𝗩𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗯𝗲𝗻𝗲

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Il mio ragazzo, un'anima riservata e pragmatica, non è solito immergersi nel romanticismo e nelle effusioni sdolcinate. Non è il tipo da gesti scontati o parole mielose, ne tantomeno da regalini, peluche o mezzi di rose. Non è nel suo stile, non è da Antonio. La sua dedizione nella vita di coppia si rivela più che altro attraverso azioni silenziose e autentiche. La sua espressione d'amore si manifesta attraverso gesti più tangibili e concreti. Può essere il tipo di persona che si prende cura di te quando sei malata, cucinando la tua zuppa preferita o preparando una tazza di tisana quando sei troppo stanca per alzarmi anche solo dal divano. Può essere colui che ti ascolta e comprende senza che ci sia necessità di molte parole. La sua attenzione si rivela soprattutto nei dettagli, magari attraverso un messaggio di supporto quando ne hai bisogno o un gesto di gentilezza inatteso che ti fa sentire apprezzata.
Ecco, la sua gentilezza è evidente nelle cose che fa perché non chiede mai nulla in cambio.
Forse è il tipo di persona che non dice spesso "ti amo" ad alta voce, ma il suo essere parla più forte delle parole.

Anche se una volta mi comprò un mazzo di caramelle. Il momento di Antonio più dolce nella vita proprio.
Sgranai gli occhi e rimasi immobile quando lo vidi uscire dal supermercato. Paralizzata.
- Ma chi sei?- Pensai vendendolo avvicinarsi con un sorriso gigante stampato un faccia, e le mani dietro la schiena.
Poi, mentre ero troppo indaffarata nel chiudergli il giubbotto e coprirlo per evitargli un potente raffreddore, tirò fuori quello strano oggetto. Lo squadrai dall'alto in basso con uno stato d'animo misto tra il confuso e l'elettrizzato.
«Un mazzo di chupa chups»
Ho seriamente pensato di lasciarlo a primo impatto. Non lo riconoscevo più.
- Che ne avete fatto del mio Antonio brontolone di sempre? -
«Grazie mille!»

Eppure il signor Cirigliano potrebbe aver battuto ogni record, ogni primato, ogni vittoria con questa nuova sorpresa.
Un qualcosa che mi ha fatto piangere, ridere, e di nuovo piangerei e di nuovo ridere nei momenti più belli della mia vita.
No, non è stato per niente da lui.
È stata una pazzia.
Una pazzia sì, a Parigi però.

-

«No così no, uff!»
Sono giorni che la vedo così, stressata e piena di pensieri. Marta per me è come una seconda madre. A volte, il nostro rapporto sembra quasi che sia diventato una sorta di rifugio. La sua premura è costante, avvolgente e sicura e poi è gentile. Le sue attenzioni sono una sorta una coperta avvolgente che mi protegge dalle tempeste della vita. C'è una comprensione profonda e un senso di responsabilità che trasmette, come se volesse garantire il mio benessere in ogni momento. È capace di percepire quando qualcosa non va e di intervenire con un sorriso rassicurante o una parola di conforto, proprio come farebbe una madre. Ma forse si carica di troppe responsabilità, ed in parte è anche colpa mia.

«Tutto bene?»
Mette sul viso l'espressione più tranquilla e serena del mondo. Come se non sapessi che non rispecchia a pieno la sua verità.
«Tutto bene tesoro, hanno finito di truccarti?»
Il modo in cui riesce a mettere da parte tutti i conflitti che le passano per la testa è sorprendente.
«Si, almeno spero»
Abbozza un sorriso. Sono tre giorni consecutivi che mi sento una specie di bambolina d'arredo, sempre ferma su una sedia come posa, per un make-up impeccabile. Oggi è stato più difficile del solito considerando che sono le 5:50 del mattino.
«Stai benissimo»
Le mando un bacino volante, mentre vengo trascinata verso il camerino, e lei prende in mano nuovamente il telefono, che non ha smesso di vibrare nemmeno per un secondo, producendo un sottofondo tanto fastidioso quanto imbarazzante.
«Pronto? Sì tutto chiaro, ma lei non lo sa»
Riesco a sentire solo queste ultime parole prima di rientrare nel mio stanzino riservato dove è stato afflitto il mio nome, a caratteri cubitali, proprio sulla porta. Mi guardo allo specchio.
Sono ancora in tuta e con una crocchia disordinata al posto dei capelli.
Se non mi muovo, Fiorello sarà costretto ad ospitarmi a "Stasera pago io" alle 22, piuttosto che "Viva Rai 2" alle 7:30.
Spio nuovamente Marta dalla piccola finestrella presente. Continua a camminare in avanti ed indietro, ma questa volta di tanto in tanto saltella. È decisamente meno scossa di prima, ne sono felice. Ma chissà che nuova notizia ha ricevuto...

𝗺𝗼𝗻𝗼𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗲Where stories live. Discover now