Se così mi fa stare,
perché mai è veduta positiva?
Può la speme essere dolente,
saper soffrire nello sperare
e godere retroattiva
nell'avvenire d'un futuro opprimente?
Non posso, non voglio vedere..
Anch'ella, ultima ombreggiata dea,
infine ombrosa s'è mutata al mondo?
Perfino que' ch'è giusto dee sedere
ai cospetti di chi sceglie l'altrui marea,
per lo cui voler compiaci o sei immondo?
Ormai anche il me in cui soglio
insieme al suo giusto et al suo amore,
decede in fronte a ciò che voglio
e ciò che amo, lo suggella in un tumore.
Troppo spesso, io credo, le nostre emozioni influenzano le nostre decisioni, facendo sì di convincerci di quanto irrazionali siamo capaci di essere. Ebbene, allora perché farcele provare? Non ottundono forse la nostra capacità di mietere miele e latte ai nostri lidi? Allora perché farci coesistere con loro?
Non ho ancora visto in questa vita la mia volontà coincidere con la volontà sociale, quando ciò che mi preme essere, quando ciò che mi preme fare, combacia con il senso più alto d'adattamento al mondo. Mi spiego. Quando mai è quello che è accaduto quello che volevamo accadesse? Quando mai fabula e intreccio corrispondono, se non perché legate al nostro fato?
Non v'è sponda ch'io navighi,
non v'è molo a cui approdi,
che non faccia sì ch'io m'agiti
o che l'uso in sé condanni:
possibile esistere col pié de' propri nodi,
sanza ch'il vento di passati anni
ormai corroso da un senso d'ovvietà,
spiri per noi o ci spiri contrario?
E' credibile, o gemmea beltà,
corrisponderci in un unico binario?
Usasi abituarci nel crescere
ad un'indipendente membra,
per cui si concentra il solo
che non ode altrui compagini,
e deciso raggiunge l'Essere
arrivando all'obbiettivo che lo tempra.
Ma è reale un prolifico volo
che plana a questi terreni pinti,
sanza che nulla l'impagini
a' romanzi a cui l'Uomo rugge
che veggono l'Amore, la Libertà,
e gli alti valori sempre succinti
fra le pagine a cui nulla sfugge?
Non posso credere ad una fabula beata
che in sé non abbia una donzella amata,
che s'abbini al Bello e ai suoi "infine"
solo perché s'arriva in fondo,
e s'è ultimato 'l nostro viaggio.
Perché, allora, non c'è un lieto fine?
Perché, allora, a questo mondo,
ciò che voglio e ciò che devo
hanno diverso raggio?
Perché, allora, non son nato come dovevo?
Senza fate, senza spirti, senza coercizioni,
un essere di fredde tenebre,
privo di doni!
STAI LEGGENDO
Solo un'anima anziana
PoesiaComponenti e prose sul senso della Vita e dell'infausta Esistenza