Attracted hearts

Prologo

5 anni prima
« Oggi sembri strana, cosa è successo?» Mi chiese Nate ingozzandosi di orsetti gommosi.
Erano i suoi preferiti.
« Nulla» Mentii spudoratamente.
« Non mentire, le tue guance diventano rosse quando lo fai»
Si intromise Ryan che se ne stava seduto sulla scrivania della sua cameretta mentre  rigirava tra le mani un filo.
«Con noi puoi parlare, lo sai.» Continuò Will.
«Nessuno ti giudicherà.» Gli diede corda Andrew.
«Sto bene ragazzi, dico davvero»
Mentii di nuovo.
«Stai continuando a mentire» Continuò Ryan scendendo dalla scrivania per venirmi incontro.
Mi sentivo osservata, tutti mi stavano scrutando. Mi conoscevano meglio di chiunque altro, sapevano quando qualcosa non andava e se ne accorgevano prima ancora che lo facessi io.
Ma quella volta dovevo restare in silenzio, avrei tanto voluto raccontare tutto ma avrei diviso le nostre famiglie. Papà mi avrebbe punita. Dovevo restare in silenzio.
«Hai gli occhi lucidi e gonfi, hai pianto» Mi scrutò Andrew proprio come se fosse un detective.
'Devo trovare una scusa' pensai.
« Mi sono struccata e i miei occhi sono diventati lucidi» Mentii di nuovo. Non ero solita mentir loro ma quel giorno avevo perso il conto di tutte le menzogne e le bugie dette.
« Ma se in questo momento hai il mascara e sei truccata!» Notò Will.
« Va tutto bene, non c'è bisogno che voi vi preoccupiate »
Ryan scrutò il mio viso, sembrava che avesse intuito qualcosa.
Sperai non toccasse il mio collo, se lo avesse fatto, i lividi coperti dal correttore troppo chiaro di mia madre sarebbero diventati visibili.
Contro ogni Aspettativa, mi accarezzò lo zigomo.
E io non resistetti più.
Le lacrime iniziarono a rigare il mio volto. I singhiozzi presero il posto delle parole e del silenzio. E loro mi avvolsero in un abbraccio, uno di quelli che solo loro erano in grado di darmi. Un abbraccio che valeva più di mille parole, che urlava al mondo: "io sono qui per te". Un abbraccio che nel silenzio faceva rumore. Avrei voluto che quell'abraccio durasse per sempre. Loro erano il mio posto felice, la mia casa, il mio rifugio. Di solito, quando ero triste, mi confidavo con loro. Ma non quella volta, non potevo.

Spazio autrice:
Ecco a voi il prologo, che ne
Pensate? Come vi sembra?
Più in là capirete tutto. Adesso inizia il vero divertimento!