Criminal hearts

2. 𝐂𝐄̀𝐋𝐈𝐍𝐄

dopo la tenebrosa avventura del giorno precedente ho capito che i seekers potrebbero essere ovunque

prima poteva solo essere un modo di dire per far venire paura a qualche ragazzino che combina marachelle, ma adesso no.
Adesso ho capito che loro sono dappertutto

ieri infatti dopo averli visti tutti e quattro radunati lì, in mezzo a quel parcheggio a ridere e scherzare, me ne sono andata a piccoli passi, cercando di non far rumore e così sono riuscita a intrufolarmi dinuovo nel locale, poi quando ho preso coraggio sono tornata a casa in moto come d'abitudine

spero non mi prendiate per strana, molte persone, specialmente gli anziani pensano che ormai le moto siano solo per i ragazzi. Di questo ancora non ne ho capito il significato.
è come dire ad un ragazzo che il colore rosa è solamente per le femmine.

tutto ciò è davvero imbarazzante e raccapricciante, la nostra società ormai scende sempre più a livello mentale, del tipo che se vedono una coppia formata da due ragazzi o due ragazze iniziano ad esclamare frasi come "se foste nati nei miei tempi..." "questi giovani d'oggi..."
vorrei ricordare a tutti che i tempi sono cambiati e che non siamo noi giovani a essere strani ma è semplicemente il tempo e le abitudini che sono cambiate e si sono evolute.

ma tornando a noi, l sono tornata a casa verso le quattro emmezza di mattina essendo che questa settimana ho fatto il turno di notte, a volte mi capita di fare il turno di sera, oppure qualche oretta quando posso.
ma una mia amica si è ammalata a causa del freddo afoso di gennaio e anche se siamo in un luogo chiuso il freddo si sente lo stesso, ed è molto semplice prendersi un semplice raffreddore o dover rimanere a casa a causa della febbre.

come avrete capito casa mia dista circa mezz'ora dal locale, ma a volte mi capita di dover prendere una strada più lunga, per evitare di essere importunata o fermata da qualche delinquente

anche se avrei le capacità di difendermi...
come si suol dire "prevenire è meglio che curare"

perciò percorro una strada che mi fa tardare di 10 minuti.

stamattina mi sono svegliata verso le 11 di mattina e sono subito scesa in cucina dopo aver rifatto il letto, ho ripiegato perfettamente il lenzuolo azzurro e il piumino del medesimo colore.

ho apparecchiato la tavola e mentre l'acqua della pasta bolliva, sono andata a svegliare mia sorella

tra qualche bacio e carezza si è svegliata, e senza che le dicessi qualcosa si è data da fare e ha seguito i miei stessi passaggi, si è addirittura vestita

cosa che io non ho fatto, ma sto davvero bene nel mio pigiama rosa a strisce bianche di victoria's secret

quindi mi sa che a mia madre toccherà vedermi con i capelli scompigliati e con addosso ancora il pigiama

parlando di mia madre, oggi, tornerà a casa verso le 14, perciò io e Artheia mangiamo molto prima

per me non sarebbe di certo un problema aspettare mia madre, ma lo faccio per mia sorella perché dopotutto è una bambina, e si sa, i bambini sono propensi a lamentarsi e a fare i capricci.
e anche qui ritorna la teoria del "prevenire è meglio che curare", di certo non voglio assistere a una delle sue crisi isteriche.

mentre la mia bimba si porta alla bocca una forchettata di spaghetti ha lo sguardo perso a fissare il nulla.

<<a che pensi?>> dico io rigirandomi la pasta che ho nel piatto

<<hai...hai sentito il telegionale?>> chiede mangiandosi le lettere

ancora è piccolina, 4 anni per la precisione. È bassa e graziosa, con un sorriso sempre stampato in faccia che le da un animo felice e spensierato, i capelli sono color grano e gli occhi castani come il color del legno bagnato.
Spesso e volentieri si veste di rosa, dice essere il suo colore preferito.
è una vera e propria principessa, e mi fa ridere il suo modo di comportarsi; sorride mettendosi una mano davanti alla bocca con fare elegante, crede di vivere nel mondo delle favole e si atteggia come una regina.