Erano una giornata a Londra come tutte le altre. Non pioveva ma non era nemmeno troppo soleggiato.
Si udiva il rumore del clacson delle macchine e gli usuali rumori di città nel quartiere di soho. Gli uccellini cinguettavano a parte uno. L'usignolo.
"Buongiorno Nina!" Disse,una ragazza bionda che noi tutti conosciamo,mentre entrava nella caffetteria "give me coffee or give me death" con il suo solito sorriso solare che poteva scaldare cuori di tantissime persone
"Buongiorno anche a te,Maggie. Il solito?" Chiese la barista,Nina
"Sì,grazie"
Era passato quasi un mese dalla seconda quasi-fine del mondo e loro sembravano già di averlo dimenticato ormai.
Nina e Maggie rimasero a parlare per un po' mentre Nina lavorava e serviva i tavoli.
"Come va con il negozio di dischi?" Chiese la barista
"Bene,grazie...uhm...dopo hai da fare? Volevo ch-" Maggie fu interrotta dal forte rumore della porta che fu spalancata da una figura molto familiare a loro. Un demone dai capelli rossi,alto e snello,con degli occhiali da sole posizionati poco perfettamente in faccia con l'intento di coprire le sue iridi serpentine. Aveva una bottiglia mezza vuota di vino in mano e,da come si presentava e dall'aspetto poco curato, era probabilmente ubriaco e depresso.
Tutti i clienti,compreso le due ragazze, si voltarono verso di lui mentre Crowley prendeva posto ad un tavolo in un angolo e continuava a bere.
Maggie e Nina si avvicinarono a lui.
"Come va...?" Chiese dispiaciuta Maggie. Sapeva cosa era successo quasi un mese prima.
"Come va? Ti sembro un raggio di sole?!" Disse sarcasticamente con il suo solito tono arrabbiato mentre si passava una mano tra i capelli
"Non proprio...uh...alla libreria allora? So che Murie-"
"Non mi nominare quel posto" la interruppe bruscamente
"Hai ragione,scusami. Meglio che vada" si allontanò e andò verso il bancone
"Io ti consiglio di darti una sistemata e di pensare a qualcos'altro" gli disse Nina,per poi allontanarsi anche lei
Crowley poggiò la testa sul tavolo,immerso tra i suoi pensieri. Le epoche passate con quell'angelo,I sorrisi gentili che vedeva sempre sul suo candido volto,il suo profumo che avrebbe potuto respirare per ore e i suoi capelli, così bianchi che sembravano sofficissimi e che avrebbe tanto voluto toccare.
Poi però pensò al loro ultimo momento insieme e a come hanno salvato il mondo ben due volte. Non dormiva bene se non sotto l'effetto pesante di una sbronza. Piangeva spesso e non toglieva mai gli occhiali. Prima che gli scappasse una lacrima, si alzò dal tavolo e corse nella sua Bentley
Non gli avevano ancora dato indietro il suo appartamento e lui non aveva tanta voglia di andare all'inferno a chiede se poteva riaverlo.
Posò la bottiglia ormai vuota insieme alle altre di forme diverse perchè alcune di alcolici differenti e le sue piante che avevano iniziato ad avere macchie perché lui aveva smesso di curarle
Decise di addormentarsi per qualche ora per il forte mal di testa.
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In quello stesso momento,ma nei piani superiori, il Metatron e Aziraphale camminavano per i corridoi del paradiso."So che questo lato del paradiso non ti è molto familiare,quindi ti farò da guida per oggi" il Metatron aveva convocato Aziraphale da lui,smuovendolo dalla sua scrivania, per mostrargli un lato del paradiso che l'angelo non aveva ancora esplorato
Aziraphale si guardava intorno. C'erano così tanti corridoi che potevi perderti se non eri attento ed erano tutti di un bianco lucente e pulito
"Tra un po' ti verrà data una premiazione lo sai?" Disse la voce di Dio
"Veramente?" Chiese l'angelo al Metatron
"Certo, ma non ora. Dobbiamo ancora chiarire delle cose"
"Chi? Noi due?"
"Io e gli altri angeli"
Aziraphale annuì e proseguì a camminare
"A volte scenderai sulla terra per controllare se Muriel sta facendo un buon lavoro"
Il sorrisino che aveva Aziraphale sulla faccia svanì lentamente. Se doveva andare sulla terra qualche volta, di conseguenza avrebbe incontrato sicuramente Crowley. Ripensò subito al loro ultimo incontro ma scosse la testa per scacciare i pensieri tristi.
Arrivarono ad una stanza molto grande con scaffali angelici e fogli impilati
"Qua teniamo gli archivi delle cose importanti e le svolte sulla terra"
Il Metatron camminò un po' più a destra dove c'era un altra stanza come quella precedente ma con mucchi di pergamene
"Questi sono gli archivi vecchi"
Aziraphale annuì e loro continuarono il giro
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(So che Muriel usa they/them ma non so usare questi pronomi in italiano)Muriel era nella libreria di Aziraphale. Era seduta sulla poltrona a leggere "the importance of being Ernest" di Oscar Wilde quando sentì la campanella della libreria suonare
"Hai fatto come ti ho detto?" Disse il demone dai capelli rossi appena entrato
"Si! Non ho venduto nessun libro, non ho disordinato niente e non ho rovinato nessun libro...Ah! E non ho acceso candele!" Disse l'angelo educatamente
"Bene..."
"...s-sei sicuro che non vuoi dormire qui? Ho visto che dormi spesso in macchina ma non è scomodo?...c'è sempre il letto di Aziraph-"
"Sto bene. Non riuscirei a dormirci lo stesso. Non riesco nemmeno a stare più di cinque minuti in questo posto. Ci vediamo"
"Aspetta!...mi...mi dispiace"
"Che?"
"È- è una cosa che ho imparato dagli umani! Lo ho letto nei libri e loro si 'scusano' spesso quando sono dispiaciuti per qualcuno e cercano di parlare con il cuore...sono sicura che tornerà...almeno a controllare come vanno le cose!"
"...." Crowley si guardò intorno e uscì dalla libreria