L'Identificazione

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"Hai dato almeno un'occhiata ai corsi di quest'anno? – aveva inclinato controvoglia la testa verso il finestrino della limousine, segno che non solo conosceva già la risposta a quella domanda, ma non ne era affatto stupito

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"Hai dato almeno un'occhiata ai corsi di quest'anno? – aveva inclinato controvoglia la testa verso il finestrino della limousine, segno che non solo conosceva già la risposta a quella domanda, ma non ne era affatto stupito. Il vetro nero della macchina creava un contrasto inappropriato con l'oro brillante dei capelli di Febo. Un brivido di rabbia mi percorse la spina dorsale. Una volta ebbi l'opportunità di ammirare un dipinto proveniente dal mondo dritto. In seguito alla Grande Collisione ci contaminammo vicendevolmente senza neanche rendercene conto, senza volerlo. L'arte, la magia e il caos fluirono irresponsabilmente nel mondo dritto mentre l'ordine, l'odio e la paura si aggrapparono come parassiti al nostro. Fu disastroso per entrambe le parti. Gli esseri umani non erano pronti ad accettare la duplicità della loro natura mentre noi, non eravamo pronti a rinunciare alla nostra. L'identificazione nacque per questo motivo, scegli di essere una cosa sola e testimonialo. Dopo il tradimento della casata della Morte e di Plutone apprendemmo l'esistenza del bianco e del nero, del bene e del male. Non c'era mai stata la necessità di schierarsi in questo mondo. In principio 22 famiglie governavano in armonia il contramondo, garantendo la pace dei suoi abitanti. Non solo co esistevamo felicemente, ma avevamo anche bisogno gli uni degli altri per sopravvivere. Ogni casata, caratterizzata dall'indole e dalle abilità dei suoi componenti, aveva il suo ruolo in questo piccola dimensione, un ruolo necessario certo, ma mai più importante o migliore. Poi tutto cambiò. Fummo chiamati a scegliere chi e cosa essere. Per alcuni, come Febo fu più semplice. La sua casata, quella del Sole trasformava in oro tutto ciò che toccava. I simboli presenti nel mondo dritto si diffusero nel contramondo in silenzio, proprio come una pestilenza letale e invisibile, portata da qualche malcapitato marinaio che tutto voleva meno che dare inizio ad una nuova epidemia. Apprendemmo il significato che era stato affidato al Sole nel mondo dritto, la venerazione, la vita, la speranza, le preghiere e la sua lotta contro le tenebre. Noi non sapevamo neanche chi o che cosa fossero le tenebre, ma lo imparammo, lo decisero. Per loro fu facile scegliere poi a cosa appartenere, divenire un'unità coerente, incollarsi addosso l'etichetta dei "buoni", assegnarsi il titolo di nobili. Per altri fu un massacro. Per la mia casata fu un massacro. Noi, non eravamo mai stati unità e non fummo quindi in grado di scegliere. O meglio, alcuni scelsero di percorrere la strada verso cui tutti tacitamente ci avevano indirizzato. Si insinuò il dubbio. Le famiglie divennero insofferenti a questa complessità poiché c'era bisogno rapidamente di essere una cosa sola, e chi per natura non era in grado di esserlo, fu allontanato, guardato con sospetto, disprezzato. Se sei semplice allora sei prevedibile, se sei complesso invece puoi tradire, puoi essere incoerente, e per i dubbi ormai non c'era più spazio in questo mondo. Dall'ipocrita unione delle 4 famiglie che erano state ritenute più affidabili, o meglio, di quelle che furono abbastanza scaltre da vendersi in quel momento come tali, nacque il Concilio Reggente. La Casata n° 2 quella della Papessa, la n° 3 dell'Imperatrice, la n° 4 dell'Imperatore e la n° 5 del Papa, presero il potere giurando vendetta contro le due casate disertrici, imponendo il ripristino dell'ordine e la separazione dei mondi. Ora avevamo anche noi una gerarchia, dei buoni e dei cattivi decisi dalla paura, ora eravamo anche noi infelici come gli abitanti del mondo dritto. Quel giorno, in macchina, Febo aveva ricordato tutto questo. Mi ricordai di quel dipinto umano che con tanta paura ma allo stesso tempo tanta scaltrezza, nonna aveva conservato in soffitta. Un piccolo atto di ribellione di chi non aveva mai avuto paura di aprirsi o di contaminarsi. Uomini e donne giacevano sul fondo della tela, sofferenti proprio come la stessa tempera, ormai sbiadita, che li aveva dipinti. Gli occhi e le mani erano stati rivolti con pietà verso il cielo, in un ultimo disperato tentativo di accogliere il miracoloso raggio di sole che squarciava le soffocanti nubi nere presenti sullo sfondo. Questo era Febo su quel finestrino nero, questa era la differenza fra noi due.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 30, 2023 ⏰

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