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Settembre 2005

"Sole, scendi giù? Ci sono i nuovi vicini!"la voce di mia madre, dal piano inferiore, richiamò la mia attenzione. Sospirai, posai la mia nuova Barbie nel camper rosa e sistemai Ken accanto a lei. Dovevo tornare in tempo in camera poiché sarebbe iniziato il mio film preferito di Barbie in tv, ossia Barbie Raperenzolo. Adoravo Rapunzel in ogni suo genere.

Raggiunsi mia madre ed i miei occhi curiosi si posarono su una donna, dietro le sue gambe, c'era un bambino dai capelli biondi cenere, timido ed un po' impacciato. "Lei è Evelyn, la nostra nuova vicina. È la mamma di Vinnie, sai Sole, da domani andrete in classe insieme" mi informò.

Ero una bimba molto curiosa, solare ed estroversa e quel bambino non mi dava modo di parlare o farsi vedere. Ammetto che sono caratteristiche che mi sono rimaste anche da più grande. "Piacere Soleil," mi sorrise dolcemente la donna. "Vin, al posto di fare l'antipatico perché non ti presenti? Domani inizierete le elementari insieme" continuò Cindy, riferendosi al figlio.

Sbuffò ma fece come disse la madre e mi guardò subito. Anzi, ci guardammo ma nessuno dei due parlò. "Perché non fai vedere a Vinnie i tuoi giochi così vi conoscete? Poi vi porto la crostata al cioccolato che ha fatto Ev ed il succo di frutta" propose mia madre ed i miei occhi brillarono al termine crostata. "Si, buona! Grazie signora Evelyn!" sorrisi.

"Seguimi Vinnie," annuì alle mie parole e, con l'ingenuità e la tenerezza che solo dei bambini hanno, gli presi la mano, lo portai in camera mia e in maniera curiosa si guardava continuamente intorno. "Li ci sono i miei dvd delle favole, li la mia collezione di Barbie ed i miei lucida labbra" lo informai ma sul suo viso nacque un'espressione schifata.

"Ma non hai roba tipo Gormiti, tartarughe Ninja, DragonBall," aggrottai la fronte alle sue parole. "Qui c'è troppo rosa, è molto fastidioso" continuò e spalancai gli occhi offesa. "Potrei dire lo stesso di quello che hai nominato!" esclamai offesa, mettendo le braccia in maniera conserte e lui ridacchiò.

"Hai mai provato a rotolare nel fango? È bellissimo"

"No, puzzerei"

Feci un'espressione disgustata e accesi la televisione dato che il film sarebbe iniziato a momenti, dopo poco arrivò anche quella buonissima crostata ed il mio succo preferito alla pesca e, con Vinnie al mio fianco, seduti a terra sul tappeto delle principesse, iniziammo a mangiare.

"Cosa guardiamo in tv, Holly e Benji?"

"No Vinnie, guarderemo Raperenzolo. Sai, Rapunzel è la mia preferita"

Sbuffò scocciato. "Davvero devo vedere una principessa in tv? Era meglio se rimanevo a casa" affermò e ci rimasi un po' male. "Che ne dici se rimani, oggi guardiamo Rapunzel e domani guardiamo Holly e Benji a casa tua? Così tu conosci i miei giochi ed io conosco i tuoi?" proposi e sorrisi per rassicurarlo.

"Ci sto!" gli tornò subito il sorriso. "Però devi anche rotolare nel fango, Soleil" aggiunse divertito ed io spalancai gli occhi. "Non lo so questo" risposi preoccupata, facendolo ridere.

Settembre 2010

Da quel giorno io e Vinnie non ci separammo più. Era diventato il mio migliore amico, il mio compagno di giochi. Imparai ad apprezzare addirittura i Pokémon e lui invece, quando mia madre lavorava tutto il giorno, mi faceva sempre compagnia, anche nel vedere i film di Barbie.

Ci riempivamo entrambi le giornate, facevamo i compiti insieme e mi aiutava tanto in matematica ed io in grammatica. Non lo capivamo ancora ma ci completavamo a vicenda pian piano. Le nostre mamme, che si conobbero all'università, diventarono anche loro insperabili dato che si persero di vista per qualche anno.

Passavamo i pomeriggi ad osservare Evelyn come preparava i dolci ed ogni vacanza la passammo insieme. Ero diventata ormai la sua Rapunzel o semplicemente Sole, come solo mia madre ed i miei nonni mi chiamavano, lui invece il mio Flynn, oppure, semplicemente, VinVin.

Il  tempo volò ed anche il giorno di prima media arrivò.

"Ho paura Vin. E se non mi faccio nuove amiche?" 

"Stai tranquilla Sole, a parte che ci sono io con te, ma poi sei così simpatica che solo una stupida non ti diventerebbe amica"

E come sempre, mi strinse la mano, mi sorrise ed io mi tranquillizzai.

Settembre 2013

Vinnie alla fine ebbe ragione.

Le medie finirono ed io avevo conosciuto due ragazze, quel che sarebbero diventate le mie migliori amiche, Candice e Sophia. E anche lui conobbe altri due ragazzi, Jeremiah, o semplicemente Jeje, e Joseph, o semplicemente Jojo. Formammo da subito il nostro gruppo da sei dato che, fortunatamente, ci eravamo tutti simpatici.

Vinnie mi è sempre stato costantemente accanto. Non avrei mai pensato che quel bambino, quel pomeriggio, sarebbe diventato il mio compagno di avventure. Solo lui sapeva come calmarmi. Il giorno dell'esame di terza media mi portò le mie ciambelle al cioccolato preferite e otto margherite, come il numero di anni che ci conoscevamo.

E le margherite perché il sole riflette su di esso, io ero il suo sole e le margherite le paragonò a lui stesso, o come disse, tanti lui. Io invece gli portai il McDonald's da un Uber, che avremo poi mangiato giù in spiaggia, con le bustine delle figurine dei calciatori.

Dopo le medie arrivò, ovviamente, il liceo e con esso l'inizio dell'adolescenza. Eravamo sempre così uniti, o almeno, fino alla fine dell'ultimo anno di liceo.

Se potessi definire Vinnie direi che è stato il regalo più bello che la vita potesse farmi. Mi ha sempre aiutato in tutto, a ragionare e a maturare. Ecco perché i miei standard sono così alti e non mi sono mai realmente innamorata di nessuno. O meglio, non ho mai capito, privatamente, che tipo di rapporto io e lui avessimo.

Ma una cosa la sapevo: nessuno era come Vinnie Hacker.

Nessuno mi trattava meglio di lui e nessuno mi baciava o mi toccava meglio o come lui.

Vinnie è stata la mia prima volta in tutto.

La prima festa, le prime bugie alle nostre madri, la prima sbornia ed il primo vomito. La prima sigaretta, la prima canna ed il mio primo bacio ai 15 anni, ma soprattutto la mia prima volta ai 16. La cosa bella fu che anche io ero la sua prima volta in tutto. Prendemmo la patente lo stesso giorno, ma la prima persona che portò in macchina con se fui io.

Il primo falò, tutti i tramonti in spiaggia e le albe viste con lui dal tetto di casa mia o di casa sua. Avevamo un rapporto così intimo che lo tenevamo prettamente per noi.

Ad ogni ballo del liceo, al mio fianco, nonostante gli inviti di tutta la scuola, c'era sempre lui e venivamo eletti, ogni anno, re e reginetta del ballo. Insomma, mi aveva fatto ricredere nel genere maschile dopo l'assenza di un padre nella mia vita. Le nostre madri pensavano addirittura che fossimo destinati a stare insieme, prima o poi.

Che le nostre anime sono legate indissolubilmente, potremo allontanarci fisicamente ma le nostre anime no. Prima o poi si sarebbero incontrate.

Ma la gelosia porta alla rovina di ogni rapporto. Non completamente, almeno. A causa della paura di farci del male, per paura di scoprire se fosse realmente amore quel che ci univa, non abbiamo mai affrontato questo argomento e abbiamo preferito così allontanarci.

Perché entrambi abbiamo sempre avuto paura dell'amore, figuriamoci a rovinare quel rapporto così magico che avevamo creato.

Poi ci si metteva anche la gelosia nel sentire le voci di oche di corridoio su come Vinnie scopava bene, o come Vinnie fulminasse anche solo con lo sguardo chiunque ci provava soltanto ad avvicinarsi nei miei confronti.

Così facendo ci siamo allontanati fisicamente, ma abbiamo sempre continuato ad uscire insieme avendo lo stesso gruppo di amici.

Poi arrivò il college e capimmo che era solo l'inizio, perché quando decidemmo di ammettere a noi stessi che questo cuore batteva troppo forte l'uno per l'altro passò troppo tempo.

CARDIGAN // v.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora