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Ciao amici! Come state? 🤍
Eccoci qua con un nuovo aggiornamento!!
Ho deciso di inserire un nuovo personaggio nella storia, in modo tale da rendere le cose ancora più intriganti di quanto le avessi già immaginate. L'idea mi è venuta durante la scrittura, perciò spero che vi piaccia questa aggiunta.

Detto ciò vi presento il nuovo personaggio 👀

Jeremiah Mendoza 📖
(as Alessandro)
età 29 anni

Che ne dite? Un bonazzo pure lui eh...
Adesso vi lascio alla lettura del nuovo capitolo. Attendo i vostri commenti durante la lettura che apprezzo sempre molto di leggere.

♡♡♡♡♡

DAISY

Sentii qualcosa toccarmi prima la fronte, poi la guancia e infine il collo. Il contatto era freddo e questo mi fece rabbrividire facendomi uscire dalla bocca un lamento. Ad un tratto quel contatto con la mia pelle svanì.

«Hai ancora intenzione di dormire nella mia macchina?» sentii una voce burbera e maschile.

Credevo di star sognato perché ero convinta di trovarmi nel mio letto e nella mia camera. Mugolai lentamente e voltai il capo dall'altra parte sospirando. Il mio letto risultava scomodo e non me lo ricordavo decisamente così.

Mi mossi ma non riuscivo a trovare una posizione adeguato essendo che mi trovavo seduta. Non capivo come ci fossi finita così, perché ero sicura che di solito dormissi sdraiata e in un letto morbido.

«Cazzo se sei dormigliona» sentii nuovamente la stessa voce maschile, e a quel punto compresi di non essermela sognata.

Sbarrai velocemente gli occhi e mi ritrovai di fronte un ragazzo. Aveva i lineamenti maschili e maturi, i capelli mori scompigliati e gli occhi stanchi.

«Che-che ci faccio qui?» domandai confusa osservando l'interno della macchina e rivolgendo uno sguardo verso Tristan.

«Oltre ad essere dormigliona, hai anche la memoria di una gallina» mi insultò. Sembrava che ciò gli riuscisse in maniera naturale.

«Almeno io gallina non ci sono nata» risposi riferendomi alla rossa che aveva baciato la sera prima di cui mi ricordai ad un tratto. 

Oltre a lei si aggiunsero altri ricordi inerenti alla notte passata, ma nonostante non avessi bevuto la mia memoria risultava confusa.

«Perché sono qui?» chiesi nuovamente mentre mi sistemavo il top verso il basso e chiudevo la giacca in pelle, per poi incrociare le braccia al petto.

«Ti ho dato un passaggio fino a casa, ma mentre eravamo in viaggio ti sei addormentata. Ti ho lasciata dormire perché mi sembravi troppo stanca» rispose semplicemente.

Spostai il mio sguardo nella sua direzione e lo guardi sorpresa. Mi aveva veramente lasciata dormire nella sua macchina per tutta la notte? Lui scostò lo sguardo in un'altra direzione rispetto al mio come se avesse paura di guardare nel mio.

«Potevi pur sempre svegliarmi. Nessuno ti ha chiesto di farlo» ribattei. Mi dimostrai acida nonostante ciò che aveva fatto, perché per me risultava più facile assumere un atteggiamento del genere.

«Un "grazie" potresti dirlo sai. A causa tua non ho chiuso occhio tutta la notte» replicò, riportando lo sguardo su di me.

«Ok grazie. Ma in ogni caso nessuno ti aveva costretto a farlo» insistetti e mi guardai attorno in cerca della mia borsa che trovai appoggiata tra me e Tristan.

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