Capitolo 6

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A fine qualifiche Arthur arriva secondo. Sono fiduciosa in lui perché anche se a Montecarlo è difficile sorpassare è secondo quindi ce la può fare.
Scende dalla macchina e festeggia con il team poi viene verso me e Charles, mi solleva e mi fa volteggiare per poi abbracciarmi, dopo va da Charles e si abbracciano, come si vede che si vogliono bene e che si sosterranno sempre e per tutto. Poi Arthur mi dice raggiante "avevi ragione sorellina posso vincere il gran premio", gli sorrido e anche Charles gli dice "sono fiero di te, come lei" e ci stringiamo in un abbraccio fraterno. Ormai è mezzogiorno e passa e rientriamo nei vari hotel. Arthur va a farsi una doccia e si cambia per le qualifiche di F1 e io e Charles andiamo a pranzare.
Andiamo al nostro tavolo e iniziamo a mangiare, poi arriva anche Carlos. Subito gli chiedo "dov'è Rebecca?", "sono qui tranquilla" risponde lei da dietro di lui, che figura non l'avevo vista, infatti quel bastardo di mio fratello avendomi capito si mette a ridere e da sotto il tavolo gli tiro un calcio facendolo gridare e attirando l'attenzione di tutta la sala, non so se ridere o essere in imbarazzo. Una figura dopo l'altra oggi.
Mangiamo e poi vado in camera mia a cambiarmi. Indosso una gonna bianca, un top rosso della Ferrari, le scarpe col tacco bianche di prima e prendo il cappelino Ferrari.
È ancora presto, è l'una, e mi siedo sulla poltrona chiudendo gli occhi, solo 5 minuti di riposo.

Mi sveglio, sono le 2 meno 10, cazzo sono in ritardo, controllo il telefono e vedo centinaia di messaggi e chiamate di Arthur e Charles. Vado un attimo davanti lo specchio, almeno sono già sistemata, prendo velocemente la borsa e metto il cappello in testa. Esco di corsa dalla stanza e vado verso l'ascensore, entro, ma le porte non si chiudono del tutto perché qualcuno aveva messo il piede in mezzo, si aprono ed entra un ragazzo con capelli castani e un po' ricci, occhi bellissimi con un mix tra verde e azzurro e abbigliamento della Mclaren, credo sia un fan.
Però... è davvero bello. Ci guardiamo un attimo veloce e dopo un poi mi dice "anche tu in ritardo? Ti ho vista correre verso l'ascensore" gli rispondo "si devo raggiungere mio fratello, tu invece?" e mi dice "io devo andare nel paddock", poi guarda come sono vestita e mi dice "ferrarista?", annuisco orgogliosa e gli dico "tu invece tifi Mclaren" annuisce e mi guarda un po' dubbioso e incuriosito. Per fortuna siamo arrivati e le porte dell'ascensore si aprono e mi dice "ciao" sorridendomi e anch'io lo saluto con "ciao" sorridendogli.

Inizio a correre verso i paddock e appena arrivo vedo mio fratello che stava per entrare in auto e lo chiamo "Charles", si gira e esce velocemente dell'abitacolo, si avvicina e mi dice "dove eri finita ti ho chiamato cento volte così come Arthur", lo guardo dispiaciuta e gli dico "si lo so scusa è che mi ero addormentata" lui mi guarda e mi dice "va bene, dai ora devo andare che iniziano le qualifiche" annuisco e corre verso l'auto per poi sedersi nell'abitacolo. Vedo Arthur e lo raggiungo, subito mi dice preoccupato "Aurora eccoti ti ho chiamato cento volte, dove eri finita" lo guardo e gli dico "lo so mi ero addormentata", mi guarda e annuisce per poi abbracciarmi. Ci stacchiamo e 5
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2
1... via.
Iniziano le qualifiche.

Sono appena finite, ma non sono andate molto bene. È arrivato 9. Esce dalla macchina ed è molto frustrato e arrabbiato con se stesso. Io e Arthur lo guardiamo dispiaciuti e poi, dopo essersi tolto il casco, viene verso di noi e si toglie la baclava. Subito ci prende per i polsi e ci porta nel suo camerino, lo abbraccio e scoppia a piangere dicendomi "ho fallito Aurora, anche quest'anno non riuscirò a vincere il gran premio qui a Monaco è impossibile sorpassare e deluderò tutti" "come sempre" aggiunge piangendo. Sentendo queste parole scende una lacrima anche a me, ci stacchiamo e con tutta la voce che mi rimane gli dico "no tu non sei una delusione. Queste qualifiche sono andate male lo so, ma tu sei un eccellente pilota e potrai, anzi, dovrai vincere questo gran premio. Tu non sei una delusione, tu sei il predestinato e sei appunto destinato a vincere Charles. Tu sei un campione e un giorno ci scommetto che batterai tutti i record e vincerai i mondiali proprio nella scuderia che ami, la Ferrari. Quindi mettiti in testa che tu non sei una delusione, sei il predestinato"
Dopo le mie parole Charles scoppia a piangere sulla mia spalla e anche a Arthur vengono gli occhi lucidi e dice con un filo di voce "esatto". Dopo un po' Charles smette di piangere e con gli occhi ancora lucidi mi guarda con mezzo sorriso e mi dice con un filo di voce "hai ragione sono il predestinato" gli dico "ripetilo e gridalo a tutto il mondo, chi sei tu" "IO SONO IL PREDESTINATO" urla facendoci sorridere e poi mi dice "cosa farei se non ci fossi tu" gli sorrido e Arthur dice "ei io non conto niente?", ridiamo e anche loro due si abbracciano.
Poi io e Arthur usciamo dal camerino e andiamo verso l'hotel mentre Charles si cambiava per lasciare la tuta lì. Durante il cammino incontriamo qualche fan che chiede ad Arthur l'autografo o delle foto che poi scattavo io.
Arriviamo in hotel e ognuno va nelle sue stanze e speriamo bene per domani, ci sono le gare.

Così guido il mio cuore~Lando Norris Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora