Capitolo 2

5 1 0
                                    

y/n pov.
Perchè tutte a me oggi?

F: perché non mi hai aspettato fuori da scuola alla fine delle lezioni bambolina?
io: forse perchè volevo evitarti ma a quanto pare la tua intelligenza è così bassa che non sei neanche riuscito ad arrivarci

Dopo che gli ho risposto a tono sento la sua presa sul mio polso stringersi maggiormente per poi sentire il polso libero.

Mi giro verso di lui ma non ho il tempo di dire una sola parola che il mio telefono inizia a squillare: è papà.

*telefonata*
io: ciao papà
P: ciao y/n, come va?
io: potrebbe andare meglio ma non mi lamento tu?
P: bene… senti… stasera devi uscire con me e la mamma per degli affari importanti, ti ha comprato un bel vestito quando torni a casa lo troverai assieme ai tacchi sul tuo letto
io: ah, ok allora a tra poco, ciao
P: ciao
*fine telefonata*

F: chi era?
io: non sono affari tuoi
F: okok scusi signorina non ti riguarda, non volevo farmi gli affari suoi

Dopo che mi ha presa in giro lo guardo in modo cagnesco per poi girarmi e andarmene, non voglio cominciare una rissa con lui

F: ehi, dove pensi di andare? Non abbiamo finito di parlare
io: e invece si e se proprio ti interessa me ne sto andando a casa per fare i compiti, studiare e poi prepararmi per uscire quindi ciao

Non gli lascio il tempo di controbattere che me ne vado.

Quando sono sicura di averlo seminato me metto gli auricolari e faccio partire la playlist dei brani che mi piacciono su spotify.

È partita "highway to hell” degli AC/DC, adoro questa canzone

I miei genitori continuano a ripetermi che non dovrei ascoltare il rock perchè ha una cattiva influenza sulla mia personalità e che dovrei ‘deliziarmi’ con la musica classica, ma io non li ho mai ascoltati anche perchè non la sopporto.

Proprio quando parte “somewhere i belong” dei Linkin Park arrivo a casa, che ovviamente è vuota visto che i miei genitori sono sempre a lavoro.

Entrata mi tolgo le scarpe e mi metto a tavola per mangiare con la musica a tenermi compagnia.

Appena ho finito metto i piatti nel lavello, spengo la musica e vado a studiare.

Una delle poche cose che odio è proprio il dover studiare, ma essendo che i miei genitori sono degli imprenditori di successo, io devo portare altro il nome della famiglia, infatti sono la prima della classe e ho dei voti molto alti, anche se, al contrario di quello che tutti pensano, per me è una tortura dover studiare

Il figlio di papàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora