Spiderpool.

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Il moro mosse la testa a tempo di musica, mentre le cuffiette ad alto volume quasi lo stordivano.

Seduto su un cornicione di un palazzo, si alzò la maschera fin sopra al naso e guardò con l'acquolina alla bocca il suo piatto.

I tacos.

Dio, sognava i tacos di notte e di giorno, nei sogni e pure quando era sveglio, mentre respirava e mentre non (il che succedeva spesso, dato che non era molto sveglio nel schivare i proiettili puntati dritto al cuore), e- insomma, i tacos erano tutto ciò che lui voleva.

Ciò che desiderava, erano vita e morte, erano eternità e limbo, erano- sì, insomma, si era capito.

Avvicinò le labbra all'oggetto del suo desiderio, e quando finalmente, faticosamente e meritatamemte, addentò quel cibo, le pupille gustative gli esplosero.

Chiuse gli occhi contento mentre masticava a bocca aperta, e senza nemmeno aspettare di ingoiare, bevve un sorso dal bicchiere di coca-cola che aveva di fianco.

E al fine di tutto ciò, tirandosi qualche colpetto sul petto, cacció un rutto.

«Aah, questa è vita.»

Sussurrò a se stesso, pensando che quello sgarro se l'era meritato sul serio.

In quella settimana era successo di tutto e di più.

Insomma, essere entrati ed essere cacciati dall'Avengers Mansion nel giro di sette giorni doveva pur essere un record.

Sarebbe stato divertente andarlo a dire a qualche giornale, ma la gente era già così diffidente riguardo Deadpool che forse era meglio evitare.

Che poi, non era che gli importasse molto.

Cioè insomma sì, i letti sono comodi, specialmente quando sono fatti di materassi, e cioè sì, era bello vedersi servita la colazione e nella colazione non vedevi passarti sopra le formiche, ed era bello farsi una doccia che- e no, niente, era bello farsi una doccia.

Tutto molto bello, ma a lui non fregava realmente di tutta quella roba.

Si avvicinò il bicchiere di coca-cola alle labbra, socchiudendo gli occhi.

Lui era interessato per ben altri motivi a quella base.

Ma, dopotutto, il passato è passato.

E lui ormai non faceva più parte di quella squadra dai costumi pessimi perché- cioè okay la modernizzazione, lui era un tipo molto aperto al cambiamento, ma non poteva accettare che le armature prendessero il posto delle calzamaglie.

Cioè, insomma, e tutti i discorsi sulla tradizione? La vecchia scuola, eh?

Diede un altro morso al suo secondo cibo preferito- o forse terzo, dopo i pancake-, quando sentì dei rumori dietro di lui.

Sorrise senza nemmeno girarsi, iniziando a dondolare le gambe avanti e indietro.

«Ohh, il mio uomo in calzamaglia preferito è venuto a farmi visita?»

Domandò, sottolineando la coincidenza fra il nuovo arrivato e i pensieri che stava facendo poco prima.

Non sentì una risposta, e il che non era nemmeno così tanto sorprendente, considerato il soggetto.

Sentì solo dei passi velocizzarsi nella sua direzione.

«Ehi, fermo, se stai per supplicarmi di tornare all'Avengers coso, aspetta-.»

Alzò una mano con fare teatrale, come per fermarlo, poi si girò velocemente e accavallò le gambe.

«Prego, ora puoi proseguire con il tuo discorso.»

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