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Il bussare insistente alla porta mi risvegliò dal mio stato di trance, dettato dall'ennesimo pisolino in cui ero ricaduta.

Il tanto agognato jet lag, non stava avendo alcuna pietà con me e il mio corpo ne stava risentendo fin troppo.

"Avanti!" sospirai, rigirandomi nel letto in cerca di una posizione più comoda, dall'altra parte invece l'imponente figura di Keigo aveva fatto il suo ingresso, vestito del suo solito intramontabile outfit.

"Pelandrona! Abbiamo una riunione tra nemmeno mezz'ora" mi ricordò amaramente, chiudendosi poi la porta alle spalle prima di raggiungermi su quel comodo letto, completamente disfatto.

"Hai avuto a che fare con qualche villain?" rise analizzando il caos che avevo creato inconsciamente, i cuscini sparsi per tutto il parquet "Sono stanca morta, Keigo" mugugnai, avvicinando la testa alla sua coscia in cerca di conforto.

I suoi panni puliti odoravano di muschio bianco e della solita colonia che optava per indossare giornalmente.

"Non durerà più di due ore, puoi farcela" sorrise accarezzandomi i capelli tutti arruffati per la dormita "Dovrò parlare" ricordai poi, più a me che a lui, mentre parti del discorso che mi ero preparata mi tornavano frammentarie e confuse alla mente.

"Andrà bene, stai tranquilla" affermò sicuro,  scostandosi da me per alzarsi poi dal materasso.

Si era messo di fronte a me, la testa inclinata che cercava il mio sguardo, mentre un piede picchiettava impaziente che seguissi il suo esempio e mi alzassi.

Sbuffai rumorosamente, e poi colto l'hint, uscii fuori dal fagottino di coperte in cui mi ero intrappolata; ricordandomi, solo dopo aver visto la sua espressione, di essere in perizoma.

Guardai allora ai miei piedi, analizzando poi l'interezza delle mie gambe sino ad arrivare con lo sguardo all'intimo in pizzo nero che stavo indossando.

Hawks, nel frattempo, si era voltato coprendosi parte del volto con la mano, probabilmente in imbarazzo per la situazione inaspettata.

Io, al contrario, non curante ero rimasta d'innanzi a lui ad osservarlo di disbieco, mentre uno sbadiglio era uscito inevitabilmente dalla mia bocca.

Non comprendevo perche quella reazione così esagerata e scenica.

"Ma che ti prende?" borbottai alzando un sopracciglio di disapprovazione "Non mi posso permettere di vederti mezza nuda! - quasi strillò - Devo lasciare spazio all'immaginazione, se no che gusto c'è?" aggiunse poi, evitandomi ancora con lo sguardo.

Arresa e confusa, presi il pantalone elegante che avevo riposto sulla sedia prima di collassare a causa della stanchezza, e lo indossai.

"Sono vestita" lo rassicurai, grattandomi l'avambraccio annoiata "Non farlo più - mi rimproverò - O, se lo vuoi fare, almeno avvisami!" inscenò nuovamente una sorta di teatrino drammatico, stringendosi forte il petto con una mano mentre con l'indice dell'altra mi accusava colpevole.

Ed infine, dopo averlo guardato di nuovo in malomodo, uscimmo entrambi dalla mia stanza per raggiungere il dipartimento, fortunatamente posto a pochi passi dal nostro albergo.

"Eccoci!" fece la sua entrata scenica Keigo, aprendo le braccia beffardo mentre le poche donne che lavoravano nella hall lo guardavano già stregate.

Io dietro di lui, muovendo la testa contrariata a tutto quel chiasso. Non era decisamente nella sua natura riuscire a non dare nell'occhio.

Scary Love | Bakugou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora