Is just a friend.

il suo primo "ti amo"

jenny's pov:
mi sveglio nel letto di un ospedale, stordita e confusa.
mi guardo intorno.
è una stanza luminosa, bianca e pulita. tutto è messo al proprio posto.
mi sforzo un po' e alzo la testa.
dietro il vetro della stanza vedo roby e anthony che parlano con una dottoressa. roby sembra abbastanza agitata, anthony invece è preoccupato, ma come al solito non lo lascia trasparire.
roby è vestita come era vestita ieri alla festa. strano..
giro la testa dall'altra parte della stanza. vedo una poltrona con sopra coperta, un cuscino e dell'acqua.
nemmeno il tempo di riflettere che sento i tre entrare nella stanza. roby e anthony si fiondano su di me, mentre la dottoressa controlla il sangue la pressione, come mediche difficili da capire.

R: "JENNY ODDIO JE, Stai bene?? cos'è successo?? come è successo?? mi hai fatto preoccupare un sacco."
A: *guarda male roby* CI hai fatto preoccupare. ti ricordi qualcosa di ieri sera?"
io faccio fatica a parlare, ma qualche parola riesco a dirla.
J: "n-no.. non mi ricordo niente. ma ora sto- sto bene si. mi fa- solo un po' male la testa."

subito dopo a anthony squilla il telefono.

A: "oh, uhm, scusatemi un attimo." dice prima di uscire dalla stanza.
roby sospira.
R: "arrivo je, dammi due secondi"
successivamente lo segue.
faccio del mio meglio per guardare cosa stanno facendo.
parlano così ad alta voce che riesco quasi a sentire quello che dicono.

R: "ti sembra normale??? la tua FIDANZATA ha appena avuto un incidente stradale e tu te ne vai via così?? POTEVA MORIRE anth. come ti viene in mente fare una cosa del genere??"
A: "roby MI LICENZIANO se non vado. non posso permettermi di perdere il lavoro. in più mi hanno già  preso i voli per tornare a los angeles. non posso farci nulla."
R: "sei un fidanzato orribile. CHISSENEFREGA DEL LAVORO. jenny poteva morire, l'hai capito oppure no? e questo pensa al lavoro."
A: "ascolta roby non posso essere licenziato dal lavoro. mi dispiace ma io me ne vado. entro a salutare jenny."

anthony entra nella stanza con uno sguardo triste. ho sentito qualche parola ma non tutto, quindi non capivo.

A: "amore, ascolta io..io ora devo andare. non lo farei se non fosse urgente, te lo giuro. *mi da un bacio* ci sentiamo, ti scrivo appena arrivo. ti amo, a dopo."
J: "oh...ciao anth. a dopo.."

vedo roby delusa e frustrata. non ha nemmeno salutato anthony prima che se ne andasse.

R: "mi dispiace jenny. rimango io qui con te, se vuoi.
tanto ho già qui quello che mi serve, guarda!"
roby mi indica la poltrona.
J: "tu-..tu hai dormito qui? con me?"
R: "si, beh...ti volevo fare compagnia."
io arrossisco e sorrido. e indovinate? ci perdiamo di nuovo negli sguardi. questa volta però è stata diversa. ho sentito un'emozione mai provata prima. quasi.. quasi magica.
a rovinare tutto però è una dottoressa.
D: "signorine scusatemi, dobbiamo fare delle analisi. però ci serve anche una persona che le stia vicino... lei chi è? parente, fidanzata?

alla parola "fidanzata" arrossiamo entrambe.
R: "nonono haha, sono...sono la sua migliore amica..(?)" dice roby guardandomi.

D: "oh, beh va bene comunque, ci segua"

dopodiché entrano altre persone per prendere il letto. dopo poca strada arriviamo in una stanza molto grande e strana, che non avevo mai visto prima.

D: "allora, pronta? è un semplice esame non sentirai tanto male, tranquilla. sarà solo una piccola scossa.
se vuoi la tua amica ti può accompagnare"
J: "uhm- si sì ok."
D: "perfetto, allora... uhm.."
R: "roberta, mi chiamo roberta"
D: "bene, roberta, puoi aiutarci a portarla sulla sedia?"
R: "si certo"

i dottori mi fanno alzare con cautela dal lettino, e roby insieme a loro mi aiuta a sedermi.
la sedia sembra una poltrona per me, un'enorme luce davanti a me mi acceca gli occhi, ma riesco comunque a vedere la dottoressa e i suoi colleghi da dietro il vetro.

D: " bene jennyfer, sei pronta?"
J: "si, ci sono"
D: "wow sembri molto sicura di te, fantastico! bene iniziamo allora."

in realtà ero preoccupatissima, ho una soglia del dolore molto bassa e si sa come sono i dottori, ti dicono "tranquilla non fa male" quando invece fa malissimo e appena finito ti scendono le lacrime agli occhi.
come d'istinto prendo la mano di roby, che è accanto a me. lei mi guarda ma subito dopo accenna un sorriso. mi stringe la mano e mi guarda di nuovo. come per dire "io sono qui, non ti lascio" e il mio cuore esplode.
in tutto questo però l'esame inizia.
all'inizio tutto normale, poi sento una scossa fortissima. stringo forte la mano di roby e lei la mia.
riesco a malapena ad aprire gli occhi, ma in quelle poche volte che riesco vedo roby che mi sostiene.

R: "ce la puoi fare, credo in te. tu puoi!"

e trovo la forza, mediante il suo sorriso, di continuare e di sopportare il dolore.
D: "finito! sei stata bravissima jennyfer. e grazie anche alla tua amica che ti ha accompagnato"

J: "si.. *dico guardandola* grazie "

torniamo in stanza. ormai si era fatta sera. io e roby parliamo e scherziamo su dei nostri amici alla festa, e stata davvero divertente, mi è dispiaciuto non esserci stata.

la dottoressa, dopo l'esame, ha detto che per farmi dormire c'era bisogno dell'anestesia, perché quell'esame strano emanava radiazioni che mi tengono sveglia o qualcosa del genere.

D: "ci siamo, pronta per addormentarti?"
J: "sisi, faccia pure."
R: "bene allora mi preparo anche io"
J: "dormirai qui, di nuovo?"
R: "farei di tutto per starti accanto."

arrossisco di nuovo.

D: "ecco fatto. aspetta un minuto e ti addormenterai. buonanotte jennyfer, e buonanotte anche a te"
*entrambe*: "buonanotte dottoressa"
J: "buonanotte roby...grazie di tutto davvero. non ce l'avrei mai fatta senza di te davvero."
R: "*sussurra* non dire un'altra parola, ok?"

roby mi accarezza dolcemente la faccia e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

R: "buonanotte jenny, ti amo."
faccio in tempo a sentire solo quelle parole, e poi cado in un sonno profondo.

angolo autore!
ciao amiciii ecco il tanto atteso capitolo 6.
riconosco che ci ho messo tanto per farlo e scusatemi per questo.
vi voglio beneee spero vi sia piaciuto questo capitolo🫶🏼