Cap. 7 - Saturday

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Le labbra di Tae continuavano a stuzzicarmi il capezzolo, ma finsi di dormire ancora per vedere fin dove si sarebbe spinto.

La punta della lingua descrisse un cerchio intorno a quel punto sensibile, poi i denti si strinsero appena e non riuscii a trattenere un mugolio di sorpresa.

«Sei sveglio?» chiese, solleticandomi di nuovo.

Portai una mano tra i suoi capelli e gli massaggiai la cute. «È difficile dormire in queste condizioni.»

«Mh, come mai?» Leccò l'altro capezzolo, mentre giocava con il pollice sull'altro.

Gli afferrai il polso e portai la mano tra le cosce; strinse subito l'erezione e iniziò a darmi piacere, senza smettere un attimo di baciarmi il petto, di mordermi, di succhiarmi i capezzoli. Le sue carezze si interruppero prima che raggiungessi il culmine e lo guardai sollevarsi per sistemarsi in mezzo alle mie gambe, che allargò rudemente leccandosi le labbra.

«Ti fa male?» chiese con voce roca, strusciando delicatamente l'indice contro la piccola apertura.

La sera prima avevamo provato a farci entrare ben altro, ma lo hyung era troppo grosso ed io troppo stretto; la preparazione era servita a poco e avevamo rinunciato per via del forte dolore che stavo provando. Avevo addirittura le lacrime agli occhi e TaeTae si era scusato mille volte per non essersi fermato prima. Ma come poteva farlo? Era entrato tipo di cinque centimetri prima che ne avessi abbastanza.

«No, hyungie. Vuoi riprovare?»

Si morse il pollice e mi fissò dritto negli occhi, strappandomi il respiro. «Da morire.»

«Anch'io» mormorai, accarezzandogli la guancia.

Mi baciò il palmo. «Cerca di rilassarti. Il tuo hyung penserà a tutto.»

Quasi mi si spezzò il respiro nel sentirgli pronunciare quelle parole. Il tuo hyung suonava così bene detto da quella voce profonda, roca.

«Mi fido di te.»

Si chinò in avanti per baciarmi dolcemente; delicato come stesse accarezzando i petali dei girasoli che gli regalavo. Si allungò poi a prendere il lubrificante rimasto sul comodino, ma riuscì a distrarmi con un altro lungo bacio.

Le sue attenzioni umide si spostarono lentamente lungo il collo e il petto, fino ad arrivare all'ombelico; ne leccò i contorni, poi ci infilò la punta della lingua. I suoi occhi fissi nei miei aumentarono la mia eccitazione, tanto da non farmi rendere conto che un suo dito si stava spingendo dentro.

Non ebbi neanche il tempo di preoccuparmi del secondo, perché le labbra dello hyung si spostarono sul basso ventre e iniziarono a coccolare l'erezione; non era la prima volta che ricevevo quelle attenzioni, ma essere stimolato anche dalla penetrazione stava rendendo tutto più intenso.

«Lì, Tae, così» mi sfuggì dalle labbra, in un rantolo, quando toccò il punto sensibile con le dita.

Mi stava facendo impazzire e desiderare di avere ogni centimetro di lui dentro di me, come avevo sognato parecchie notti; continuavo a muovere il bacino per spingermi nella sua gola e intensificare il ritmo delle dita. Gli venni in bocca, prorompendo in un ringhio che fece gemere anche lo hyung, mentre ingoiava.

«Sei meno stretto di ieri» affermò tra i denti, con il respiro irregolare e gli occhi lucidi di piacere.

«Dammi di più, hyung» lo pregai.

Gli schiocchi bagnati delle sue dita mi diedero un brivido lungo la schiena e risvegliarono la mia erezione, nonostante fossi appena venuto.

«Con piacere» mormorò, sfilando lentamente le dita.

Seven Days [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora