We've got tonight.

Chapter two.

{RACHEL}

Passeggiavo tranquillamente senza una meta lungo un viale di New York.
Non ricordo esattamente come si chiamasse quella via, ma era una di quelle più isolate, una di quelle senza quella solita mandria di gente che cammina e senza il fastidioso rombo delle macchine in corsa sull'asfalto.

Era da molto che non passeggiavo in questo tipo di strade, e giá inziavo a sentire la mancanza del cinguettio degli uccellini e di quella lieve brezza piacevole sul collo.
Mi ero trasferita solo da qualche mese ed ero giá sormmersa tra colloqui di lavoro, fogli da firmare e telefonate. Non avevo più risentito nessun mio amico dopo il liceo, nemmeno per telefono, e questo era un peccato.

Mio padre mi diceva sempre che nessuno rimane per sempre, e iniziavo a pensare che aveva proprio ragione.
Ma non mi importava, qualcuno avrei conosciuto.

Magari avrei incontrato tantissime brave persone e avrei perfino trovato il mio principe azzurro. Dopo tutto, New York nasconde tante cose.

Misi gli auricolari alle orecchie e la musica al massimo.
A volte era bello staccare un po' dalla solita routine quotidiana e iniziare a vivere.
Vivere per davvero.

* * * * * * * * * * * * * * * * * *
Se dovessi scegliere una cosa che mi manca, sarebbe la vita del liceo.

Le corse per prendere gli autobus, gli amori, i professori, i Club.
Ricordo tutto.

Ciò che ricorderò con più malinconia sarà il Glee.

Un Club che all'inizio del liceo veniva considerato sfigato, ma che alla fine ebbe quello che gli aspettava: Successo.

Ed era quello che volevamo tutti.

Cantavamo.
Ci mostravamo per quello che eravamo veramente. Abbiamo imparato ad amare sopratutto i difetti che i pregi dei nostri compagni.

È nato tutto così.
E ne abbiamo superate di tutti i tipi.
Rivalitá, nemici, pianti e litigi.
Tutto.
I trofei vinti, i sorrisi, le canzoni cantate e le risate.

Abbiamo sofferto, ma poi abbiamo sorriso.
Abbiamo sopportato le critiche, siamo migliorati e abbiamo ottenuto ciò che ci aspettavamo.

Non eravamo solo semplici compagni, eravamo molto di più.

Eravamo amici, pronti a sostenerci quando qualcosa non filava per il verso giusto.

Eravamo tutto quello che sognavamo di essere.
Con fatica abbiamo ottenuto magnifici risultati, e con fatica ci siamo detti addio.

È brutto lasciare coloro che, in un certo senso, ti hanno segnata.

"Signorina Rachel Berry?"

Mi volto.
È il mio vicino di casa.

"Credo che questo potrebbe interessarle."

Mi dice, porgendomi quello che sembrerebbe un volantino.