CAPITOLO 17 - Emily

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Sistemo con ordine le mie cose sul banco. Brad è girato di spalle che parla con un suo amico.

Apro il libro di letteratura inglese con l'intento di ripassare la lezione precedente, ma tutta la mia attenzione viene catturata dal ragazzo che entra nella stanza.

Evan avanza con disinvoltura, una mano che stringe la cinghia dello zaino, e lo sguardo che rimbalza da una parte all'altra dell'aula.

Stavolta è in orario e, non appena mi individua, si apre in un sorriso luminoso, che mi fa quasi traballare sulla sedia.

Ricambio il saluto timidamente, tornando subito seria quando sento Brad volarsi.

«Ma guarda chi è arrivato, il più fetente dei pagliacci. Ti sei ricordato la strada oggi, Reed

Brad fa lo stronzo con lui e mi dà un tale fastidio.

«Brad, piantala!» Lo rimbecco, tirandogli una gomitata alle costole, poi guardo Evan e mi scuso con lui. Lo faccio solo con lo sguardo, ma lui capisce e mi fa l'occhiolino.

«Ti sta bene l'azzurro, Emily.» Mi dice in tono calmo, riferendosi al maglioncino a maniche lunghe che indosso oggi, e ignorando completamente la presenza di Brad, seduto alla mia destra, che sta fumando di rabbia come una ciminiera.

«Grazie...» Mormoro a bassa voce. Le guance che mi si imporporano.

«Ehi, stronzo, piantala di fare gli occhi dolci alla mia ragazza o giuro che finisci male!»

La voce di Brad fuoriesce incandescente, bruciando l'aria intorno a noi.

«Vedremo fino a quando sarà la tua ragazza, Westbrook.» Ribatte Evan in tono provocatorio, incurvando le labbra in un mezzo sorriso diabolico, le pupille che gli luccicano di qualcosa di pericoloso, mentre scrutano il nemico e tramano la prossima mossa.

Brad si sporge verso di lui con fare intimidatorio, la mascella serrata e il petto che gli si alza e gli si abbassa frenetico. «Non obbligarmi a mostrati chi comanda qui dentro, Reed, perché, te lo dico per il tuo bene, tu non vali un cazzo in questa scuola.» Lo minaccia senza remore.

D'un tratto, mi rendo conto che c'è troppo silenzio e mi guardo intorno nervosa.

Oh, merda. L'attenzione dell'intera classe si è appena spostata sul loro litigio, nessuno escluso, tutti curiosi di capire cosa stia accadendo.

All'interno dell'aula non vola una mosca. La tensione che divora tutto l'ossigeno.

Avverto un peso sul cuore. È colpa mia. Se si fanno fuori, è solo colpa mia.

La voce profonda di Evan spezza di nuovo il silenzio.

«Goditi la tua ragazza, Westbrook, perché...» Fa una pausa e si china su Brad, lo sguardo truce e determinato, a pochi centimetri dal suo. «Te lo dico per il tuo bene...» Gli sferra un sorrisetto vittorioso, come se già sapesse di aver vinto, e termina la frase. «L'avrai ancora per poco.»

Sbianco. Mi si blocca il respiro in gola. Oh, merda merda.

Brad e Evan si scambiano un'occhiata agguerrita, come se dovessero sfidarsi a un duello all'ultimo sangue, e ammetto di essere davvero preoccupata.

«Fottiti, Reed!» Brad butta indietro la testa e si lascia andare in una risata chiassosa. «Non hai idea di quanto ti sbagli.»

Immediatamente, stringo il braccio del mio ragazzo e gli tiro un'occhiata fulminea. Se solo si azzarda a dire una parola sul fidanzamento, giuro che mi sente. Anche se ora non lo so più se voglio che rimanga un segreto solo per non farlo sembrare un matrimonio combinato. Credo che invece, adesso, la mia preoccupazione sia che Evan lo scopra e non mi voglia più cercare, e sarebbe così giusto, ma da quando è arrivato lui, faccio solo cose sbagliate, e non mi so frenare.

SIRIO - FRAMMENTI DI LUCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora