Prologo

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Pareti in pietra, muschio a sprazzi disposto nelle fessure tra i blocchi, una bicromia fredda e vibrante al tempo stesso.
Verde e poi grigio, sembrano ricoprire quest'angolo di mondo come un ventaglio, prepotenti.

Sotto la tettoia, all'ingresso, è appeso lo stendardo, nei colori rosso e blu sbiaditi, incorniciato di dorato; sotto ancora, i portoni, di foggia metallica, si aprono sul buio.

Dalle piccole finestre a feritoia, si intravede lo stanzone, poco illuminato, e poi, immersi nella penombra, i corpi di una cinquantina di ragazzi, di età compresa tra i sedici e i vent'anni, intenti a dimenarsi a ritmo.

C'è una ragazza, che balla da sola sul lato della sala; indossa un abito color carne, attillato, ricoperto esternamente di tulle nero, fasciante in alcuni punti, drappeggiato morbidamente in altri, a creare sottili riporti ondeggianti, di diverse lunghezze, che scendono a partire da punti diversi del corpo flessuoso, atto a creare movimenti quasi inquietanti, in una danza concitata e tremendamente sensuale. La sua pelle diafana sembra brillare anche sotto le luci basse, i suoi occhi, dolci e allo stesso tempo gelati nel loro grigiore cangiante, mandano scintille, i capelli corvini striati di blu frusciano sulla sua schiena.
Smette di muoversi nel momento in cui riconosce una ragazza dai capelli rossi che le si è appena avvicinata, l'espressione del volto e i gesti concitati in contrapposizione con l'atteggiamento ora calmo e un po' perso dell'altra.
Le due si allontanano e si siedono su un divanetto d'angolo, la rossa intenta a parlare cercando di sovrastare la musica, la mora, solo in parte concentrata sulle sue parole, si ritrova a scambiare un'occhiata particolarmente intensa con un ragazzo alto dal fisico atletico, il viso sottile, affilato, pallido quasi quanto quello di lei, gli occhi neri pieni di un'emozione indescrivibile. Anche quando lei distoglie lo sguardo per chiudere gli occhi, come nel tentativo di isolarsi dalla realtà circostante, lui rimane immobile, completamente focalizzato nel memorizzare ogni linea e volume del suo corpo.

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