Pizzerie e Giacomo Leopardi

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Spesso le scuole pubbliche inglesi sono ben fornite, dotate di aule pulite ed insegnanti capaci, oltre che ad un buon servizio di ristorazione e dei fondi sufficienti per finanziare le numerose attività extra scolastiche. Tuttavia quello straccio di quartiere putrido ed abbandonato dove viveva Anthony J. Crowley vantava di una scuola pubblica dove i muri cadenti ed il personale scolastico che sembrava essere stato raccattato da un marciapiede di fianco ad un mini market non erano nulla in confronto allo scarso interesse che è stato dato all'ipotesi che gli studenti debbano effettivamente nutrirsi. Così durante la pausa pranzo, coloro che non si sono premurati di portarsi il pranzo da casa, avevano la possibilità di uscire ed andare in una baracchina a prendere qualche snack a basso costo per arrivare a fine giornata. Ma Anthony J. Crowley non è mai stato il tipo di diciassettenne che predilige il semplice, o meglio, lo sarebbe, tuttavia l'universo si è sempre premurato di sbarrargli la strada semplice con un muro di cemento armato, oppure, come in questo caso, ha posizionato al termine della strada complessa qualcosa che il giovane Crowley fremeva per avere. Fu così che il nostro impavido ragazzo dal ciuffo di capelli ramati e gli occhiali da sole mollemente appoggiati sul setto nasale, camminò per tre isolati ignorando completamente il McDonald's posizionato a tre passi dalla sua scuola. Indossava dei jeans strappati, una giacca di pelle nera aperta che dava la possibilità di vedere la stropicciata maglietta nera con il simbolo dei Queen stampato sul davanti; non c'è bisogno infatti di dire che la sua più che attrezzata ed accogliente scuola non aveva incluso nel regolamento l'obbligo di indossare l'uniforme. 

Così camminava ondeggiante fino ad arrivare alla meta prefissata che da qualche mese era diventata un'abitudine. Entrò nella discreta pizzeria senza prestare attenzione al menù affisso sul muro, piuttosto si preoccupò di guardarsi in torno con finta disinvoltura, passando una mano fra i capelli ramati come se non avesse passato un'ora quella mattina per sistemarli. Ed eccolo lì, nella sua ridicola divisa scolastica marrone chiaro e la perfettamente annodata cravatta celeste. Crowley cercò di non modificare una ruga nella sua espressione di disinvoltura più totale mentre osservava il ragazzo dai riccioli dorati mentre ordinava una pizza con würstel e patatine e si sedeva ad un tavolo. Doveva avere più o meno la sua età, aveva constatato Anthony la prima volta che lo aveva incontrato, qualche mese prima; la divisa che indossava era quella di una scuola privata lì vicino, e dalle informazioni che Anthony era riuscito ad ottenere, non senza sentirsi leggermente uno stalker, in quella costosa scuola si poteva scegliere se mangiare in mensa o fuori dove gli studenti preferivano. Il rosso era andato per la prima volta in quella pizzeria per caso, era diventata un'abitudine solo dopo aver visto che un biondo paffuto e carino dagli occhi verdi-azzurri frequentava costantemente quel posto. Crowley non conosceva il suo nome, non aveva mai avuto il coraggio di chiederglielo e ovviamente non osava domandare ai suoi amici di chiederglielo per lui, in primo luogo perché tutti i suoi amici sembravano dei tossici ed alcuni di loro lo erano, in secondo luogo perché se avessero saputo che era interessato ad un ragazzo lo prenderebbero a calci dove non batte il sole, se consideriamo anche che questo particolare ragazzo sembrava un chierichetto che crede ancora negli unicorni poteva dire addio ai suoi arti e alla sua vita sociale. Perciò, non conoscendo il suo nome, aveva deciso di adottare lo stile di Leopardi dandogli lui stesso un nome e osservandolo da lontano ingobbito e in depressione. Così l'aveva chiamato Angelo. E c'erano delle motivazioni a dir poco profonde e filosofiche sotto la scelta di questo nome, innanzitutto perché il ragazzo era biondo con gli occhi tendenti all'azzurro, come un angelo, ed inoltre emanava quest'aura di innocenza infantile e bontà che solo un angelo può dare. In più molte volte lo aveva visto tirare fuori un libro che definire grosso sarebbe un eufemismo, partire da pagina uno a leggerlo in tutta tranquillità per poi tornare il giorno successivo aprendolo da metà come se niente fosse. Anthony perciò si era anche convito che il riccio dagli occhi chiari fosse anche un po' secchione, il che andava bene, infatti oltre a rafforzare la figura di angelo, perché nella mente di Crowley gli angeli erano esseri acculturati che leggono dalla mattina alla sera ed usano l'aureola come segnalibro, il rosso ha sempre trovato interessanti e troppo sottovalutati i ragazzi studiosi. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 21, 2023 ⏰

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