_____
Ho imparato a farmi i fatti miei sin da quando ero bambina, non ficco mai il naso da nessuna parte.
Mia sorella non è affatto così, è in piena adolescenza e non ha ancora ben capito cosa significhi farsi i cazzi propri.«Quindi, Rochelle, sai se nostro fratello si sta sentendo con qualche ragazza? Insomma, è un bel ragazzo, è molto strano che non abbia una fidanzata».
Chiede lei in tono curioso non smettemdo di fissare il tostapane in attesa che la fetta di pane esca ben cotta.
«Non lo so Jo, si è un bel ragazzo ma non pensi che dovremo lasciarlo po' respirare? È ormai da mesi che gli fai ogni giorno domande sulla sua vita sentimentale.» Continuo a bere il mio caffè macchiato.
«Pensi che io sia troppo assillante? Non vorrei dare quest'effetto!»Se lei fosse in casa tutto il giorno disturberebbe Theodore pure quando è in farsi la doccia.
Nel momento il cui si gira verso di me rivolgendomi queste parole preoccupata il tostapane emetto un acuto "bip" per poi far saltare il pane croccante.
Lo prende per metterlo sul piatto bianco in ceramica per poi spalmarci sopra la marmellata alle more che tanto ama.
Se ci fosse un cibo che mangerebbe per tutto il giorno sarebbe proprio la marmellata alle more, io invece non posso sentirne nemmeno l'odore.
Sì, siamo sorelle, ma in questioni di gusti siamo completamente diverse.«Ell, oggi torniamo a scuola, è il mio secondo anno, come pensi che andrà?»
«Andrà tutto bene se crederai sempre in te stessa.» Dico ponendo la tazza nel lavandino.
«Dici sempre così, anzi dite sempre così, tu e nostro fratello me lo dite sempre, non siete molto di aiuto.» Mi guarda con aria scocciata.Diciamo sempre così perché è vero, credere in se stessi è la cosa fondamentale per andare avanti. Spesso nemmeno io credevo in me stessa ma con il tempo ho capito che fidandomi di me stessa avrei potuto fare tutto.
Mio fratello ed io siamo molti diversi da nostra sorella caratterialmente, forse anche a causa dell'età.
Io e mio fratello siamo poco curiosi, abbastanza intelligenti, molto furbi e totalmente menefreghisti.
Nostra sorella è l'esatto contrario.«Ciao ragazze.»
Parli del diavolo ed eccolo che varca la soglia della cucina nostro fratello Theodore.
È in camicia bianca e pantaloni neri larghi il giusto.
È assurdo il fatto che lui stia bene anche appena sveglio ed io che sto ore a prepararmi perché sembro un animale uscito dallo zoo.«Ciao Theodore.» Lo salutiamo noi rivolgendoli un sorriso.
È molto difficile che ci scambino per fratelli, caratterialmente siamo molto simili ma fisicamente proprio no.
Io ho gli occhi castani tendenti al verde, lui azzurri come il mare, i capelli li abbiamo entrambi un po' mossi, io biondi, lui quasi mori.Finiamo di mangiare la nostra colazione e torno in camera.
È ancora in disordine, se mia madre tornasse a casa e vedesse il letto disfatto con tutti i vestiti che non sono entrati in valigia sopra, la scrivania piena di fogli e libri che non mi serviranno per quest'anno mi inizierebbe a mandare lettere dove dice le sue solite frasi da madre esausta come «Butto tutto! Pure i tuoi trucchi!» oppure, «Come ti ho fatto di distruggo!».
Una volta è pure riuscita a buttarmi il mio mascara! Capite? Io vivo di mascara!