capitolo 1

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Era cambiato tutto dal quel giorno.
Quattro anni erano passati
Tante vite erano cambiate, e nel rione si respirava un aria diversa, meno tesa, meno pesante.

Ma se qualcuno all'epoca dei fatti aveva festeggiato nel sapere che Don salvatore era morto, nello stesso momento era nata una nuova paura che una grande guerra sarebbe nata, per il possesso di tutto quello che aveva conquistato il defunto boss.

Ma così non fu, Ciro appoggiato dalla sua spalla pietro suo fratello, già aveva preso possesso di tutto, continuando a far governare per le strade di Napoli il nome dei Ricci.
Che sembrava urlare imponenza ancora di più.
Allargando di molto quello che aveva lasciato il padre

Per quanto la gente sentisse il peso della camorra sulle loro spalle, era importante avere un boss , alla fine cosa cambiava tra lo stato e gli strozzini.
In un modo equivalente ma chi più pulito, chi più sporco entrambi erano vampiri, continuando a succhiare il sangue della povera gente.

Ma per il popolo sembrava sentirsi più al sicuro al cospetto della droga di chi vendeva morte che della Madama blu.
Perché forse un famoso detto non si era mai sbagliato "si stava meglio, quando stavamo peggio! "

Eppure c'era meno paura da quando una bellissima donna da lunghissimi capelli neri, ed occhi color ghiaccio, che si vedeva spesso camminare tra i vicoletti stretti della città , sempre ben vestita, accompagnata a pochi passi da lei sempre con degli scagnozzi.

Ma ciò che colpiva più della sua bellezza, era un sorriso dolce accompagnato da uno sguardo triste.
Era la nuova signora Ricci

Era difficile vederla passare, senza spostare gli occhi da lei, soprattutto per il sesso opposto, che riconoscendola, sapendo la donna di chi fosse, abbassavano lo sguardo , seguendola con la coda dell'occhio, ammirando quanta bellezza divina appa...

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Era difficile vederla passare, senza spostare gli occhi da lei, soprattutto per il sesso opposto, che riconoscendola, sapendo la donna di chi fosse, abbassavano lo sguardo , seguendola con la coda dell'occhio, ammirando quanta bellezza divina appartenesse al boss, a quanto lui fosse fortunato ad averla al suo fianco

Chiara era sempre bella, anche se il suo viso era cambiato, non era più tondo dolce e ingenuo come la ragazzina di 15 anni fa .
Il suo viso era segnato , da folchi e piccole rughetta di espressione poco evidenti da donna  e non solo dalla sofferenza passata, che poche persone intime conoscevano.
ma dalla disperazione che stava provando negli ultimi tempi e che ancora una volta bussava alla sua porta e che forse l'avrebbe accompagnata per tutta la vita.

E neanche il suo amato Ciro poteva sollevarla questa volta, anche lui era impotente, si erano aggrappati entrambi alla speranza, alla preghiera, che sembrava averli completamente abbandonati.

Ma per Chiara passeggiare quotidianamente per la città, udendo il rumore delle moto sfrecciare, alle grandi voci accumulate della gente che parlava, le dolci signore sedute sotto ai loro portoni  impegnate nelle conserve di verdure, soffermandosi incantata nel guardare e udire il dolce suono dei sorrisi dei bambini presi nei loro giochi sudati.

Quello le dava tranquillità, riusciva ad allontanarsi da tutto, riusciva a sentirsi ancora una bambina, tornava indietro nel tempo, a quanto in un breve periodo all'inizio della conoscenza con Ciro era tutto semplice e falice .

"A storia e na signora" sequel (Ciro Ricci) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora