenza, sollevato sospetti e non volevo -naturalmente- che qualcuno sappia il mio "segreto", lui soprattutto. Ci rinunciai quindi e in fretta mi preparai per uscire, avvisando che andavo in sala colazione.
Lui annuì e io feci per abbassare la maniglia, ma mi trattenne. «Esme, non è successo nulla.»
Fece qualche passo verso di me e prese il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo negli occhi. Così grigi, così impenetrabili...esattamente come la nebbia più fitta.
«Ho detto che non ti avrei toccata e infatti ho deciso di dormire per terra» mi fissò con pietà e azzardò una carezza col pollice.
Io respirai a fondo, silenziosa, per poi annuire. «Grazie.»Si scostò, lascandomi andare e e io allora ripresi la marcia, lungo il corridoio.
«Ehi!» mi accolse Vega, invitandomi a sedere con lui. Accettai con un cenno, chiedendo un minuto per prendermi qualcosa: ciotola di yogurt e cereali con succo di mela.
Una volta presi, con un vassoio mi portai tutto al tavolo in fondo allo spazio che era organizzato davvero bene. Da un lato c'era tutto per prepararsi il caffè e versarsi le varie bevande disponibili – si aveva anche la possibilità di farsi una centrifuga. Poi dall'altra parte si trovava il buffet, internazionale e adatto a tutti i palati, diviso in dolce e salato. Il primo presentata: brioche, pane con marmellata, muffin e altri dolci simili. Il secondo naturalmente: salumi, formaggi, ma anche torte salate agli spinaci.
Comunque presi posto, constatando che lui avesse preso la mia stessa cosa, solo che al posto dello yogurt, il latte. Sorrise pure lui accorgendosene. Poi poggiò i gomiti al tavolo e giunse le mani, pronto all'interrogatorio come un agente di polizia.
«Com'è andata la notte?»
«Abbiamo dormito, separati, quindi bene dai.»
«Separati?» ribatté guardandomi di sottecchi.»
«Si è messo per terra, forse per non mettermi in imbarazzo.»Lui restò un po' di stucco a quella mia affermazione, ma ci volò sopra senza pensarci troppo. «Carino da parte sua» osservò , sorseggiando poi un po' di succo. «Sai, ho avuto paura per te in un primo momento poi però ho ricordato a me stesso che nel profondo gli piaci e quindi mi sono tranquillizzato.»
Abbassai un momento lo sguardo, imbarazzata, per qualche motivo.
«Mi avrai fatto da angelo custode allora» ribattei alla fine, ironicamente e lui scoppiò a ridere. Io di conseguenza, ma non così fragorosamente...nonostante la sua risata fosse davvero contagiosa.
Ci fermammo soltanto quando vedemmo Riva avanzare verso di noi con un vassoio della sua colazione salata formata da uova strapazzate con bacon e un bicchiere di centrifugato ai frutti rossi.
«State parlando di me?»
«Solo cose belle, amico. Dai, siediti.»
Alexio prese una sedia dal tavolo accanto e fece spazio al compare che accomodò. Mi salutò con un cenno e io ricambiai, notando con la coda dell'occhio uno sguardo leggermente malizioso da parte del castano che non mancò di renderci partecipe dei suoi pensieri.

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𝑪𝑹𝑨𝑺𝑯 1 | Errore di Percorso
Açãoℛ𝒶𝒸𝒾𝓃𝑔 ℛ𝑜𝓂𝒶𝓃𝒸𝑒 ❤️🔥💫 VOLUME 1 della Dilogia "CRASH" Andres Riva è un noto pilota automobilistico, merito del talento innato che lo accompagna fin da ragazzo. La sua vita è fatta di sfarzo, vittorie e piaceri...tutto questo però non semb...