𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 31

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I miei piedi guizzano negli stivali mentre arrivo in mensa. Sono nata freddolosa e non ho potuto fare a meno di mettere le mie Ugg beige di due taglie più grandi. Le vendevano l'anno scorso a venti dollari, nel mercatino sotto casa mia, era rimasto solo questo paio e non ho preso scelta migliore che comprarle.

Noto Joleen a inizio fila così la raggiungo. "Chi si vede", le sorrido una volta che ha preso un vassoio e mi sono messa dietro di lei.

Ricambia il mio sorriso. "Cia Hay, com'è andata la giornata?"

Cerca di essere gentile, bensì percepisco che è un po' turbata per la conversazione che abbiamo avuto un po' di giorni precedenti. Non è molto d'accordo nella mia scelta di non parlare a nessuno della mia situazione e mentire, quindi non posso fare altro che cavarmela da sola e non entrare nel discorso.

"E' andata. Almeno per oggi ho finito, te hai altre lezioni?" domando curiosa, facendo due passi in avanti visto che la fila scorre.

"Un'altra alle due, ma oggi non mi posso lamentare, avevo tutte materie che mi piacciono", aggiunge soddisfatta, per poi rivolgersi alla cuoca. "Per la pasta al sugo, grazie."

Osservo che oggi la scelta è tra ciò e gli spaghetti alle zucchine. "Anche per me", parlo quando è il mio turno.

Me ne dà una bella dose e successivamente io e Jo andiamo a cercare un tavolo nel quale sederci.

Intercetto Harry, Niall e Liam seduti in fondo a chiacchierare con altri ragazzi che non conosco. "Andiamo da loro?" domando rivolgendomi alla mia amica con la coda dell'occhio.

"Da Liam?" ribatte scettica, facendo una smorfia. Io non posso fare a meno di ridacchiare.

"E dai, non ti mangia mica."

O forse si.

Mentre ci avviciniamo a loro il primo a vederci è proprio quest'ultimo, che dà, subito dopo, un colpo su braccio di Hazza, con un espressione furba sulla faccia. Capto Joleen sbuffare dietro di me e mi obbligo a serrare la bocca per non scoppiare a ridere.

"Eccole!" esclama Harry una volta che siamo vicine a loro. Si allunga verso di me stampandomi un bacio sulle labbra. Sussulto non aspettandomelo e inizio a imbarazzarmi, mentre tutti i loro amici ci guardano; in compenso sento l'occhiata infuocata di Joleen sulla nuca. "Siediti accanto a me", sussurra a un millimetro dal mio orecchio, così annuisco facendomi spazio fra lui e a quanto pare un suo amico.

Guardo Liam rivolgersi a un ragazzo biondo accanto a lui. "Bro, spostati un po', voglio far sedere la mia castana accanto a me."

Lei di conseguenza gonfia il petto. "La tua castana un corno. Preferisco andare su Giove che sedermi accanto a questo qui", blatera con disprezzo, rivolgendosi all'altro ragazzo verso la fine della frase. Liam non sembra per niente ferito dalle sue parole, anzi, è altrettanto divertito.

"Questo qui ha un nome. Se proprio ci tieni, la prossima volta te lo faccio gridare", la seduce in forma pietosa. Rimbomba un attacco di risate generale sulla tavolata, per via del doppio senso. Io non ci trovo niente di divertente, è solo un'assurda cretinata. Joleen a malapena si regge in piedi dalla vergogna e io trucido Hazza con lo sguardo, vedendo il suo braccio fremere dal divertimento.

"Vai al diavolo Liam", sibila con odio, rossa in volto. Sembra trattenersi per non scoppiare a piangere.

L'ha praticamente umiliata davanti a tutti.

Quest'ultimo si accorge del suo tormento così si affretta a spiegare: "Tesoro, guarda che scherzavo."

Lei senza dire nient'altro scappa via da tutti noi. Con l'esclusione di starci un secondo a pensare mi alzo di fretta, agguantando il vassoio velocemente.

𝓣𝓻𝔂 𝓽𝓸 𝓼𝓽𝓸𝓹 𝓶𝓮 - 𝓛𝓸𝓾𝓲𝓼 𝓣𝓸𝓶𝓵𝓲𝓷𝓼𝓸𝓷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora