Ritorno alla Realtà.

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Ero da poco uscito dalla casetta bianca.
Avevo radunato le mie cose e preso il borsone militare con su scritto il mio nome.

Briga.

Mi soffermai per qualche secondo ad osservare il cancello arrugginito che separava il giardino dalla porta d'ingresso del mio piccolo regno.
Per tre mesi ho vissuto in questa realtà alternativa.
Per tre mesi mi sono aperto ad un mondo che non era il mio.
Per tre mesi, ho provato dei sentimenti per una donna che non é e non sarà mai,mia.

Lancio un ultima fugace occhiata a questo magico rifugio,consapevole che da li a poco sarei tornato alla vita normale.
Al Mattia fidanzato, al Mattia calamita di guai, al Mattia un po coglione.

Sospirando, mi allontanai da CineCittà.
Feci pochi passi, sufficienti da riconoscere in lontananza l'immagine di una figura alta e magra.
Magra.
Un sorriso spontaneo si manifestó sul mio volto.
Era strano come ogni gesto,ogni parola avesse la capacità di portarmi alla mente Emma.
Ero talmente immerso nei miei pensieri che non mi resi neanche conto che la figura in lontanza, non era poi più così lontana.
Infatti la riconobbi subito.
Ludovica, la mia ragazza.
Mi corse incontro e mi abbracciò con tutte le sue forze.
Mi sentii strano, quasi a disagio.
Ormai mi ero abituato ad abbracciare Emma ed il suo metro e sessanta, l'altezza da modella di Ludovica, ora come ora, mi destabilizzava.
' Come stai amore?'
Mi chiese lei dolcemente rompendo l'incanto dei miei pensieri.
Credo si fosse accorta della mia
non presenza mentale.
'Bene ludo,tutto bene. ' Risposi io,freddo.

Non riuscivo neppure ad esprimermi.
Avrei dovuto saltare di gioia, morire dalla felicità tra le braccia della mia ragazza che non vedevo da ben tre mesi.
Eppure non sentivo niente di tutto ció.
Niente.
Assolutamente niente.
D'istinto, mi allontanai dalla sua presa.
La guardai in quel paio di occhi blu che un tempo mi facevano impazzire e che adesso mi risultavano vuoti,spenti.
In quel momento gli unici occhi che avrei voluto incrociare erano i suoi.
Gli occhi di Emma.

Fu proprio in quell'istante che la vidii passare tra le luci fioche dei lampioni e le ombre cupe della notte.
I capelli biondi sciolti ed una smorfia malinconia sul viso.
Era bellissima.
Alzò lo sguardo in mia direzione solo quando sentii i passi feroci di Ludovica tuonare lontano da me.
Avevo perso anche lei adesso, ma in quel momento neanche mi importava.

Emma posò i suoi occhi nei miei.
A quel punto notai una lacrima marcare il suo volto.
E poi un altra, un altra e un altra ancora.
Avrei voluto correre da lei, azzerare quei pochi metri che ci separavano e stringerla forte a me, asciugarle le lacrime.
Ma non era il caso.
Tutto quello che era successo tra di noi doveva rimanere tra le mura della casetta bianca.
L'unica nostra testimone.

'Ti amo".
Mi sussurrò impercettibilmente Emma da lontano.
"Ti amo anchio".
Risposi con gli occhi lucidi. Mentre la guardavo pian piano sparire tra i palazzi e il buio di quella notte romana.



Spero vi sia piaciuta, a presto!
Giù

















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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 17, 2015 ⏰

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