capitolo uno

22 0 0
                                    

era tardi
erano le 23 precise,
Dazai aveva appena finito il suo turno al agenzia. 

Dazai si stava dirigendo verso il solito locale, per bersi un sorso prima di andare a casa.

Il castano si sedette sulla sedia di legno davanti il bancone di quercia scura, una figura alta dietro al bancone si avvicino a lui e porgendoli un sorriso chiese al bruno cosa volesse ordinare,

Dazai alzo lo sguardo verso il ragazzo è noto che era alto aveva i capelli biondi ma molto chiari tendenti più al bianco, che si riversavano fino alle spalle, noto anche che aveva una camicia Bianca con il primo bottone sbottonato e che la camicia era un po' stropicciata, osservo anche che aveva le mani abbastanza grandi

Osservo il tutto in una frazione di secondo, era solito di Osamu mettersi a osservare le persone.

-un bicchiere di whisky-
-arriva subito-

é in un minuto il ragazzo poggio il bicchiere di vetro contenente il liquore.

Dazai prese il bicchiere e butto giù tutto in un sorso.

per oggi basta.

il castano si alzò dalla sedia, ma proprio in quel istante qualcuno spinse la porta per entrare,

una figura abbastanza bassa,
con uno strano cappello sulla testa,
un cappotto scuro come la notte
una camicia che si intravedeva da una specie di corsetto e dei pantaloni eleganti,
scarpe da lavoro con un piccolo tacco per far sembrare l' uomo più alto
aveva anche dei capelli rosso scarlatto come il sangue che sgorga da un corpo appena ucciso.

dazai fece due più due è capi che il ragazzo era il suo ex partner di lavoro.

(cazzo  quello è proprio Chuuya, e dire che mi ero dimenticato di lui, ho due possibilità: lo saluto e passo il tempo a dargli fastidio, e da molto che non vedo le sue bizzarre risposte che mi divertono molto, oppure me ne vado come niente fosse, mmh dai quest oggi me ne vado senza parlarli forse non mi ha manco notato)

dazai si avvio al uscita finché non senti la voce del rosso urlarli da dietro la schiena

-dove credi di andare bastardo, guarda che ti ho visto-
-o su Chuuya kun volevo lasciarti in pace-
-io ti uccido-
-che cattivo chu chu su con la vita-
-da che pulpito me lo sento dire maniaco del suicidio-
-dai ne parliamo fuori se vuoi, sai qui disturbiamo gli altri su-

dazai uscì dal locale seguito dal rosso che aveva un espressione tutto menche carina e tranquilla.

arrivati fuori dal locale si allontanarono ancora un pochetto.

il rosso prese dazai per il colletto della camicia, e lo avvicino a se, gli urlo contro.

il castano si mise a osservare l'espressione arrabbiata del ragazzo che era davanti a lui

il rosso quando si arrabbia tende ad aggrottare la fronte facendo sì che le sopracciglia poco spesse si alzino, dando un senso di inquietudine

il naso del sottoscritto si alza e crea delle rughe, ormai aveva il naso alla Francese da quanto alzava il naso durante la giornata (per rabbia)

le tue lacrime Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora