CAPITOLO 1

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Il salotto di Scott era stato trasformato in una discoteca improvvisata.
La palla stroboscopica, comprata gentilmente da Stiles ad un supermercato a poco prezzo, faceva la sua bella figura al centro della stanza, illuminando di rosso, blu, verde e viola gran parte del piccolo soggiorno. Derek era l'addetto ai cocktail analcolici sia per assicurarsi che non circolassi strozzalupo  con il quale potevano correggere l'alcol per ubriacarsi sia perché ballare non era una delle sue priorità in quel momento e veniva aiutato da una Malia che ringhiava ogni qual volta Lydia provava a trascinarla in pista e non perché non le piacesse ballare (a differenza di suo cugino), ma perché voleva assicurasi che suo cugino non abbandonasse la festa poiché troppo arrabbiato con il mondo intero per divertirsi.
Sui divanetti che la mamma di Scott aveva gentilmente permesso di spostare per lasciare che si scatenassero dopo aver rischiato letteralmente di morire, erano accoccolati Mason e Corey che si scambiano teneri baci e parole al limite dello smielato.
Al centro della stanza, sulle note di qualsiasi canzone uscisse dalla playlist del cellulare di Stiles, ballavano Lydia, Liam, Scott e lo stesso Stiles, proponendo movimenti patetici e mosse improponibili.

"Hai sentito Peter?" chiese Derek, volgendosi verso sua cugina.

"No, l'ultima volta che l'ho visto è stato dopo essere usciti dall'ospedale" gli rispose la ragazza con una scrollata di spalle, mostrando un apparente indifferenza.

"Pensi che sia andato via?"
"No, non credo" disse Malia "è troppo facile andarsene adesso. So che vuole recuperare il rapporto con me, però sa che sarà ovviamente complicato riottenere la mia fiducia, quindi non ti saprei dire" aggiunse, versando un mix di acqua frizzante e soda in un bicchiere per poi porgerlo ad una Lydia assetata.
<<A Peter piacciono troppo le sfide, non si arrende facilmente. Dubito che ti lasci in pace senza prima lottare per averti>> le sorrise, cosa che portò gli occhi della coyote a roteare <<lo conosco troppo bene per dire che non è uno che molla, a suo modo gli piace aiutare la gente. Lo fa sentire in pace con se stesso>> continuò Derek non riuscendo, però, a trattenersi nel ricordare come aveva "aiutato" lui e il branco McCall.

Malia non disse più nulla, troppo concentrata sulle parole del cugino e troppo impegnata a capire come si sarebbe dovuta comportare nel momento in cui suo padre si fosse presentato alla porta.
Da un lato era estremamente arrabbiata con Peter per poter pensare anche solo di provare a ricongiungersi con l'uomo, ma dall'altro lato sapeva anche quanto gli servisse avere una figura paterna al suo fianco. Aveva vissuto in mezzo ai boschi come una randagia, sperando ogni giorno che qualcuno venisse a salvarla e, in quel momento, non poté fare a meno di indirizzare il suo sguardo verso Scott e ripercorrere i momenti che li hanno portati ad essere lì.

<<Quello che a me preoccupa è Theo>> disse Malia, sospirando e stringendo il bicchiere che aveva in mano con più forza del normale <<e non in senso positivo>> aggiunse.

<<Invece io credo che sia stata una mossa stupida farlo andare via>> rispose Derek, guardando Liam di sottecchi. <<È stata una risorsa importante in questa guerra e il Beta rabbioso ha fatto un'enorme cazzata quando ha deciso di non invitarlo qui questa sera>>

<<Perché dici così?>> chiese la Coyote.

<<Perché qualora Liam avesse bisogno di aiuto, Theo non tornerà più>>.
Derek la guardò fisso negli occhi e, una volta assicuratosi che sua cugina avesse capito l'importanza di uno come Theo all'interno del branco, si allontanò per controllare se Stiles avesse portato alcol di nascosto.

Liam si sfrenava sulle note di "Viva la vida" dei Coldplay, muovendosi in modo molto frenetico insieme a Lydia che sembrava ubriaca anche senza aver ingerito un goccio di alcol.
<<Mi sto divertendo un casino Liam!>> esultò la Banshee, abbracciando forte il Beta che ricambiò la stretta, sentendosi finalmente bene. Bene perché finalmente tutto era finito; bene perché si stava godendo i suoi amici; bene perché avevano lasciato il male fuori da Beacon Hills; bene perché era semplicemente felice.

<<Liam ti sta squillando il cellulare>> lo avvertì Mason, correndogli incontro con il cellulare tra le mani.
Liam guardò il display e lesse il nome di Theo. Si meravigliò, questo era certo, ma guardò il suo migliore amico e scosse la testa.
<<Non rispondere Mase, nulla di importante>> disse.

La Chimera procedeva spedita per le strade di Beacon Hills, cercando un luogo dove fermarsi per la notte. Aveva provato a telefonare Liam per dirgli che l'indomani sarebbe partito per andare via, ma non aveva ottenuto nessuna risposta e gli andava bene così, era più semplice non dire addio.
Stranamente, però, sentiva un senso di vuoto all'altezza dello stomaco e un peso premergli contro il petto. Aveva voglia di vomitare e la testa stava quasi per scoppiare dal dolore forte. Quella sensazione era dovuta a cosa? Perché si sentiva come se le forze potessero abbandonare il suo corpo da un momento all'altro?

<<Smettila di pensare, mi da fastidio>> sbuffò Peter, portando la sua testa a scontrarsi con il sedile passeggero.
<<Se ti manca così tanto, perché non torni da lui?>> continuò, facendo fare una smorfia di disapprovazione alla Chimera accanto a lui.

Theo spense il cellulare, buttandolo sui sedili posteriori.
<<Non torno da lui perché non mi manca, semplice>> 

<<Non torni da lui perché sei innamorato>>

La Chimera tacque, stringendo il volante del suo pick-up quanto più forte possibile.
Lo amava? Dannatamente tanto.
Se ne pentiva? Ogni giorno da quando aveva accettato che il suo cuore era diventato di quel Beta affetto da problemi di rabbia.
<<Se fossi innamorato di lui, invece, sarei ritornato>> ringhiò forte in direzione del papà di Malia, ma Peter sembrava sul serio divertito.
Theo si ritrovò a pensare che era meglio mentire piuttosto che ammetterlo ad alta voce.

<<Theo non lo devi nascondere con me>> mormorò piano il lupo mannaro, quasi con la paura che la Chimera potesse dare di matto da un momento all'altro. <<So che lo amo e so che ti fa male amarlo, ma non ci puoi fare niente>>

Theo sapeva che Peter aveva ragione, ma uno come lui non aveva il diritto di amare e soprattutto non aveva il diritto di amare uno come Liam Dunbar.

<<Fermati a casa mia per questa notte. Ho un letto in più e poi domani mattina puoi andartene>> gli disse Peter, convinto che se la Chimera si fosse fermato a riflettere anche solo per una notte, avrebbe sicuramente cambiato idea.

<<Va bene, ma mi devi promettere che domani mattina mi farai andare via e non mi costringerai a restare>>
Peter annuì, curioso di capire cosa passasse nella testa di quel ragazzo.
Theo aveva troppe cose dentro, cose che lo spezzavano, che non gli lasciavano respiro, che lo soffocavano e lo zio di Derek sentiva il bisogno disperato di aiutarlo, di capirlo.

Theo, però, non glielo permise, perché la mattina successiva aveva realmente preso la decisone di andare via e quando Peter entró nella camera che gli aveva concesso per una notte con una bella tazza di caffè fumante tra le mani, non trovò nulla se non un letto vuoto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 17 ⏰

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