IV - photograph

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"Dove posso trovare la categoria marketing?" rivolgo la mia attenzione alla signora dietro la scrivania, la quale si occupa anche di dirigenza nella biblioteca. È davvero enorme questo posto. "Fila C, lettera B" mi rivolge un sorriso gentile e la ringrazio, poi vado verso le lunghe e quasi infinite librerie. C'è un silenzio di quelli rilassanti, che il sol rumore potrebbe infastidire subito.

Dopo varie ricerche trovo il libro giusto per ricavare vari appunti, prendo il libro e noto un paio di occhi tendenti al verde che mi guardano dall'altro lato dello scaffale. È Vinnie. Trattiene un sorriso divertito ed aggrotto la fronte, un po' stupita di trovare anche lui qui. Nonostante tutto, lui continua a guardarmi. "Cosa vuoi?" domando in maniera un po' scorbutica. "Ti ricordo che siamo allo stesso corso e serve anche a me il tuo stesso libro" ammette.

"Prenditelo allora e smettila, Vinnie" affermo e lui segue i miei stessi passi verso destra. "Smettila di fare?" aggrotta la fronte in modo confuso. "Di fare questo," parlo. "Di guardarmi così e-" non riesco neanche a finire di parlare che una ragazza mi guarda e mi fa segno, in maniera poco gentile, di fare silenzio prima di continuare a sistemare i libri sugli scaffali.

Mentre Vinnie ridacchia sotto i baffi, io mi imbarazzo. Fulmino con lo sguardo Vinnie, recupero un doppione del libro che ho in borsa e glie lo passo. "Ecco il tuo libro, Vinnie!" parlo, abbassando però il tono di voce questa volta. "E se ti credi che dimentico le ultime discussioni avute, non pensarci neanche" aggiungo infine, rivolgendogli uno sguardo pieno di rabbia e delusione.

Mi chiedo come ci si possa passare ad essere compagni di vita, dal vivere in simbiosi e leggersi a vicenda come nessun altro sa fare, a diventare più freddi di un iceberg. Sconosciuti. O meglio, conoscenti che si rivolgono a mala pena parola. Non mi stancherò mai di dirlo quanto mi abbia fatto male quando lui era a divertirsi con tipe diverse a sera, ed io, nel mio letto a guardare i nostri film preferiti che ci eravamo promessi di guardare insieme.

Ma la parte razionale di me si ripete continuamente che noi non eravamo fidanzati, di conseguenza non ho nessun diritto di essere gelosa. Eppure tutte quelle promesse io me le ricordo. Quelle che mi diceva sotto il chiaro di luna, sul tetto di casa, a mangiare cibo del McDonald. Lui mi guarda, sembra impassibile, una di quelle reazioni in cui rimani totalmente spiazzato.

Io gli rivolgo un ultimo sguardo, prima di andare verso una postazione libera per ricopiare alcuni appunti. Fa male anche dover assumere questo atteggiamento nei suoi confronti, perché lo sento il mio cuore battere così forte come non lo ha mai fatto con nessuno. Che sia amore o un grande bene non lo so, ma onestamente una risposta diversa da quest'ultima mi spaventerebbe.

A distogliere tutti questi pensieri dal mio cervello è la notifica che mi arriva sul computer da parte dell'Università. In maniera curiosa la apro subito e leggo.

Gentile studentessa Soleil Pitt, si avvisa che il termine entro il quale possa iscriversi ai corsi extracurricolari sportivi scadono domani. Le consigliamo di scegliere ed iscriversi al corso sportivo più adatto a lei, a zero costi, grazie all'iniziativa del governo per far avvicinare ancora di più i giovani allo sport. Grazie ad esso, saranno inoltre valutari diversi crediti extra. L'iniziativa è obbligatoria.

I corsi sportivi a disposizione di voi studenti sono: calcio,  basket, nuoto, ginnastica (e cheerleading), boxe, atletica leggera, pallavolo, pallanuoto e football.

Cordiali saluti.

Spalanco gli occhi e passo una mano tra i capelli, sospirando. Onestamente non mi sarei aspettata un corso forzato di sport, dato che, preferisco farlo quando io ne ho voglia. Insomma, del mio fisico e del mio metabolismo non posso lamentarmi, ma comunque preferirei allenarmi per fatti miei che in maniera obbligatoria. Ma Solei, poco serve lamentarmi.

CARDIGAN // v.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora