capitolo 2: diamo il via ai giochi.

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evil: cosa ti fa credere che ti lascerò vivere?
Non riuscivo a girarmi dalla paura, ma presi fiato e lo feci.
Non c'era nessuno dietro di me, mi guardai attorno ma non vidi nulla apparte alberi.
Mi rigirai e le lo trovai faccia a faccia con me.
Avevo paura, quello era l'assassino di Jenny, così scappai correndo più forte della luce.
Ogni volta che mi giravo lo vedevo nascondersi in mezzo ai palazzi, era talmente furbo e invisibile da potermi apparire davanti in due secondi.
Infatti... mentre correvo me lo ritrovai dinuovo davanti, stavo piangendo dalla paura e oltretutto mi veniva da vomitare.
Non sapevo come tornare a casa visto il fatto che lui è dappertutto.
All'improvviso arrivò un autobus, lo stesso autobus che ogni giorno mi porta da casa a scuola e da scuola a casa.
Salì e mi portò davanti a casa mia.
Entrai con molta fretta e ritrovai mia madre stesa sul divano.
E via, la paura rincominciò, pensavo fosse morta.
La toccai e si svegliò.
mamma: scusa ti stavo aspettando, ho bevuto il mio solito thè ma mi sono addormentata subito!
io: tranquilla, faccio la cena.
mamma: emma, ogni volta che mi addormento faccio sempre lo stesso sogno...
emma: quale?
mamma: un uomo, di cui non ricordo mai il volto, non ricordo il colore degli occhi e non ricordo quello dei capelli.
emma: l'uomo dei tuoi sogni, haha!
Feci da mangiare mettendoci una buona mezz'ora.
Io e mia madre mangiammo e subito dopo andammo a dormire.
Fu stata una giornata lunga e brutta.
La mattina seguente mi svegliai, ma avendo dormito male, non ero ancora molto attiva.
Scesi lentamente le scale e vidi che mia madre non c'era.
Trovai un bigliettino sul davanzale, mia madre di solito mi sveglia per avvisarmi di certe cose.
Aprì il biglietto, ma non era mia madre ad avermi scritto:
"dovrai farti da mangiare dasola anche oggi, domani e per sempre. -evil" era scritta con la macchina di scrivere.
Con quella lettera mi fece capire che mia madre era in pericolo.
Mi vestì, presi la giacca e le chiavi e corsi al lavoro di mia madre.
Cercai di aprire la macchina, ma trovai un biglietto anche lì:
"farai fatica a usare la macchina. -evil".
io: bastardo.
Dissi in silenzio, non volevo avere altri problemi.
Finalmente arrivai al lavoro di mia madre.
io: Ale, c'è mia madre?
rimase un po di silenzio tra me e il suo capo.
Ale: certo, è arrivata poco fa.
L'ansia calò e corsi nel suo settore per vedere se stava bene.
io: Mamma! stai bene?
mamma: Certo! perché sei qua?
io: Niente, così per vedere.
Ritornai a casa molto tranquilla, anche se sapevo che un'altra lettera da quel mostro mi sarebbe arrivata.
Aprì la porta di casa e, infatti, trovai nuovamente un biglietto nel davanzale: "piaciuto lo scherzetto? la prossima volta però dovrò agire veramente. -evil".
Solo tre biglietti e già non lo sopportavo più.
Si accese la tv dasola, c'era un programma che guardavo spesso, ma cambio subito.
venne una scritta sopra: "diamo il via ai giochi." Non era firmato da lui.
spazio scrittore:
lo so, è praticamente simile a pretty little liars ma cambierà ;) scusate gli errori!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15, 2015 ⏰

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