Primo capitolo

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New York, 12 febbraio 2015. E' incredibile come una semplice data possa mandare in frantumi l'idea favolosa che avevo del weekend che avrei passato qui, a casa mia. E' iniziato tutto tre anni fa, in questa città meravigliosa ma così nostalgica almeno per me.

Lui era vestito da vero cavaliere, camicia bianca, pantaloni beige e giacca nera. Io mi sentivo bella, come sempre con lui, indossavo il mio vestitino blu di pizzo e decoletè beige. Avevamo deciso di cenare in un ristorante in centro, sala privata, sperando di evitare i paparazzi che ci avrebbero rovinato la serata. Purtroppo all'entrata del ristorante trovammo un'orda di fotografi e giornalisti, si era sparsa la voce, e la nostra serata non poteva essere rovinata da nessuno. Salimmo nella sua macchina, una Bentley nera, e corremmo senza meta per circa 10 minuti, dopodichè mi disse che mi avrebbe stupito. Seminammo i paparazzi e ci ritrovammo ai piedi dell'Empire State Building. Entrammo dalle porte scorrevoli e lui corse in ascensore con me in braccio. Lo avrei raggiunto un'ora dopo con quei tacchi. Arrivammo all'ultimo piano, e tirammo un sospiro di sollievo. Eravamo da soli, finalmente. Mi abbracciò così forte che potevo sentire il suo cuore battere:

Ti amo, Ariana - il mio cuore perse un battito.

Anch'io, non sai quanto - e mi baciò. Fu un bacio bellissimo, il più bello fino a quel momento.

Voglio urlare al mondo intero quello che sento per te, quanto ci amiamo, e voglio che la cosa sia ufficiale - gli sorrisi,lo aspettavo da tanto. Prese una scatola dalla tasca interna della sua giacca e si inginocchiò.

-Ariana Grande Butera, vuoi tu essere ufficialmente la mia fidanzata? -

-Certo che lo voglio, Zayn Jawaad Malik-
E mi prese in braccio, ci fu un altro bacio, questa volta più intenso, pieno di consapevolezze. Quella notte restammo insieme, lì, ad amarci.

Come vola il tempo. Però sono felice che lui si sia ripreso.. Ma chi voglio prendere in giro. Penso ancora a lui, ogni giorno, ogni attimo. Forse è meglio che esca a farmi un giro, sono a New York cazzo! Apro il mio armadio e senza pensarci due volte prendo un top nero, una felpa grigia stile College, un paio di leggins neri e le mie sneakers preferite. Me ne vado al parco più vicino a casa per correre un pò. Sono le sei di mattina e in quel giardino non c'è mai veramente nessuno. Mi infilo le cuffie e inizio a distrarmi, e mi distraggo talmente tanto che vado a sbattere contro un tale girato di spalle. Gli faccio cadere la sigaretta dalla bocca e lui si gira con aria stranita. Alzo lo sguardo, è lui. Appena mi vede cambia subito espressione, e mi sorride come sempre.

-Ariana, che ci fai qui a quest'ora? -

-Non riuscivo a dormire, troppi pensieri. Tu piuttosto? -

-Idem. Ci vorrebbe un libro per spiegarli tutti, ti dico soltanto che sto pensando di lasciare la band. E' una decisione che ho affrontato anche con i ragazzi, Hong Kong sarà la nostra ultima tappa insieme probabilmente. -

-Non ci posso credere.. - il mio pensiero torna a quando mi diceva che senza loro la sua vita sarebbe stata inutile.

-Non è facile, sai? -

-Se hai bisogno di una mano, sai sempre di poter contare su di me, in qualsiasi situazione. -

-Ne avrei bisogno, ma è così difficile. Non appena ci vedono insieme esce la nostra foto in prima pagina.. Forse potremmo vederci a casa mia, se per te non è un problema. -

-C'è Perry, non voglio farla ingelosire inutilmente.. -

-Perry domani va a casa dei suoi genitori, e rimane lì per qualche giorno, posso anche non dirglielo -

-Ci penserò. Ora vado, inizia a fare giorno e i paparazzi ci seguono ovunque. Ci sarai stasera al party a casa di Stewie? -

-Credo di si. -

-Va bene, ci vediamo stasera allora. - Mi saluta con un bacio sulla guancia e se ne va.

Devo andare a comprare un vestito per questa sera. Entro in qualche negozio, ma non trovo nulla che fa al caso mio. Cercherò nel mio armadio..

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