Salvo nasce, piccolo innocente, occhi grandi, mi chiedevo già, se presto anche lui, avrebbe sofferto la fame come me. non riuscivo a capire se questo avrebbe arricchito la famiglia magro o l'avrebbe distrutta ancora di più. Ricordo che pioveva, era sera e papà ancora non tornava a casa. Ma mamma non sembrava soffrirne, anzi più papà mancava più aveva tempo e spazio libero per sbrigarsi le faccende di casa, come se in qualche modo, sperasse che papà prima o poi non tornasse più. Intanto salvo piangeva, e mamma stanca cercava di cullarlo per farlo dormire, io invece nel frattempo mi affacciai alla finestra, e pioveva a dirotto sembrava non fermarsi più.
In mezzo alla pioggia due fari che si avvicinano sempre più. Era papà, che stanco dalla giornata, con l'ennesimo mobile tra le mani. lo porta dentro, poi mi guarda e sorride, con la mano dietro la schiena, come a nascondere qualcosa; "Cos'è Papi?", Alla domanda mi abbraccia, poi poggia la sua mano sulla mia spalla, e mi dice "Questo è per te, amore mio" Era un giocattolo bellissimo, lo desideravo tanto, perché quando io e papà, andavamo a comprare da mangiare, passavo sempre da una vetrinetta, dove esposti, c'erano tanti aeroplanini da collezione, e lui me lo aveva comprato, era un fantastico aereoplanino di linea, uno di quelli che si usano per viaggiare. Avrei tanto voluto viaggiare, magari andare a cormons, un comune italiano, lo conoscevo perché papà mi raccontava sempre di questo posto, anche perché è lì che fece il servizio di leva, questo posto sembrava averlo segnato molto.
Salvo intanto piangeva e mamma senza neanche salutarlo dice a papà "Gio non riesco a farlo dormire, mi sta facendo impazzire!" Al che papà prende in braccio a salvo e in qualche istante riesce a farlo dormire. La serata si conclude, e io mi metto a dormire, e ricordo di aver fatto un sogno stranissimo.. Ero dentro un corridoio, dove accampati c'erano dei bambini, alla fine del corridoio una finestra grande che si affacciava in un mare di stelle, era così bello quel sogno, talmente bello, che durò così poco.. mi svegliai di colpo, per via di un rumore proveniente dalla cucina, oltre il frastuono anche un urlo, e poi bisbigli, piano piano mi avvicinai al rumore, capii subito qual'era la fonte, mia madre e mio padre si stavano litigando, "mamma? Papà?" Si girano entrambi, mamma con le lacrime agli occhi mi disse "un giorno ti racconterò chi è tuo padre" Papà al solo udire questa frase, va su tutte le furie. Quella sera mamma dormii nella stanza da letto con me, mentre papà sul divano. Da quella lite i miei non si parlarono più per 3/4 settimane, Io facevo da portavoce, "Christian, dille a mamma di fare da mangiare" oppure "Christian digli a tuo padre che da lui non prendo più ordini"
Questo continuò fino a che un giorno, non bussano alla porta, non so perché ma quando papà aprii la porta subito dopo uscì subito, per poi rientrare "gio, non possiamo più stare qui" disse a mia madre. Fatto sta che vero è stato perché andammo via quasi subito da quella casa, Ricordo ancora quando papà avvicinandosi a me disse "Amore mio, andiamo a vivere da Nonna Anna".
Forse in realtà questa non fu la scelta migliore.
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Croce sul cuore...
Randomquesto libro parla della storia di un ragazzo e la sua famiglia, alle prese con una vita sempre più amara e violenta, che li porterà a un declino sempre più disastroso.