Non sei una persona che si arrende così, vero?

30 5 5
                                    


Prima di cominciare una piccola cosa. Ho una proposta per te. Ti piacerebbe aiutarmi nella scrittura di questa storia? In caso affermativo ci accorderemo sul da farsi e soprattutto sulle condizioni della storia.

Ash e Serena sono arrivati ad Unima e hanno fatto la conoscenza di Anita, una neo Allenatrice di sedici anni. La ragazza ha scelto Oshawott come primo Pokémon, mentre una Snivy molto particolare si è unita alla squadra di Ash.

I nostri eroi hanno fatto anche la conoscenza di Ivan, anche lui un Allenatore alle prime armi, ma dai metodi poco ortodossi. Hanno inoltre fatto la conoscenza del Team Plasma e dei loro scopi.

Ultimo, ma non meno importante, Anita, pur con tanti dubbi, ha deciso di seguire la strada delle lotte in Palestra. Come andrà a finire? Anita vincerà la sua prima medaglia? Chi è davvero Carlos? Non ti resta che leggere per scoprirlo!

Non sei una persona che si arrende così, vero?

Era finalmente giunto il giorno della prima lotta in Palestra per Anita. I tre avevano passato la notte al Centro Pokémon della città. Anita, nonostante le rassicurazioni, non aveva chiuso occhio. Aveva troppa paura di fallire per riuscire a dormire.

Certo, Ash e Serena l'avevano rassicurata fino allo sfinimento. "Non importa che tu vinca al primo, al secondo o al decimo tentativo, noi ti sosterremo sempre, e lo stesso faranno i tuoi Pokémon. Non dimenticarlo." Le avevano detto.

Erano le sette e mezza, e i tre si erano alzati per fare colazione e così i loro Pokémon. Erano seduti su un tavolo vicino alla finestra, con la luce del sole che filtrava e cominciava a scaldare piacevolmente.

Anita, contrariamente al giorno prima, Anita aveva preso solamente un caffè per colazione. «Sei sicura di prendere solo quello?» Le chiese Ash, mentre azzannava un gigantesco cornetto alla crema. «Poi non avrai abbastanza energia per la lotta.» Aggiunse. "Mi pare che questo ragazzo abbia solo due neuroni. Uno pensa alle lotte e l'altro a mangiare" pensò Anita, mentre lo vedeva divorare in un paio di morsi quel cornetto. «Stai tranquilla.» La rassicurò Serena. «Ash si preoccupa sempre di queste cose.» Serena cercò di non ridere «Per certi versi mi ricorda mia nonna. Ehi! Ma non hai mangiato niente! Sei pallida, ma ne mangi carne? Mi sembri dimagrita dall'ultima volt...» Ash si voltò nella sua direzione. «Adesso non esageriamo! Dico solo che per lottare serve energia. Di comportarmi così, ne parleremo tra settant'anni. Sempre che avrò dei nipoti, ovviamente.» Rispose Ash, lasciando Serena pietrificata. «Va bene. Come vuoi, se però mi sento male, è colpa tua.» Anita si alzò e andò a prendere un cornetto. Il più piccolo. Era ripieno di cioccolato. Non il suo ripieno preferito, ma se lo sarebbe fatto andare bene. Per evitare problemi, lo avrebbe mangiato a piccoli morsi.

Finito di mangiare, i tre consegnarono le chiavi delle loro stanze all'Infermiera Joy, la salutarono e uscirono dal Centro Pokémon.

Serena, attraverso l'applicazione Mappe del suo Smart Rotom, era pronta a guidarli verso l'edificio.

Dovettero percorrere quasi un chilometro a piedi, prima di raggiungerela. Si trovarono davanti ad una piazza, leggermente più piccola di quella su cui era affacciato il Centro Pokémon, ma realizzata in modo simile.

Era realizzata con degli ampi lastroni di marmo bianco, che rifletteva la luce, in modo quasi fastidioso. Sulla piazza erano presenti anche delle aiuole, realizzate nel medesimo materiale, ricche di una folta vegetazione, una calamita per piccoli Pokémon di tipo Erba e Coleottero.

La Palestra era un edificio alto e dalla forma semicilindrica. Era realizzata in cemento e vetro. Era preceduta da alcune colonne di cemento, realizzate in modo da ricordare degli edifici antichi.

Pokémon GrigioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora