Cap. 2 - Monday

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Legai i capelli in una piccola coda e sistemai la frangia in modo da lasciar scoperta la parte centrale della fronte. Controllai che le palline dei piercing fossero ben avvitate e presi un bel respiro, mentre infilavo il portafoglio nel borsellino.

I miei corsi sarebbero iniziati soltanto mercoledì, quindi avrei avuto tutto il tempo per ambientarmi e studiare il campus.

C'erano due edifici principali che ospitavano le due facoltà, e un terzo adibito a palestra per i vari club sportivi. L'università era rinomata per la squadra di pallavolo e di nuoto, e avevo ricevuto un sacco di inviti durante la giornata di orientamento, ma non ero interessato.

Mi piaceva muovermi e tenermi impegnato, ma il mio interesse non era costante e mi annoiavo facilmente, con la conseguenza di lasciare le cose a metà. Era un mio difetto e ci avevo lavorato su, con scarsissimi risultati.

Per quello non mi ero più iscritto a club impegnativi e mi ero limitato a fare presenza al club del libro. Il requisito principale era leggere due libri al mese e fare una recensione; quindi me la cavavo piuttosto bene, anche perché chiedevo aiuto a Namjoon hyung. Era stato il nostro vicino di casa finché non si era trasferito all'università ed eravamo rimasti in contatto, per fortuna. Era un ottimo tutor e aveva salvato più volte i miei voti; grazie a lui ero riuscito a entrare in quella facoltà. Era la persona che più ammiravo al mondo.

Fui strappato ai miei pensieri dal citofono e corsi a rispondere, sapendo fosse mio fratello e sperando ci fosse anche Taehyungie. Stavano sempre appiccicati e facevano colazione insieme ogni mattina, quindi sperai che non avrebbero rinunciato a quella routine solo perché ci sarei stato anch'io.

Lisciai la camicia a fiori e aprii il portone, ritrovandomi davanti le guanciotte paffute di Jimin. Mi salutò con un abbraccio stretto e lo ricambiai, mentre i miei occhi cercavano Taehyung.

Non lo trovarono.

Sciolsi l'abbraccio e notai il dispiacere negli occhi di mio fratello.

«Non sono riuscito a convincerlo.»

«Ti ha raccontato di ieri?»

Sogghignò. «Ho chiesto, ma è diventato rosso in viso e ha liquidato la faccenda affermando che non c'era niente da dire. Non l'ho mai visto così in imbarazzo.»

«Credi possa piacergli?»

Sospirò e corrucciò le labbra piene. «Ho sempre pensato che il debole che nutre per te fosse fraterno, ma ultimamente si sta comportando in modo strano.»

«Anche prima di avermi rivisto, ieri?»

«Parliamone davanti a una colazione abbondante. Offro io.»

«Sei il fratello migliore del mondo!»

Chiusi la porta alle mie spalle e lo segui verso le scale, poi lungo il tragitto per la caffetteria scolastica. Sarebbe stata la mia prima volta e mi sarebbe piaciuto ci fosse stato anche lo hyung. Con lui era sempre diverso, come se tutto assumesse un colore più brillante o un sapore più ricco.

Rendeva tutto speciale, eccitante.

Degno di essere vissuto.

Entrati nella caffetteria, Jimin indicò alcuni tavoli già occupati illustrandomi i vari gruppetti. Sembrava conoscere ogni singola persona e l'idea che mi ero fatto sulla sua popolarità si stava rivelando veritiera.

Scambiò alcuni saluti, poi andò al bancone per ordinare per entrambi. Prese uno dei due vassoi ed io lo aiutai con l'altro, seguendolo verso il tavolo.

«Ci sediamo sempre qua, io e Taehyung. Il resto dei nostri amici non lo conosci, ma sono tipi in gamba e sono certo ti accoglieranno. Oh, guarda che coincidenza!» Indicò dietro di me con le bacchette e mi voltai a guardare. «Quello è Bo Gum hyung.»

Seven Days [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora