Giorno: 23 novembre

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Dicono che scrivere le proprie giornate porti ad una crescita personale. Sia vero? Non lo so, ma sicuramente da qualche parte ti porterà. Pertanto, sono qui con la mia tisana accanto, che scrivo delle lettere che formano parole, per dar sfogo ai miei pensieri più intimi. In sottofondo una playlist selezionata a caso, scelta dall'istinto, in lontananza le urla dei bambini della scuola qui accanto.

Oggi è una di quelle giornate lente, che scorrono piano piano, facendoti assaporare ogni istante. E' una bellissima giornata. Il sole risplende, gli uccellini canticchiano e il cielo a pecorelle. 

Mi sento davvero molto bene, piena di amore per il prossimo e ricca di gioia. Ecco la gioia, cosa potrebbe mai essere, mi chiedevo un tempo. Quel tepore che senti provenire da dentro, quella bellissima sensazione di benessere. In un istante ti ritrovi a sorridere. A chi? Al mondo, è ovvio.

Sono stata in una libreria oggi. Oh i libri, molto belli. Il problema è che non si trova mai il tempo per leggerli, ma cos'è realmente il tempo, mi chiedo. Attimi, dietro attimi, dietro altri attimi. Allora cos'è realmente? 

Non so voi, ma io spesso mi ritrovo nella posizione di dover dire "quanto lo vorrei, peccato che non abbia abbastanza tempo". Però cos'è questo tempo che sembra sfuggire dalle nostre mani come vento tra gli alberi? Non lo so. Veramente non lo so. Posso dirti che è fatto di secondi, minuti, ore, giorni e così via, ma la verità è che il tempo è inesistente, quindi perché preoccuparcene?

Ho notato spesso, che le persone vogliano dare sempre una definizione, ma cosa succede nel caso in cui si tenta di definire una cosa astratta? Si va nel panico. Ma perché definirla, io mi chiedo. Lasciamo che esista nel suo essere, così com'è, senza una spiegazione, senza un perché.

Certe volte mi sembra che il tempo sia definito dalle nostre scelte. 

"Com'è volato via il tempo!"

"E' volato perché stai facendo qualcosa che ami."

A parere mio, questa frase è falsa. Sarà la mia visione analitica del mondo, ma il tempo scorre inesorabilmente da qualsiasi cosa tu faccia. Anche per chi sta passando un brutto momento, il tempo scorre, minuto dopo minuto. Lento o veloce è sempre sbagliato come aggettivo, dato che esso è formato sempre dagli stessi numeri.

Sapete, quando mi trovo a fare una cosa che non mi piace (quale aspettare) faccio un gioco. Divido il tempo in tanti pezzettini, e in un attimo il tempo mi sembra volare via. Scivolare lentamente dalle mie mani e andare via. Dove? Non lo so, anche perché esso non esiste, quindi è inutile porsi tale domanda. Però, se proviamo a rifletterci un secondo, noi ci lamentiamo sempre di non avere abbastanza tempo per fare le cose che tanto ci piacciono, ma ci ritroviamo a dover spezzare il tempo per farlo andare più velocemente.

Strano da dirsi, no? Prima ti sentivi così dispiaciuta per non avere tempo e poi fai di tutto perché esso scorra più velocemente. Forse abbiamo solo sbagliato scelta. 

Potevo leggere in quel momento, si certo potevi. Potevo ascoltare della musica in quel frangente, oppure quel podcast che è da tempo che dico che un giorno lo ascolterò. Potevo, guardare un film, una serie tv, andare al cinema, visitare un museo, sistemare la camera, scrivere quell'email, potevo, potevo, potevo...

Una vita di potevo.

Quando in realtà pure quel potevo non esiste, perché nel momento in cui lo dici esso ha già smesso di esistere. Potevo, è una di quelle parole che nasce già morta, perché non ti porta nulla, non ti dà nulla, pertanto per me non esiste.

La verità è che nessuno può sapere. La vita, se vogliamo definirla (perché anch'essa, ahimè, è una parola che definisce qualcosa di inesistente) è formata da tante condizioni inaspettate e sfuggenti. Così inaspettate che cercarne il senso è il lavoro più futile che esista.

Non sto giudicando voi che ne state cercando il significato, anche perché non ho IL TEMPO per giudicare. Sto solo dicendo, perché dobbiamo sempre trovare il senso? Anche se un giorno lo troviamo, esso è così personale e individuale che fa parte solo del proprio modo di vivere.

Siamo tutte persone diverse e affinché non accettiamo tale condizione, saremo sempre afflitti dal non capire, dal non comprendere, dal chiederci il perché. Io non dico di averlo accettato, sono umana pure io, e pertanto pure io inseguo tali futilità. Continuo a chiedermi il perché, quando l'unica cosa che dovrei fare è semplicemente vivere.

Però oggi ho fatto una cosa diversa, ma d'altronde a me piace il cambiamento. Lo adoro così tanto che cambio la composizione della mia stanza, solo per sentirmi meglio. Voi potrete trovarlo inutile, ma a me fa stare bene quindi continuerò a farlo anche se la disposizione precedente era la migliore. A chi interessa? A nessuno, alla fine la stanza è mia.

Il problema mio, e lo dico senza vergona, perché nella vita non c'è nulla di cui vergognarsi (siamo tutti diversi, no?), è che non riesco ad essere costante.

Inizio un sacco di progetti, bellissimi progetti, progetti che amo e che mi donano gioia, ma li abbandono perché non trovo il tempo. La realtà è che scelgo di spendere quel tempo in futilità che non mi appagano e non me ne rendo conto finché non vedo che ormai è già passato. 

D'altronde perché piangere sul tempo perso? 

Quindi inizio di nuovo, sempre da capo, perché ogni cosa può essere fatta meglio e perfezionata, e mi ritrovo sempre nello stesso punto senza essere andata avanti.

Pertanto, in realtà non so se questo libro avrà mai una fine. Non so nemmeno fino a quanto io possa resistere. Quindi non vi aspettate che scriva ogni giorno, e nemmeno che scriva ogni tanto. Alla fine è il mio libro, e da brava umana che sono, sarò egoista e scriverò solo nel momento in cui sentirò di farlo.

Posso metterci mesi, anni oppure proprio non finirlo mai, ma questo non è un vostro problema e nemmeno mio, scriverò soltanto quando AVRO' TEMPO PER FARLO.

Con affetto,

Ibtihal.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 23, 2023 ⏰

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