Capitolo III: Mappa

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Il leggero tremolio del vagone non era niente in confronto al terremoto che stava scuotendo le gambe di Alex, causato dall'ansia per quella giornata: la mostra d'arte della scuola.

Aveva avuto questa mezza idea di fingersi malata per quel giorno (cosa che sarebbe risultata plausibile visto il periodo) ma purtroppo si era dimenticata di mostrarsi malata davanti alla signora Amina e il pallore e la mancanza di energia che aveva sfoggiato erano i suoi soliti.

Non voleva andare a scuola.

Non era affatto pronta ad affrontare quella giornata.

La sua vita a scuola non era mai facile, ma quella mattina avrebbe dovuto vedersela con un errore di 4 mesi prima.

Guardò la cartellina con il quadro.

Lo aveva dipinto il 14 settembre, la seconda superiore era iniziata solo da due giorni.

Quella era la prima notte che aveva sognato la Torre.

Quell'enorme colonna di buio che tagliava in due il paesaggio di quel mondo.

Non sapeva descrivere le emozioni che aveva provato e non potendone parlare con nessuno aveva deciso di dipingerle.

Era rimasta dopo scuola nell'aula d'arte che nonostante completamente inutilizzata è a disposizione degli studenti anche dopo l'orario curricolare perchè potessero avere un luogo tranquillo dove poter lavorare.

Lei era solita usarla, la casa dove viveva era decisamente troppo piccola e il condominio rumoroso, rendendole quasi impossibile dipingere con la calma necessaria.

Appena chiusa la porta dell'aula dietro di sé e poggiata la tela sul cavalletto il mondo era diventato sfocato, i suoi movimenti come quelli di qualcun altro mentre il suo pennello volava sul quadro definendo l'immagine mentre dava voce a tutte le emozioni che aveva sempre avuto dentro e che adesso avevano qualcosa da dire.

La lontana paura di quel luogo sconosciuto che piano piano stava lasciando il posto ad un crescente senso di familiarità, frustrazione di non riuscire a capire cosa fosse dopo così tanti anni, lo sconcerto dell'improvvisa apparizione della Torre, che aveva un ruolo quasi centrale nel quadro anche se spostata verso destra davanti ad un timido sole rosso che faceva capolino da dietro di essa.

Quando finì dopo 3 ore e mezza di pittura veloce e decisa era sudata e la stanchezza le ricadde addosso come un cappotto particolarmente pesante.

Si sedette ad una sedia appoggiata contro il muro della classe e si concesse uno sguardo alla sua creazione ora completa.

Anche con l'occhio critico del creativo riusciva a capire che era un quadro favoloso; il tratto che mutava gradualmente in base ai suoi sentimenti verso il soggetto, lo stile astratto del disegno che però dava un immagine precisa e abbastanza accurata di come lei vedeva quel luogo.

Mentre cercava di riprendersi da quell'esperienza stremante però nell'aula era entrato l'insegnante di discipline pittoriche professor Silvioni, che vedendo l'immagine ne rimase estasiato e vedendo Alex sporca di vernice seduta nell'aula aveva subito capito che era stata lei a farlo.

"E' un quadro fenomenale! Dove hai trovato l'ispirazione?!" disse esaminando più da vicino il dipinto.

Alex sorpresa non seppe subito cosa dire, ma il professore continuò senza aspettare una risposta.

"Non importa, lo scriverai nella descrizione della mostra, farò in modo di farti avere il posto d'onore! Non vedo l'ora di vedere la faccia della preside quando le dirò che la ragazza che l'anno scorso ce l'ha fatta per un pelo ha partorito un tale capolavoro!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 30, 2023 ⏰

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Sangue di Mago - A Scarlett High spin-offDove le storie prendono vita. Scoprilo ora