Tutto inizia dalla fine, il nuovo inizio. Il dolore crea la libertà, la fatica la forza. La paura il coraggio. Io non ho paura. La fine è l'inizio, la morte è vita.
Camminando in quei corridoi stretti e cupi, presi per sbaglio con la testa addosso ad un tubo. Misi la mano sulla mia testa, sentendo qualcosa di umido e appiccicaticcio. Appena alzai la mano vidi quella sostanza, quel liquido maledetto. Era nero come la pece, e puzzava come un cadavere in decomposizione. Poi, iniziai a vedere qualcosa di indefinito verso la fine di quel tunnel. Era come un ombra, che lentamente si avvicinava a me. Rimasi immobile, mentre tenevo la mano sulla pistola pronto a difendermi. Ma ad una certa si fermò, e notai che lasciò una scia dietro di sé.
Non feci in tempo a capire meglio cosa fosse, perché scomparve nel nulla dissolvendosi. Lo stesso liquido che era nella mia testa, ora era riversato sul pavimento e sentivo che mi indicava la strada giusta da prendere.
Arrivato verso la fine di quei corridoi un androne, illuminato da dei neon che ronzavano come mosche. Quei muri bianchi da ospedale, con quegli essere incappucciati era una vista terrificante. Erano con la schiena appoggiati al muro, inginocchiati per terra come se fossero in preghiera. Per un attimo stavo per estrarre la pistola e sparare, ma qualcosa nella mia testa mi diceva di stare calmo.
<Jerry....> disse uno di loro alzandosi e avvicinandosi a me.
Cercai di mantenere la calma mentre mi prese con dolcezza la mano e mi spinse a seguirlo.
Arrivammo vicino ad una parete di un muro, e come per magia lo attraversammo.
Ciò che vidi furono al di fuori di ogni umanità e crudeltà.
Cadaveri di persone e esseri amorfi riversavano in un mare di sangue e interiora.
Vomitai per terra, mentre vidi quello spettacolo raccapricciante.
Subito dopo, lo vidi...
Era al centro della stanza, sopra ad una pila di cadaveri.
Un pappagallo ara blu, mi guardava mentre mentre faceva alcuni versi strani e non di questo mondo o di una realtà che conoscevo.
Senti l'impulso di puntarmi la pistola alla tempia, per poter dare la mia anima a Jerry. Ma fermai la mano, mentre stava per prendere l'arma.
Mi avvicinai, sempre di più a quel volatile, mentre cercai di risalire quella pila di cadaveri.
<Jerry!> urlai.
Poi una voce...<tu sei il prescelto, hai quello che ti ho chiesto?> in automatico estrassi dallo zaino che feci cadere da quel cumulo, i semi di girasole. Li porsi verso di lui con la mia mano, mentre iniziò a beccarli. Ma ad ogni suo boccone il becco mi bucava il palmo della mano.
<...il Messia ti sta chiamando, tu sei il prescelto. Questo mondo sarà tuo se riuscirai mai a domarlo...>
Dopo quella straziante prova, Jerry andò ad appollaiarsi sopra alla mia testa. Una visione mi si parò davanti: dei campi di grano bruciavano, mentre un cielo nero spiccava sopra a quell' inferno. Poi vidi una rampa di scale a chiocciola, io ero al di sopra e le stavo scendendo, mentre qualcosa mi stava aspettando sul suo fondo.
Una ragazza mi porse la mano, mentre mi baciò sulla bocca.
"La fine è l'inizio, sta arrivando..." quelle parole le sentii altre tre volte e poi rinsavi, guardai di nuovo quell' inferno mentre Jerry piombò sulla mia spalla sinistra.
Mi sembrò che stesse parlando...
<Hai visto quello che nessun intruso può vedere, perché tu sei colui che era già stato qui. Tu sei il prescelto, e continuerai a vivere qua dentro, se tu vorrai...>
Mi alzai da quel cumulo, e mi alzai sporco di sangue.
Alzai le mani verso il soffitto, osservando quei discepoli chinarsi dinanzi a me. Jerry aprì le ali e con tutto il fiato che avevo nei polmoni urlai: Il messia! Io sono il prescelto!
Quando dissi quelle parole uno di loro si tagliò la gola, e gli altri cercarono di staccarli la testa con le mani. Il suo sangue fu versato per me, ma in quel momento non sentivo niente, ero in balia del mio stesso fanatismo.
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The Backrooms - Oltre l'Ignoto (!ANTEPRIMA!)
Mystery / ThrillerUn ragazzo entra per sbaglio in un mondo dove la realtà si mischia alla fantasia. In questo mondo distopico, costruito da chissà chi, cercherà di fuggire, oppure, convincersi a stabilirsi?