Il suo volto era sorprendentemente spensierato, un bellissimo sorriso dava a quella vecchia foto un colore tutto suo. Aveva solamente qualche anno più di me, eppure sembrava già un uomo.
Mia madre mi aveva sempre detto che a lui piaceva sentirsi grande, sentirsi pieno di tutti quei doveri che lo facevano sembrare più maturo.
-Si, faceva il gradasso dicendo tutte quelle poeticherie e poi viaggiava ancora nel mondo dei sogni-
Adoro mia madre, ne parla sempre con tale scioltezza, quasi si fosse dimenticata che l'ha lasciata crescermi da solo; solamente per inseguire il suo sogno.
Diventare un calciatore professionista.
Inizialmente ero arrabbiato con lui, frustrato del fatto che non ne conoscevo neppure il volto, anche se oramai era una star del calcio americano, non ho mai avuto il bisogno di cercare informazioni sul suo conto, e poi io e mia madre siamo una squadra forte, imbattibile.
Lei era molto giovane quando restò incinta, è quasi un'amica, un'amica che rompe un po' troppo ma pur sempre una di quelle che ti amano per quello che sei e non cercano di cambiarti, o plagiarti a modo loro.
Lo difende sempre, mio padre, dice che ha fatto la sua scelta, che anche se moralmente scorretta doveva seguire il suo sogno, quello che aveva inseguito fin da quando aveva la mia età.
-Non possiamo vivere una vita che non è più nostra, che sembra la stessimo guardando dall'alto, una vita che ci va stretta, altrimenti meglio lasciarsi morire. o no?-
Me lo dice sempre, sempre. Quando esco con una nuova ragazza che mi stressa troppo, quando voglio lasciare la squadra e dedicarmi ad altro. L'adoro troppo quella donna.
Soprattutto amo il suo coraggio, ma anche il modo in cui ha permesso il nostro trasferimento a New York.
"Tesoro, hai preso tutto ?"
"Si, mammy"
Sorrido e le rubo un biscotto che stava per mangiare.
Finalmente andremo nella grande mela, nel luogo dove tutto è possibile, dove le occasioni si trovano anche davanti ad un semaforo rosso. Dove la vita esplode di felicità.
Io Jason Brooklove, stavo per entrare nella Mighty University, il college più ambito per ragazzi e ragazze dell'intera America. Finalmente potevo entrare nella squadra dei Mighty Souls, le anime potenti, dove i più grandi calciatori si erano fatti le ossa, anche varie studentesse ma quella è un'altra storia. Il paradiso per qualunque giovane, e mia madre lo aveva permesso.
Morivo dalla voglia di arrivare.
"Ma hai parlato con i tuoi amic-"
"Si si ho risolto tutto" borbottai fagocitando un'altro biscotto.
"E Angel-?"
Non la feci finire.
"Aah no lei mi tradiva con Brody, quindi me la sono tolta dai piedi" Sorrisi a mia madre e le diedi un bacio sulla fronte.
"Ehi bel fusto, fammi finire almeno una frase, e ricorda che sono pur sempre tua madre, quindi-"
"Si si, devo moderare il linguaggio" dissi imitando la sua voce.
Ridemmo entrambi di gusto.
"Vado a lavarmi, vestirmi mi faccio bello e andiamo"
Lei rise e sparecchiò la colazione rassegnata.
Misi le mani dietro la nuca e fischiettai spensierato.L'acqua della doccia scorreva ininterrottamente, io come sempre ammiravo il mio bel faccino allo specchio.
I miei 18 anni non si facevano notare per niente, la poca barba che stava ancora cercando di tastare il campo dove sarebbe dovuta crescere, era minima, in confronto però, i capelli erano folti e di un potente castano. Andavo fiero di loro, ma erano gli occhi che stendevano le ragazze e li mettevano al mio servizio. Erano leggermente a mandorla e molto seducenti. Ve lo dice il re degli sguardi.
Mia madre credo avrebbe dovuto chiamarmi Narciso, amavo l'aspetto fisico più di ogni altra cosa. Dopo queste riflessioni poco pervertite, mi lavai e vestii.
"Mamma io sono pronto, si va?"
"Si tesoro inizia ad andare in macchina io ti raggiungo"
"Sissignora"
Mi recai nell'auto, sempre accompagnato dal mio pallone.Il viaggio era lungo e terrificante. Per lo meno c'era la radio e whatapp..
Carl: ehi Jess ma dove sei, qui è una figata assurda!!
Io: ehi idiota ma dove ti eri cacciato? Cmq sono per strada, penso di arrivare entro sera..
Carl: bene allora preparati che passiamo a prenderti e andiamo ad una festa.
Io: madò che casinista, già hai trovato una festa a cui andare ?!?
Carl: Sì per una volta sono stato io, quindi muovi quel culo scolpito e vieni.
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90 Minuti
Novela JuvenilTutto sta per cambiare nella mia vita, finalmente sono stato preso nel college più prestigioso di New York. Il mio sogno sta per realizzarsi. L'adrenalina sale, il fischio d'inizio frantuma i nostri timpani, adesso siamo solo noi e lei. Gli occhi de...