Capitolo 1 - Il Bimbo-Natale

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Blu nel verde.
Verde nel blu.

Fu proprio quell'incontro tra il cielo più nitido e la foresta più rigogliosa che diede inizio alla nostra storia.

E chi dice che a 5 e 7 anni si è troppo piccoli per capire quanto una persona sia genuina si sbaglia, davvero tanto.

«Ti piace Spiderman?» chiese in fretta Louis, sfoggiando un sorriso radioso, nonostante lo spavento di poco prima.
Harry accennò ad un sorriso timido annuendo, per poi abbassare lo sguardo sul petto del bambino difronte a lui, notando il disegno sul suo grembiulino blu. Alzò un dito e lo poggiò sul petto del liscio, proprio sopra la toppa rossa e blu.

«Lui! mi piace uhm... davvero tanto» sorrise poi tenendo il dito poggiato sul suo petto. «Mamma a natale mi ha regalato uhm un libro coi disegni di Spiderman...»

«Un fumetto?? Che bello! Anche io ne ho uno! Ho portato il mio pupazzo preferito di Spiderman! Lo vuoi vedere??» disse subito Louis con foga. Era eccitato nel sapere che qualcun'altro aveva la sua stessa passione per i super eroi. Harry, da parte sua, sorrideva divertito e ridacchiava nel vedere la felicità del ragazzo spruzzare da tutti i pori.

«Bimbi io direi che sia arrivata ora di entrare a scuola.» sorrise Anne, vedendo poi Johannah annuire per confermare ciò che aveva detto l'altra signora.

«Boobear, ascoltami bene.» disse la mamma di Louis abbassandosi alla sua altezza. «Quando finirai scuola dopo, non cercarmi tra tutte quelle signore lì, ok?»

«Perché no, mami? Non verrai a prendermi?»

«Ma no, sciocchino» ridacchiò la donna sistemandogli i capelli già scompigliati e leggermente umidi dal sudore. «Ti aspetterò lì, vicino a quel palo alto, hai capito?» disse poi, indicando un palo della luce.

«Palo alto... Ricevuto, capo!» sorrise il bambino, lasciandosi maneggiare dalla mamma.

«Se quella brutta cosa che è successa prima torna fai un grande respiro - lui subito imitò ciò che la mamma gli diceva - e corri qui, troverai sempre la mamma ad aspettarti, va bene amore mio?»

«Certo mamma, ho capito tutto!»

«Bravissimo tesoro...» sospirò Johanna, volgendo lo sguardo verso Anne ed Harry che, nel mentre, stava salutando sua mamma con un lungo abbraccio e una lunga serie di sbaciucchiamenti.

«È meglio se vai adesso, Harry ti sta aspettando.»

Il piccolo occhi-blu si girò verso l'altrettanto piccolo occhi-verdi e sorrise avvicinandosi a lui, non dopo aver dato un enorme bacio alla sua mamma.

«Noi entriamo insieme.» si assicurò di confermare Louis, prendendo solennemente la mano di Harry nella sua, facendo sorridere le due donne. «Da oggi Harry è il mio migliore amico!».

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«Quindi qual'è il tuo supereroe preferito??» aprì di nuovo il discorso Louis una volta entrati nella piccola aula.
«Uhm... mi piace molto Spiderman ma uhm il mio preferito è Ironman... è forte»

A Louis si illuminarono gli occhi.

Era perfetto.

«YUPPY! HO TROVATO IL MIO IRONMAN!!» il ragazzo dagli occhi azzurri iniziò a saltellare sul posto festeggiando con dei piccoli pugnetti in aria, tra i piccoli singhiozzi del piccolo Harry che rideva sinceramente divertito con una mano davanti alla bocca.

«Vedo che abbiamo già una coppietta di amici, voi siete?»

Louis alzò lo sguardo verso la maestra. Aveva osato interrompere i suoi festeggiamenti.

«Io sono Louis Tomlinson, e lui è il mio migliore amico Harry. Maestra però lui non è solo Harry, è anche Ironman, il mio Ironman!»

Un sospiro di stupore lasciò le labbra di tantissimi bambini che, increduli, bisbigliavano alla persona al loro fianco cose del tipo:
"ma è lui il vero Ironman?"
"non era più alto?"
"ma no sciocco, è così alto perché vola, ovviamente."
"ora che lo guardo bene ha ragione, quei capelli sono proprio da Ironman."
"è proprio fortunato, l'altro bimbo."

E occhi su occhi dietro occhialetti scrutavano la bizzarra coppia.

Ed Harry diventava sempre più rosso.

«Ah sì? E tu, Louis, chi sei?»

«Ovviamente Spiderman, signora maestra!» disse fiero il liscio con un sorriso sgargiante sulle labbra.

E ancora bisbiglii:
"ma allora siamo in una classe di supereroi!"
"anche io volevo essere Spiderman però, uffa!"
"dopo gli chiedo se può farmi vedere le ragnatele"
"io non ci credo, secondo me lui è Hulk, non Spiderman"
"se è Spiderman è arrivato qui usando le ragnatele?"
"sicuramente."

Louis si guardava attorno con un leggero sorriso, per poi volgere lo sguardo verso Harry. Troppa gente lo guardava, quindi si copriva il viso con le piccole manine bianche come il latte (per sua sfortuna,il rossore si poteva vedere anche dalla punta delle orecchie che spuntavano fuori nonostante la grande chioma di capelli ricci).

A Louis, Harry ricordava molto il natale: viso chiaro come la neve (e Lou amava fare pupazzi di neve); occhi verdi come l'albero di natale che allestivano lui e la sua mamma in occasione della festività; e ogni volta che arrossiva si accendeva di un rosso simile a quello delle grandi lucine rosse che tutti appendevano attorno alle porte e ai balconcini, che il liscio amava guardare come incantato.

Forse è anche per questo che a Louis piaceva Harry: era un po' il bimbo-natale. Questo pensiero faceva sorridere Louis, e continuò a pensarci fin quando, all'uscita di scuola, mentre venivano accompagnati dai genitori, mano nella mano, il bimbo dagli occhi blu si avvicina all'orecchio dell'altro e gli sussurra: «Da oggi tu sei il mio Ironman, ma anche il bimbo-natale».

Harry lo guardò confuso, aggrottando le sopracciglia, ma non fece in tempo a chiedere spiegazioni che l'orda di mamme li travolge, e li separa.

«Ci vediamo domani, bimbo-natale!!» urla Louis cercando di far sovrastare la sua voce agli strilli delle signore.

La cosa che faceva stranire il piccolo bambino era proprio il vedere negli sguardi di ogni donna paura.

Starnazzavano come se avessero ritrovato i loro figli dopo che a casa loro era recapitata una lettera con su scritto "vostro figlio (di 6 anni, ricordiamolo) è caduto in battaglia.".

Louis sapeva anche (per certo, ci avrebbe messo la mano sul fuoco) che la sua mamma non era così, anzi.

Lei era al "palo alto" che lo aspettava tranquilla, senza urlare e senza mettersi le mani nei capelli per la disperazione.

Proprio per questa sua grandissima sicurezza, continuò a camminare con passo fiero e deciso verso il palo dove, come promesso la mattina, trovò sua mamma ad aspettarlo, sorridente come sempre.

«Boo, amore mio, ce l'hai fatta!» disse la donna abbracciando suo figlio che si gettò in quell'abbraccio di rose e morbido che gli ricordavano come non mai casa sua.

«Hai visto, mamma? Sono arrivato qui tutto da solo, come avevi detto tu!» le fece notare Louis, sorridendo fiero.

«Non avevo dubbi, mio piccolo Spiderman.»

«Torniamo a casa adesso? Ho tanta fame.»

«Che ne dici invece se andiamo al Mc Donald's per festeggiare questo primo giorno di scuola? Ho sentito che ci sono le sorpresine di Spiderman nel nuovo Happy Meal.»

Gli occhi del piccolo si illuminarono.

«Davvero??»

«Mhmh.»

«E posso prendere la Coca-Cola??»

«Certo che puoi.»

«Yuppy!! È la giornata migliore di sempre!!»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02, 2023 ⏰

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SKYFALL || larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora