Aumentai la velocità dei miei passi nel momento in cui mi accorsi che stavo facendo ritardo per il primo giorno di lavoro dopo le meritate vacanze estive. Riguardai per l'ennesima volta il display del telefono per assicurarmi di arrivare in anticipo,o almeno in perfetto orario. Lavoro in questo bar da quando mi sono trasferita da sola a Sidney senza i miei genitori, rimasti a Toronto, nella fredda Canada,che ormai non mi trasmetteva più nulla. 20 anni,stanca di essere sempre nella solità città e paese, sono qui da due anni e non mi sono ancora stufata. Ho sempre amato l'Australia, sopratutto Sidney, è così particolare e vivace come città. Sorrisi sollevata quando mi accorsi di essere arrivata due minuti in anticipo, la mia macchina è in riparazione e dovrei ritirarla appena uscita dal lavoro. Aprii la porta del locale, e corsi a prendere il mio grembiule nero. ''Faith, ben tornata'' una forte voce,calda, mi accolse appena legai l'indumento di tessuto nero attorno alla mia sottile vita. ''Mark,ciao'' sorrisi amichevolmente all'uomo di mezz'età. ''Come sono state le vacanze?'' mi guardò cominciando a mettere giù le sedie dai tavoli, per fare sedere i clienti successivamente. ''Ma se sono rimasta qui,e ti ho anche aiutata qualche volta al bar'' risi leggermente. ''Uffa,volevo solo fare conversazione,che palle che sei. Precisina del cazzo'' rise anche lui.La porta si aprì di colpo,mostrando quattro ragazzi. ''Oh benvenuti,giusto in tempo. Abbiamo appena aperto,prego accomodatevi ragazzi. Johnson,al proprio posto'' mi ordinò. 'Signor si capitano'' risposi divertita. Andai al bancone e presi il blocco note, aspettai qualche istante per far decidere i clienti le proprie decisioni e mi avvicinai al loro tavolo,stringendo l'elastico che legava i miei capelli biondi. ''Allora,avete deciso cosa prendere?''
Un ragazzo che sembrava asiatico rispose con una lattina di coca cola,lo stesso un riccio, mentre un ragazzo biondo con un piercing all'angolo della bocca scosse la testa,segno che non voleva nulla. Annui e girai la testa verso una testa color rossa,che mi scrutava. 'Quanto costa avere te?' i tre trattennero una risata mentre io mi preparai ad attaccare. 'Non saprei, ma so quanto costa un trapianto di palle dopo che io te le abbia staccate'' mi guardò, i suoi compagni risero. 'Insomma,hai deciso?' continuai tranquillamente. ''Un bicchiere d'acqua liscia,grazie.' Annuii e me ne andai dietro al bancone. Riempii il bicchiere d'acqua e afferrai le due lattine,dopo di che le portai al tavolo.
Continuai il mio lavoro altre quattro ore, dopo di che tornai a casa. Avevo il ritiro della macchina alle cinque,quindi avevo ben due ore libere. Camminai tranquillamente il mio percorso verso il parco,quando mi sentii trascinata dietro a un vicolo. ''Stai zitta ragazzina'' alzai lo sguardo e vidi il ragazzo del bar,il tinto. ''Ma che cazzo ti prende coglione. Mi stava venendo un infarto'' alzò le spalle con non interesse. ''Non mi è piaciuto ciò che mi hai risposto al bar,lo sai?'' ''Non è problema mio,lo sai?'' risposi a tono. ''Ora lasciami che ho da fare.'' mi mollò e mentre me ne stavo per andare disse ''Io sono Michael Clifford e tu,sei nei guai Faith Johnson'' raggelai per un secondo. Scossi le spalle e senza girarmi,me ne andai da quel posto.