Angolo autrice
Salve, amici. Di nuovo qui 😩
Cosa posso dire? Ci son cascato di nuovo 🤭
Rieccoci con un'altra one shot. Questa volta meno deprimente (spero). Questa foto pixelatissima dei Piecuri (che vedete in copertina) mi tormenta da mesi ormai perciò ho pensato di immaginare una probabile scena che le ruoti intorno. In più da ieri sono ossessionata dal fatto che non sappiamo se Carmine sa davvero il motivo per cui Rosa è finita in IPM e quindi ho pensato "prendiamo due piccioni con una fava" ✨
Un po' di contesto per comprendere la scena: i rapporti tra Rosa e Carmine dopo gli eventi del finale di stagione si sono evoluti e nell'universo di questa storia loro hanno un rapporto di "amicizia" (in realtà vorrebbero mangiarsi 24/7) e Carmine non sa che quello che Rosa ha sparato è Salvo, il cugino di Edo. Pensa che lei abbia effettivamente sparato un suo ex e che il suo desiderio di vendetta nei suoi confronti si sia alimentato solo dopo averlo incontrato in IPM.
Spero vi possa piacere e, se vi va, lasciatemi un commento ♥️
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Questo nuovo rapporto con Rosa non so bene come spiegarlo. Non so neanche se definirlo "nuovo" ha senso.
A volte sembra che siamo gli stessi di quando è entrata qua dentro e diceva di voler vedere il mio sangue a terra. Solo che adesso non ci prova più ad ammazzarmi, quando mi parla non mi minaccia più di morte e se le chiedo come sta non mi manda più affanculo per direttissima.
Il Chiattillo a telefono dice che sto vivendo una fase dell'amore che si chiama – cito testualmente – Par 'e pall.
Ma io penso che se fosse amore, allora potrei fare cose come accarezzarle i capelli o dirle che è bellissima quando ride o zittirla con un bacio quando mi dice cose come "O'fatt che mo' parlamm nun significa niente" ma poi mi guarda come se fossi tutto.
E se fosse amicizia, allora non proverei le cose che provo quando la vedo ballare con Silvia e Kubra o quando mi sta troppo vicino e il suo profumo mi stordisce o quando mi racconta che le manca girare di notte per Napoli in motorino e io mi sento geloso di chiunque lo guidasse.
Però mi piace. Mi piace sapere che anche se pensa che non abbiamo futuro mi vuole nel suo presente. Mi piace sapere che anche lei non ce la fa a fingere che non siamo più niente. Mi piace sapere che anche lei mi vuole intorno, qualsiasi sia la forma che crede ci è concessa.
Soprattutto mi piace vedere quanto impegno ci deve mettere a non lasciarsi andare con me. Mi piace vedere il suo sorriso imbarazzato quando la sorprendo a fissarmi o il modo timido in cui cerca il contatto con il mio corpo, come quando mi dice "Par nu' pazzo cu sti capill" e poi ci passa le mani e aggiunge "Mo' sì!" ma sono esattamente com'erano prima che me li toccasse.
Quando arrivo in quello che ormai è un po' il nostro posto, la trovo già seduta sul gradino. Ha il cappuccio della felpa tirato su, gli occhi chiusi e credo le cuffie perché mi sembra stia canticchiando? Mi viene da ridere perché un tempo mi avrebbe ammazzato sul serio se l'avessi sorpresa a fare una cosa così "umana".
"Primm 'e ricer qualsiasi cosa, foss 'a te ce pensass buono!", mi avvisa con tono minaccioso mentre mi siedo.
" Sennò c faje? M'accir?", le chiedo, provocandola perché ogni volta che le ricordo dello sgabuzzino lei arrossisce e a me mi scoppia il cuore.
"Comm si nun te piacesse quann ce provo.", risponde con quel suo sorriso beffardo.
Sono questi i momenti in cui faccio più fatica a mantenere questa facciata dell'amico. Quando io la stuzzico e lei reagisce come se non stesse aspettando altro. Quando io penso di avere il controllo della situazione e lei ci mette mezzo secondo a farmelo perdere del tutto.
"Aggia capito comm va oggi, Tarantè. Stai preoccupata per domani e to vuò scuntà cu' me. Prego! In fondo a chest servono 'e cumpagn, no?", le chiedo ironico.
Lo so che non è preoccupata per il processo ma voglio sentirle dire che non le fa nessun effetto pensare di rivedere il ragazzo per cui è finita qua dentro. Voglio poter pensare che oggi sono solo io il ragazzo per cui impazzirebbe di gelosia.
MI guarda scettica. Non so se sta pensando di evitare la domanda o di dirmi per l'ennesima volta che no, un DI Salvo e una Ricci nun so' cumpagni. Non le do il tempo di farlo.
"Ma po' se po' sapè che t'ha fatt stu uaglione? Cioè pe' sparà pe' gelusia, 'o fatt è serio...", insisto.
Mi guarda come se avessi detto la cosa più assurda del mondo e scoppia a ridere.
"Di Salvo, certo che si' proprio ingenuo! Cioè tu tutt stu' tiemp veramente hai pensato che è chist 'o motiv per cui sto ccà?", mi chiede divertita e forse anche infastidita?
"E si nun è chist 'motivo, allora qual è?", mi affretto a risponderle.
"Tu si' o' motivo.", mi dice guardando in tutte le direzioni tranne che la mia.
Non so dire come mi sento. Sono confuso ma perlopiù – egoisticamente – contento? Sollevato? Felice che non ci sia mai stato nessuno prima di me in grado di farle perdere la testa.
Ancora non mi guarda ma io ho bisogno di capire perciò - anche se mi ero promesso di non iniziare mai nessun contatto fisico con lei – le prendo il mento tra le dita e la incito a sollevare lo sguardo.
"Rosa, guardami..." la imploro.
"È Salvo chill che aggia sparato. L'aggia fatto pecchè vulev arriva' a te", mi dice guardandomi diritto negli occhi.
Credo di starle sorridendo sognante perché la vedo ritrarsi e inarcare un sopracciglio in segno di esasperazione.
"Nun fa'accussì, Ca'. Te vulev accirere o te l'è scurdat?" mi chiede con meno freddezza di quella che probabilmente intendeva.
No, non l'ho dimenticato. Non mi sono dimenticato di quello che ho provato ad averla sotto di me. Del senso di protezione misto ad eccitazione a vederla così piccola tra le mie braccia eppure così feroce, famelica quasi.
Non mi sono dimenticato dei nostri corpi incollati, dei nostri respiri in sincrono, della voglia che mi divorava, della speranza che divorasse anche lei.
"Menumal che t' si 'nnamurat 'e me, allora", le rispondo sorridendo.
Scuote la testa e si alza. Sembra incredula, come se non si aspettasse che avessi il coraggio di ricordarle che si era innamorata di me, che era stata proprio lei a dirmi che mi amava.
"Menumal che m'è passato, allora. Ce verimm, piecuro!", mi dice prima di rimettersi le cuffie e andarsene.
Ma lo so io e lo sa pure lei che non è le passato proprio niente. Che domani e quello dopo ancora saremo ancora qui a mentire a noi stessi, a dirci che siamo amici, a dirci che ci è passata.
Lo so io e lo sa pure lei che un giorno di questi le accarezzerò i capelli e le dirò che è bellissima quando ride e le bacerò via tutti i "nun simm niente", "nun significa niente", "m'è passato".

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Io per lei
FanfictionSai che mi piace Quando muovi quella testa Per seguire la musica Per trovare la carica Sai che mi piaci Con quella gonna stretta Quando muovi il fisico In un ritmo isterico che fa Dududu dudu dududu Io per lei Ho due occhi da bambino Se sei tu il mi...