Una famiglia composta da quattro fratelli maschi in uno dei quartieri più malavitosi di New York
In ordine:
Killian, il pazzo della famiglia.
Ryan, il capo.
Clayton, l'inafferrabile.
e Tyler, il giocatore d'azzardo.
Un narratore: Paxton. ✒️
Tre ra...
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Se vi va di parlare del capitolo❤️🩹
Capitolo Trentotto:
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––– Lost and insecure You found me, you found me Lying on the floor Surrounded, surrounded Why'd you have to wait? Where were you, where were you? Just a little late You found me, you found me––– 🩵
✧･ﾟ: *✧･ﾟ:*
Killian
Dicono che sbagliando si impara.
Eppure... io sbagliando ho solo imparato a sbagliare sempre meglio.
Quando mio fratello Ryan esce da quella cazzo di porta, quando se ne va con quell' odiosa aria di superiorità... mi sento solo.
Ryan spesso mi domanda dove ho la testa.
No, io non ce l'ho una cazzo di testa.
Ma ho molti vizi.
Siringa, ago, cucchiaino, candela, accendino e un pacchetto di polverina. Mi preparo tutto il materiale.
Questa è l'occasione migliore che mi sia mai presentata ultimamente per uccidermi.
Con il tempo, comprendi il gusto dell'attesa: capisci anche che è molto importante godersi i preliminari piuttosto che arrivare dritti al sodo, nonostante la smania di godimento bisogna frenarsi e controllarsi.
Le mie vene sono blu, in risalto, facilmente individuabili dalla siringa.
Mi sparo l'elisir che mi dà la vita e poi me la toglie.
Credo che il mio comportamento da tossico sia un po' un modo inconscio per richiamare l'attenzione, anche se voglio credere di essere un tossico perché mi piace e mi fa sentire bene.
Mi scaravento l'eroina dentro le vene, dentro il corpo, come per dichiarare a mia madre, a mio fratello, alla società in generale che il corpo è mio e mi appartiene.
E del mio corpo ne faccio quello che voglio.
Quando mi arriva la botta dell'ennesima dose, me la godo tutta.
Descrivere la sensazione che si prova con l'eroina è impossibile. È una botta di felicità.
È come un orgasmo...
Il migliore che riesci a immaginare di provare.
Prendi quell'orgasmo, moltiplicalo per cento...
E non ci sei arrivato nemmeno lontanamente vicino a quella sensazione surreale.
