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Jisung atterrò in una grande 'piscina' di cubi blu di gommapiuma e poco dopo arrivò anche il più grande.
"uno, due, tre... Okay ci siamo tutti" Chan sospirò con sollievo e iniziarono a muoversi goffamente tra i cubi morbidi che gli rendevano impossibile uscire velocemente da lì dentro.
Uno ad uno, arrivati al bordo, si lasciarono cadere fuori dalla piscina, ma quando Jisung uscì da lì, cadette e atterrò di schiena, producendo un lamento per la botta, ma nessuno sembrò accorgersene tranne per ciocche rosa e Jeongin che lo aiutarono a rimettersi in piedi.
Nel mentre Chan era appena uscito dalla piscina di cubi e aspettò il ragazzo con lentiggini che era ancora bloccato la dentro.
"Aspetta, ti aiuto" disse il riccio, allungando le braccia a cui l'altro si aggrappò… riuscendo a tirarsi fuori da quella trappola di gommapiuma.

"Adesso che siamo al sicuro, perché non ci presentiamo a Jisung?" disse Chan con un sorriso sulle labbra ed un braccio attorno alle spalle dell'altro biondo che annuì con un sorriso altrettanto grande.
"Lee Felix!" il ragazzo dalle lentiggini gli porse la mano che Jisung accettò felicemente.
"Kim Seungmin" si presentò ciocche rosa, poi si avvicinò un ragazzo dai capelli neri che in tutto quel tempo non aveva spiccicato parola, sembrava un po' emo da quanto avrebbe detto Jisung.
"Seo Changbin" disse con un piccolo sorriso che il blu non si sarebbe aspettato.
"A me già conosci, ma loro due" Jeongin puntò al rosso e al castano.
"Lui è Hyunjin hyung e lui è Minho hyung" spiegò il ragazzino indicando i rispettivi ragazzi e Jisung annuì.
"umh... Ho diciassette anni quindi chi dovrei chiamare 'Hyung'?" chiese a Jeongin dopo qualche secondo.
"Chan, Changbin e Minho hyung, gli altri hanno la tua età e invece io ho sedici anni" disse con un simpatico sorriso che gli faceva brillare gli occhi.

Gli otto ragazzi ricominciarono a camminare nel nuovo livello e Jisung poté osservare l'ambiente circostante: pareva un grande e infinito magazzino con pareti, pavimento e soffitto tutti completamente fatti in cemento rovinato. Miriadi di tubi scoperti si intersecavano tra di loro sul soffitto e per terra si trovavano piccole pozzanghere d'acqua stagnante, rendendo l'ambiente molto umido e riempiendo l'aria di un odore sgradevole di muffa e il perimetro era talmente esteso che i passi e il rumore dell'acqua gocciolante riecheggiavano costantemente.
"Quindi... Questo dovrebbe essere un livello sicuro...?" chiese Jisung mentre si stringeva nella sua felpa per il freddo e l'umidità.
"Esatto, però potrebbero accadere dei blackout e in quel caso bisogna stare in allerta" spiegò Chan.
"Oh... Ma-... Da cosa? Ancora non ho capito da cosa dobbiamo proteggerci"
"Le backrooms sono piene di entità, alcune sono innocue ma la maggior parte sono mortali... Per esempio, nel livello di prima si trovava un'entità che abbiamo denominato 'il cameraman' ed è uno dei più pericolosi ma non è presente solo in quel livello. È presente anche nel sette, il livello da dove siamo dovuti scappare perché lì ce ne erano quattro" spiegò il biondo prima di essere richiamato da un altro dei suo compagni.
"Chan hyung, ho trovato un'altra scatola!" Changbin urlò da una delle pareti vicine mentre apriva una scatola di legno vecchio.
Tutti corsero dal ragazzo ed iniziarono a frugare nella cassa. Trovarono dei vestiti, qualche coltello e pistola e persino dei viveri.
"Questa è stata una gran botta di culo" esclamò Minho battendo il cinque a Changbin.
"Jisung, tieni" il moro gli passò uno zaino trovato nella scatola di legno così che anche lui potesse avere qualcosa dove portare gli utensili e i viveri trovati.
Prima di tutto Chan iniziò a distribuire le bottigliette d'acqua, poi passò ai viveri (tra i quali scatole di riso già cotto e delle barrette di cioccolato) e poi vennero distrubuite le armi e i vestiti. Si, Minho aveva assolutamente ragione, quella era stata una gran botta di culo per il gruppo.
"Sai come usare una pistola?" chiese Changbin ad Han mentre gli passava l'oggetto tra le mani.
"Emh... Punto e sparo...?" disse incerto ed ottenne una piccola risata dall'altro.
"Si, ma sai come si ricarica una pistola o mettere la sicura?" e lì Jisung lo guardò di traverso con un poco d'imbarazzo.
"Fattelo spiegare da Minho hyung, e dagli questo, magari ti prende in simpatia" gli disse sottovoce mentre gli lanciava un occhiolino e gli passava un budino che si trovava nella cesta.

The Backrooms  /a Minsung story/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora